1. ANNI FA AD AGOSTO NON SI RIUSCIVA NEANCHE A CAMMINARE, OGGI IN COSTA SMERALDA SONO SPARITI ANCHE I PAPARAZZI, IL DIVERTIMENTO È EMIGRATO A IBIZA E FORMENTERA, E PER VIVACIZZARE L’ARIA, A MORTO CERVO, SI ATTENDE DOMANI SERA, COME FOSSERO MICK JAGGER E KEITH RICHARDS, LO SHOW DI GIGI BISIGNANI E FLAVIO BRIATORE 2. SARÀ IL CARO TRAGHETTI, SARÀ L’ANTICO MONOPOLIO IN VOLO DEGLI SPAVENTOSI, E CARISSIMI M82 DELLA MERIDIANA, SARÀ IL MALVAGIO DIO METEO, SARÀ ANCORA IL DECLINO DI BERLUSCONI, MA LA CASTA STA VIVENDO LE PAGINE PIÙ CUPE DELLA SUA DECADENZA 3. A MORTO CERVO PARLANO DI UN CALO DELLE PRENOTAZIONI ALBERGHIERE DEL 50 PER CENTO. A MORTO ROTONDO, ANCHE PEGGIO. CRISI GROSSA. SI BRINDA A LACRIME E SANGUE

DAGOREPORT

L'hanno aspettato invano, Silvio. Nei giorni dell'ira. Come un'apparizione. Ricordando di quella volta che a qualche chilometro di distanza dalla pretenziosa Piazzetta che i Donà dalle Rose, in una megalomania di stampo veneziano non estranea alla discendenza, vollero intitolare a San Marco, il Presidente indossò la bandana davanti a Tony Blair, alle telecamere e ai fotografi.

Berlusconi arriverà tra pochi giorni. Saluterà i ‘'vedovi''. Rincuorerà gli ultimi inconsolabili di una recita che segna il passo. Intanto, gli orfani di Morto Rotondo hanno visto, meglio immaginato, l'odiata consorte, Miriam Raffaella Bartolini in arte Veronica Lario, padrona della Villa in cui le ragazze del satrapo assistevano ai fuochi d'artificio. Regina decaduta in attesa di essere generosamente licenziata, proprio nei giorni in cui Berlusconi andava all'inferno.

Il girone dantesco dell'estate 2013, nonostante Confesercenti si affanni a dire (il comunicato è di ieri) che la Sardegna è seconda per arrivi alla sola Sicilia, si chiama Costa Smeralda. Dove sono spariti anche i Paparazzi, la vita non è più dolce da un pezzo e per vivacizzare l'aria, a Morto Cervo, si attendono Gigi Bisignani e Flavio Briatore.

Un'illusione di grandeur. Un ricordo di quando la Costa Smeralda contava qualcosa e per dirla con Briatore «Da Porto Cervo ad Abbiadori c'erano ingorghi da autostrada, mentre oggi si può andare in retromarcia". Venerdì sera, al Prestige, per la presentazione del vendutissimo libro dell'uomo che sussurrava ai potenti e che per H. J. Woodcock, era solo il grande vecchio di un complotto eterno come la Prima Repubblica, qualcuno verrà.

Dove un tempo arrivavano Corona e Balotelli, sulle vestigia ossidate di una filosofia, il Billionaire, che Flavio B. promette di smobilitare, oggi c'è Bisignani. Nuova rock-star di una stagione senza boe, punti di riferimento, certezze. Sarà il caro traghetti (una famiglia di 4 persone per sbarcare in Sardegna spende 1.500 euro, a Ibiza ne bastano 600), sarà l'antico monopolio in volo degli spaventosi, sinistri, malandati e carissimi M82 della Meridiana (se decidi di cambiare biglietto, buona fortuna),

sarà il malvagio dio delle bizze meteologiche (pessimo tempo a giugno, idem per buona parte di luglio, 20 giorni di sole e caldo in Agosto non possono bastare per salvare i conti della baracca), sarà ancora il declino di Berlusconi, ma il suo feudo di un'epoca recente, quello per cui, secondo Luigi Donà dalle Rose: «Non ha mai sganciato un euro rifiutandosi persino di iscriversi allo Yachting Club» conosce nell'agosto del 2013 le pagine più cupe della sua decadenza.

Non quella evocata dalle stronzissime clienti dell'Hotel Sporting di Porto Rotondo nel 1969: «Anche qui è diventato un merdaio, l'anno prossimo vado alle Bahamas» indignate dalla presenza irrituale, in un covo di principi e baronesse, dei coniugi Colonna (Rossana Di Lorenzo e suo marito Alberto Sordi, metalmeccanico a Terni) precipitati nelle culla del jet-set di fine anni ‘60 nel film "Le coppie" per un caso di omonimia.

