AGI PROP – ANTONIO ANGELUCCI HA PRATICAMENTE CHIUSO L’AFFARE PER COMPRARE L’AGENZIA ITALIA DALL’ENI: LA CIFRA SI AGGIREREBBE INTORNO AI 54 MILIONI, MA IL RAS DELLA SANITÀ LAZIALE PUNTA A SCENDERE A 40 – I 70 REDATTORI DELL’AGENZIA TEMONO LICENZIAMENTI E PROCLAMANO DUE GIORNI DI SCIOPERO – L’OPPOSIZIONE DENUNCIA IL CONFLITTO DI INTERESSI DI ANGELUCCI, GIÀ EDITORE DI “LIBERO”, “IL TEMPO” E “IL GIORNALE”, E ANCHE DEPUTATO DELLA LEGA. LO STESSO PARTITO DEL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIORGETTI (SOCIO DI RIFERIMENTO DELL’ENI)
Estratto dell’articolo di Antonio Bravetti per “La Stampa”
antonio angelucci foto di bacco
Allarme rosso nel centrosinistra per il possibile acquisto dell'Agi da parte del gruppo editoriale che fa capo al leghista Antonio Angelucci. Le voci che danno per quasi fatta la cessione da parte di Eni preoccupano le opposizioni che parlano di «ipotesi gravissima» e «attacco alla libertà di stampa». Intanto i giornalisti dell'Agenzia Italia hanno proclamato due giorni di sciopero, oggi e domani. Il governo […] per ora tace. Ieri, a pochi passi da palazzo Chigi, Angelucci ha incontrato il vicepremier Antonio Tajani.
La trattativa è in corso da mesi, è proseguita a strappi e rallentamenti. La cifra di partenza […] si aggirerebbe intorno ai 54 milioni. Angelucci, oggi deputato leghista ed ex di Forza Italia, punta a uno sconto che faccia scendere l'esborso a non più di 40 milioni. Nell'ultima settimana è stata impressa un'accelerazione a tutta la partita. Ad aiutare Angelucci, imprenditore con affari nella sanità ed editore che ha concentrato nelle sue mani i tre principali giornali di destra (Il Giornale, Libero e Il Tempo), c'è il figlio Giampaolo.
ANTONIO ANGELUCCI A PALAZZO CHIGI
È lui che sta gestendo la parte più tecnica dell'acquisizione. A coadiuvarlo Daniele Cavaglià, amministratore delegato della società che edita i quotidiani, Tms. Negli ultimi giorni è stato visto più volte a Roma per esaminare con Angelucci junior i conti dell'agenzia di stampa. «Angelucci parla dell'affare come fatto, per lui la partita è praticamente chiusa», raccontava ieri un esponente di spicco di Forza Italia che non è tra i tifosi dell'affare.
In questo panorama ci sono quasi 70 giornalisti che attendono col fiato sospeso. La volontà di Angelucci sarebbe quella di "snellire" il corpo redazionale, licenziando, per spostare poi in agenzia alcuni dipendenti dei quotidiani.
MATTEO SALVINI GIANCARLO GIORGETTI
Un incubo per i redattori dell'Agi. Il comitato di redazione ha proclamato due giorni di sciopero, denunciando «l'assenza di una tempestiva risposta ufficiale da parte dell'azienda sul futuro assetto proprietario dell'agenzia. L'Eni negli anni si è dimostrato editore capace di salvaguardare i livelli occupazionali e di garantire sempre l'indipendenza e l'autonomia dei giornalisti, tutti elementi che sarebbero fortemente a rischio nello scenario prospettato di vendita al gruppo editoriale Angelucci. […]». Oggi ci dovrebbe essere un incontro tra l'azienda e il Cdr.
L'idea politica di Angelucci alla base dell'acquisizione è di fare dell'Agenzia Italia la principale fonte dei giornali di centrodestra, producendo "in house" articoli confezionati pronti a finire in pagina. Ovviamente con un gusto che rischia di rispondere a uno dei maggiori sponsor della destra e a lungo di Matteo Salvini. E qui la questione chiama in causa l'altro leghista di spicco, Giancarlo Giorgetti. L'Eni ha infatti come socio di riferimento il ministero dell'Economia, guidato dal ministro del Carroccio.
Una prospettiva che ha messo in allarme tutto il centrosinistra. Per Elly Schlein «si tratta evidentemente di un conflitto d'interessi. […]». […]
Il caso è arrivato anche in Europa. Per la presidente del gruppo dei Socialisti e Democratici, Iratxe García Pérez, «siamo di fronte a un evidente conflitto d'interessi e ad una pericolosa minaccia alla libertà di stampa e all'indipendenza dei mezzi d'informazione in Italia».