AMARA LETTERA DI ABLYAZOV: ‘’ALLA FINE IL KAZAKHSTAN HA LASCIATO ANDARE MIA MOGLIE SOLO TEMPORANEAMENTE, SOLO ALLO SCOPO DI RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO PRINCIPALE: GARANTIRE LA MIA ESTRADIZIONE”
Lettera di Mukhtar Ablyazov a âLa Repubblica'
Questa è la lettera che Mukhtar Ablyazov, detenuto nel carcere di Luynes in Francia, ha inviato a "Repubblica" attraverso i suoi legali
Caro Direttore,
sono stato molto felice di vedere le foto e i video dell'arrivo di mia moglie Alma e di mia figlia Alua a Roma e del loro ricongiungimento con gli altri due miei figli. Temevo che il regime in Kazakhstan non le avrebbe mai lasciate andare. Ho un debito di gratitudine nei confronti del ministro degli Esteri Emma Bonino e di tutti i funzionari italiani che hanno chiesto il loro rientro.
Riconosco anche il ruolo dei deputati e dei senatori che si sono interessati a questo caso e che hanno rappresentato la coscienza della classe dirigente politica dell'Italia. Ringrazio anche i tanti cittadini che hanno seguito la vicenda.
Venerdì scorso mia figlia, mentre era in transito all'aeroporto di Francoforte, ha incontrato una delle sue compagne di classe della scuola che ha frequentato a Casal Palocco. La madre di questa bambina ha abbracciato Alma, temeva che non le avrebbe più riviste. Ora possiamo essere ottimisti e ci auguriamo che presto mia figlia possa ritrovarsi con i suoi compagni di classe nella scuola di Roma: dopo gli eventi drammatici del 2013, spero che la sua vita torni ad essere il più normale possibile.
Riconosco che l'Italia si è assunta la responsabilità di proteggere mia moglie e mia figlia, perché sono stati commessi, contro la mia famiglia, torti deplorevoli da parte di funzionari pubblici e diplomatici stranieri sul territorio italiano.
Aiutarle non è stato certo facile e ciò dimostra che è il vostro è un Paese in cui alla fine prevale il valore dei diritti umani. I rappresentanti dell'attuale regime kazako sono convinti che in Europa ci sia una realtà di doppi standard, in cui i diritti umani possano essere soppressi in cambio di vantaggi commerciali.
Credono di poter comprare qualsiasi governo. Tra l'Italia e il Kazakhstan esistono molti interessi commerciali e, nonostante le minacce o i rischi di metterli in pericolo, sembra che il governo italiano sia riuscito a tenerli separati. E così hanno vinto i diritti umani e lo stato di diritto.
Alla fine il Kazakhstan ha lasciato andare mia moglie solo temporaneamente, ponendo delle condizioni alla sua partenza. Le minacce non sono terminate ed è solo una questione di tempo prima che il regime la richiami. Sono consapevole del fatto che il regime di Nazarbayev abbia fatto questa concessione, ripristinando per un periodo la libertà di viaggiare di mia moglie, solo allo scopo di raggiungere l'obiettivo principale: garantire la mia estradizione.
Ma il fatto che oggi la mia famiglia sia al sicuro in Europa è già un passo nella direzione giusta. La storia del ritorno di mia moglie e di mia figlia dimostra che il Kazakhstan può cedere di fronte alle pressioni internazionali e che i diritti umani possono prevalere su tutto il resto.
Mukhtar Ablyazov
![](/img/foto/12-2013/mukthar-ablyazov-figlia-289801_800_q50.webp)
![](/img/foto/08-2013/ablyazov-258723_800_q50.webp)
![](/img/foto/04-2013/emma-bonino-234627_800_q50.webp)
![](/img/foto/12-2013/shalabayeva-bonino-294132_800_q50.webp)
![](/img/foto/12-2013/4857487548-alma-shalabayeva-293912_800_q50.webp)