giorgia meloni guido crosetto - fotomontaggio il fatto quotidiano

ALL'ARMI! IL GOVERNO DA' IL VIA LIBERA ALL'OTTAVO PACCHETTO DI AIUTI MILITARI PER L'UCRAINA E PROROGA, FINO ALLA FINE DEL 2024, L'AUTORIZZAZIONE A INVIARE MATERIALE BELLICO – LA LISTA DEI DISPOSITIVI È TOP SECRET – CROSETTO SMENTISCE UN'INSOFFERENZA DELLA LEGA: “NON ESISTE ALCUN PROBLEMA POLITICO NELLA MAGGIORANZA SUL SOSTEGNO A KIEV”. SI VEDRÀ NEI PRIMI MESI DEL 2024, QUANDO IL DECRETO DOVRÀ ESSERE CONVERTITO DALLE CAMERE…

Estratto dell’articolo di Serena Riformato per “la Stampa”

 

guido crosetto alla camera

L'Italia continuerà a sostenere militarmente l'Ucraina per tutto il 2024. Nel giro di poche ore, il governo ha dato il via libera all'ottavo pacchetto di armi per il Paese di Volodymyr Zelensky e prorogato fino a dicembre dell'anno prossimo l'autorizzazione a inviare materiale bellico. Ieri il decreto non era all'ordine del giorno del Consiglio dei ministri: è stato approvato inaspettatamente in mattinata «con il consenso dell'intero governo», specifica la Difesa.

 

[…]

 

Il provvedimento replica lo schema introdotto dal governo di Mario Draghi e confermato da Giorgia Meloni: di volta in volta, consente all'esecutivo di stabilire con decreti ministeriali, in deroga alle leggi ordinarie e senza ripassare dal parlamento, l'effettivo invio di aiuti. «Come dicastero e come governo – sottolinea il ministro Crosetto – abbiamo scelto di prorogare un atto di indirizzo, deciso ormai già un anno fa, dal governo precedente, lasciando immutato il dettato del decreto e decidendo di ottemperare, appena ve ne saranno le condizioni, a un passaggio parlamentare».

 

giorgia meloni volodymyr zelensky

L'autorizzazione approvata dal Consiglio dei ministri il 2 dicembre 2022 scadrà alla fine del mese in corso. Fra le ipotesi circolate in questi giorni c'era la possibilità che il rinnovo arrivasse all'inizio del prossimo anno, addirittura con un intervento in un altro testo. Indiscrezioni respinte dal ministro: «Abbiamo scelto di farlo senza utilizzare strumenti secondari come il decreto Mille Proroghe o altri provvedimenti non omogenei per materia, come pensavano alcuni».

 

Allo stesso modo Crosetto smentisce le voci di un'insofferenza leghista verso la conferma degli aiuti militari: «Segnalo che sul sostegno all'Ucraina non esiste alcun problema politico all'interno della maggioranza di Governo che intende invece rispettare il ruolo e il vaglio del Parlamento».

 

guido crosetto

Si vedrà nei primi mesi del 2024, quando il decreto dovrà essere convertito dalle Camere. Com'è accaduto per i sette precedenti pacchetti – l'ultimo a maggio – il ministro della Difesa ha illustrato i contenuti del nuovo invio al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica. La lista dei dispositivi è top secret.

 

L'Esercito mette a disposizione «non solo armi – specifica la Difesa – ma anche equipaggiamenti, gruppi elettrogeni e quanto necessario a sostenere le operazioni militari a difesa di civili inermi». Secondo gli ultimi dati del Kiel Institute, il Paese che contribuisce in maniera più significativa alla guerra in Ucraina sono gli Stati Uniti, con 44 miliardi di euro. Subito dopo, prima in Europa, la Germania (17,1 miliardi). Terzo il Regno Unito (6,6). L'Italia è al tredicesimo posto con un contributo di 700 milioni. […]

giorgia meloni volodymyr zelensky GIORGIA MELONI E GUIDO CROSETTO volodymyr zelensky giorgia meloni vertice nato vilnius guido crosetto alla camera 2

Ultimi Dagoreport

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…