Ma la decadenza vera, la stessa che i numeri riescono a spiegare solo in parte. Si chiama tramonto. Oblìo. Declino. Poi ci sono le cifre. Tragiche. A Morto Cervo parlano di un calo delle prenotazioni alberghiere del 50 per cento. A Morto Rotondo, dove il porto è pieno, ma le abitazioni dei vacanzieri alla ricerca di un'improbabile rientro economico sono vuote e dominate dai piccioni, anche peggio.

Il divertimento è emigrato altrove, come l'allegria. In giro solo quindicenni costretti, ancora per poco, alla coabitazione con i genitori e famiglie e anziani. Sparita l'età di mezzo. Quella che tira mattina in discoteca, si è stancata dei prezzi folli e ha scoperto che si può avere di più e meglio pagando la metà. La già citata Ibiza, poi Formentera, Minorca, Mykonos, Paros, Santorini, Saint Tropez, la Croazia, Capri.

Un'emorragia spaventosa di turisti fino a ieri felicemente depredati che le strade deserte, meravigliose, semiabbandonate come solo in primavera, certificano meglio di qualunque rilevazione demoscopica. L'altro giorno, come se non bastasse, sono arrivati anche i finanzieri.

Aggressivi come nei blitz cortinesi e mediatici dello scorso inverno, a caccia degli evasori che affittano lo yacht per scaricarlo con la Partita Iva e dei commercianti furbi e disperati che se possono, la mano sul registratore di cassa evitano di metterla. In uno scontrino non emesso e nelle divise alla ricerca di potenziali multabili, in piena sindrome d'accerchiamento, Morto Rotondo la conservatrice ha visto la Gestapo.

Il proprietario del Tartarughino, Riccardo Cruciani, in piedi dal '73 e furibondo: «Sono arrivati in nove, cercavano assunzioni in nero. Hanno gridato fuori i documenti. I clienti pensavano a chissà quale retata, i finanzieri stavolta hanno passato il segno». Altri, meno battaglieri, chiudono semplicemente le serrande e il numero di esercizi deceduti in un anno nella Casbah è lì a testimoniarlo.

Loro Piana non c'è più. I turisti anche. Anni fa ad agosto non si riusciva neanche a camminare. Ora qualche russo di passaggio, nessun Aga Khan all'orizzonte e un'aria mesta. Incredula. Spostandosi verso Porto Cervo non va meglio. Il Grande Pevero, storico stabilimento locale e centro della movida che fu, tiene chiusi ombrelloni che nel 2008 andavano prenotati con un mese di anticipo. Domenica scorsa, il 30 per cento è rimasto chiuso.

Una fotografia settembrina. Una disfatta. Gli unici a non lamentarsi sono i poliziotti. Vestiti come i Chips della serie tv, sulle strade di una California immaginaria, a bordo di moto potenti, utili a spostarsi su sterrati dove gli ignari automobilisti, a un passo dal mare di Liscia Ruja, abbandonano le esauste familiari cariche di delfini gonfiabili.

Con la pettorina dei moderni talebani, i vigili multano per 41 euro qualunque auto si azzardi a parcheggiare. Ventimila euro in un giorno. Aumentando gli introiti della municipalità e il male oscuro denunciato dagli imprenditori del Continente non più tanto convinti di proseguire nell'investimento: il masochismo.

La burocrazia. La mancanza di laissez-fair che per anni, ha fatto del luogo una zona franca e remunerativa, ora trasformata in terra di mezzo. Un po' ostile, un po' rassegnata e molto preoccupata per l'esodo dei vacanzieri e i tagli all'indotto locale. Lo Champagne è rimasto in ghiacciaia. Si brinda a lacrime e sangue. Forbici draconiane in tutti i settori, a iniziare dagli stagionali dell'alberghiero.

Crisi vera. Senza mediazioni. Bisognerà reinventare. Snaturarsi. Cambiare passo e strategie. Abbassare le pretese. Riconvertire l'edonismo in qualcosa di diverso. E farlo in fretta, senza tavole rotonde. Chi tra gli autarchici, i supersnob e gli innamorati della prima ora vede nell'impoverirsi della Sardegna svuotata, come a una risorsa da spendere sulla via del recupero della bellezza, esulta.

Forse è solo un'illusione, ma l'altra sera, Cesare Geronzi in solitario passeggio con la sua Giuliana a Porto Rotondo sembrava contento: «Sembra giugno» pare abbia detto. E nel sorriso soddisfatto e nella constatazione, nessuno ha scorto ombra di lacrima.

 

UNA FESTA IN COSTA SMERALDA UGO TOGNAZZI IN COSTA SMERALDA FOTO DI NINO DI SALVO STING IN COSTA SMERALDAbillionairelocandina portocervo2mar56 Tyson simona VenturaASSEMBLEA GENERALI DI BANCA DITALIA LUIGI BISIGNANI FOTO LA PRESSE ROMINA POWER E LINDA CHRISTIAN IN COSTA SMERALDA FOTO DI NINO DI SALVO Billionaire - Flavio Briatorebarbara berlusconi e alexandre pato innamoratissimi in costa smeralda costa smeraldabilliovan01 gregoraci briatoreMARGARET D INGHILTERRA E LORD SNOWDON IN COSTA SMERALDA FOTO DI NINO DI SALVO Tavolo di vip al Billionaire in Costa Smeralda

Ultimi Dagoreport

elly schlein almasri giuseppe conte giorgia meloni

DAGOREPORT - BENVENUTI AL GRANDE RITORNO DELLA SINISTRA DI TAFAZZI! NON CI VOLEVA L’ACUME DI CHURCHILL PER NON FINIRE NELLA TRAPPOLA PER TOPI TESA ALL'OPPOSIZIONE DALLA DUCETTA, CHE HA PRESO AL BALZO L’ATTO GIUDIZIARIO RICEVUTO DA LO VOI PER IL CASO ALMASRI (CHE FINIRÀ NELLA FUFFA DELLA RAGION DI STATO) PER METTERE SU UNA INDIAVOLATA SCENEGGIATA DA ‘’MARTIRE DELLA MAGISTRATURA’’ CHE LE IMPEDISCE DI GOVERNARE LA SUA "NAZIONE" - TUTTE POLEMICHE CHE NON GIOVANO ALL’OPPOSIZIONE, CHE NON PORTANO VOTI, DATO CHE ALL’OPINIONE PUBBLICA DEL TRAFFICANTE LIBICO, INTERESSA BEN POCO. DELLA MAGISTRATURA, LASCIAMO PERDERE - I PROBLEMI REALI DELLA “GGGENTE” SONO BEN ALTRI: LA SANITÀ, LA SCUOLA PER I FIGLI, LA SICUREZZA, I SALARI SEMPRE PIÙ MISERI, ALTRO CHE DIRITTI GAY E ALMASRI. ANCHE PERCHE’ IL VERO SFIDANTE DEL GOVERNO NON È L’OPPOSIZIONE MA LA MAGISTRATURA, CONTRARIA ALLA RIFORMA DI PALAZZO CHIGI. DUE POTERI, POLITICO E GIUDIZIARIO, IN LOTTA: ANCHE PER SERGIO MATTARELLA, QUESTA VOLTA, SARÀ DURA...

donald trump zelensky putin

DAGOREPORT - UCRAINA, LA TRATTATIVA SEGRETA TRA PUTIN E TRUMP È GIA' INIZIATA (KIEV E UE NON SONO STATI NEANCHE COINVOLTI) - “MAD VLAD” GODE E ELOGIA IN MANIERA SMACCATA IL TYCOON A CUI DELL'UCRAINA FREGA SOLO PER LE RISORSE DEL SOTTOSUOLO – IL PIANO DI TRUMP: CHIUDERE L’ACCORDO PER IL CESSATE IL FUOCO E POI PROCEDERE CON I DAZI PER L'EUROPA. MA NON SARA' FACILE - PER LA PACE, PUTIN PONE COME CONDIZIONE LA RIMOZIONE DI ZELENSKY, CONSIDERATO UN PRESIDENTE ILLEGITTIMO (IL SUO MANDATO, SCADUTO NEL 2024, E' STATO PROROGATO GRAZIE ALLA LEGGE MARZIALE) - MA LA CASA BIANCA NON PUO' FORZARE GLI UCRAINI A SFANCULARLO: L’EX COMICO È ANCORA MOLTO POPOLARE IN PATRIA (52% DI CONSENSI), E L'UNICO CANDIDATO ALTERNATIVO È IL GENERALE ZALUZHNY, IDOLO DELLA RESISTENZA ALL'INVASIONE RUSSA...

donnet, caltagirone, milleri, orcel

DAGOREPORT - COSA POTREBBE SUCCEDERE DOPO LA MOSSA DI ANDREA ORCEL CHE SI È MESSO IN TASCA IL 4,1% DI GENERALI? ALL’INIZIO IL CEO DI UNICREDIT SI POSIZIONERÀ IN MEZZO AL CAMPO NEL RUOLO DI ARBITRO. DOPODICHÉ DECIDERÀ DA CHE PARTE STARE TRA I DUE DUELLANTI: CON IL CEO DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, OPPURE CON IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI? DIPENDERÀ DA CHI POTRÀ DARE PIÙ VANTAGGI A ORCEL - UNICREDIT HA IN BALLO DUE CAMPAGNE DI CONQUISTA: COMMERBANK E BANCO BPM. SE LA PRIMA HA FATTO INCAZZARE IL GOVERNO TEDESCO, LA SECONDA HA FATTO GIRARE LE PALLE A PALAZZO CHIGI CHE SUPPORTA CALTA-MILLERI PER UN TERZO POLO BANCARIO FORMATO DA BPM-MPS. E LA RISPOSTA DEL GOVERNO, PER OSTACOLARE L’OPERAZIONE, È STATA L'AVVIO DELLA PROCEDURA DI GOLDEN POWER - CHI FARÀ FELICE ORCEL: DONNET O CALTA?