primo giorno di scuola

UN ANNO DOPO E SIAMO NELLA STESSA SITUAZIONE - UNA SETTIMANA DI RIPRESA DELLA SCUOLA E SI CONTANO GIÀ CENTINAIA DI CLASSI IN QUARANTENA: PER SALVARE LA DIDATTICA IN PRESENZA SPUNTA L’IPOTESI DELLE MINI BOLLE, CIOÈ L’ISOLAMENTO SOLO DEI CONTATTI PIÙ STRETTI, PER EVITARE L’ESCLUSIONE DI TUTTI I COMPAGNI - TUTTO PREVEDIBILE: DELLE 400 MILA CLASSI, META' SONO DI UNDER 12 CHE NON POSSONO VACCINARSI - E ORA...

Lorena Loiacono per “Il Messaggero

 

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Appena una settimana di scuola e già si contano, da Nord a Sud, centinaia di classi in quarantena. Il numero è destinato a crescere e si pensa, allora, a come fermare i disagi che, un anno fa, misero in ginocchio la didattica in presenza.

 

E le possibilità d adottare, già approvate o ancora al vaglio degli esperti, vanno dalla quarantena ridotta per i vaccinati alle mini-bolle da isolare in caso di positivi in classe. Da lunedì scorso sono rientrati tra i banchi oltre 4milioni di ragazzi e oggi si concluderà il rientro con le ultime scuole, in Puglia e Calabria: in questi primi giorni di lezione, però, sono iniziate anche le prime chiusure con i casi di positivi che, come da protocollo, stanno mandando in quarantena l'intera classe.

 

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Difficile contarne il numero complessivo ma si tratta di centinaia di casi in tutta Italia. A cui si aggiungeranno i nuovi contagi che arriveranno, inevitabilmente, proprio a seguito della ripartenza delle attività.

 

I PRESIDI

«I contagi nelle classi erano ampiamente prevedibili - ha spiegato Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi - bisogna pensare che in Italia ci sono 400 mila classi, circa. La metà sono di under 12 e quindi non possono vaccinarsi ancora e l'altra metà, invece, è per gran parte vaccinata. È chiaro che più gente si vaccina e meno ragazzi in quarantena avremo».

 

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Per ora infatti solo gli over12 possono accedere al vaccino, per i più piccoli si resta in attesa dell'autorizzazione internazionale. Quindi i casi di positivi in classe ci sono e ci saranno, soprattutto a causa della variante Delta che già nei mesi estivi ha dimostrato di saper contagiare anche i più giovani. Ma che cosa accade, quando si verifica un caso di positività a scuola? Va in quarantena tutta la classe.

 

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Ma con diverse modalità: quest'anno infatti, a differenza di un anno fa, ci sono tre diversi tipi di quarantena. Alla quella normale di 10 giorni, per i non vaccinati, si è aggiunta quella in formato ridotto da 7 giorni per coloro che, tra docenti e studenti, sono vaccinati.

 

Resta poi l'isolamento a 14 giorni per chi non vuole sottoporsi al tampone e non ha sintomi da 7 giorni. La possibilità di ridurre i giorni di isolamento da 10 a 7 è una strada che punta a ridurre la quarantena per la classe e quindi, di conseguenza, le lezioni in didattica a distanza.

 

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Vale per gli studenti ma anche per i docenti che, in questo modo, tornano prima a lezione e riducono i giorni di assenza in cattedra anche nelle altre classi, quelle che altrimenti resterebbero scoperte.

 

Un aspetto non di poco conto visto che lo scorso anno già in autunno tante scuole, alle prese con più classi in quarantena contemporaneamente, decidevano di chiudere per due settimane perché altrimenti, con i docenti in quarantena, non sapevano come far lezione nelle altre classi.

 

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I DUBBI

Un problema che riguardava soprattutto le scuole superiori dove i professori insegnato in più sezioni. Sulla stessa linea si sta ipotizzando la quarantena ristretta alle mini bolle: vale a dire che, quando uno studente risulta positivo, si va ad isolare solo i compagni più stretti, non l'intera classe.

 

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Nelle scuole dove i posti al banco sono fissi, si potrebbe isolare solo i vicini di banco fino a un gruppo di 6. Per ridurre al minimo i disagi anche alle famiglie. In questa ottica il docente, seduto a due metri di distanza, potrebbe addirittura restare fuori dalle bolle. Ma per ora la possibilità di individuare le mini bolle non è prevista dal Cts che conferma il protocollo di sicurezza già in uso, vale a dire mettere in quarantena tutti i contatti.

 

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Per poter individuare le mini bolle è necessario poter contare sui posti fissi in classe e a scuola. «Fino ad ora la tendenza è quella di mettere l'intera classe in quarantena in caso di positività di un alunno - ha spiegato ancora Giannelli dell'Anp - la Asl ha il compito di fare il contact tracing per capire chi va messo in quarantena ma non ha la possibilità di fare indagini a tappeto e quindi la cosa più semplice e sicura è quella di mettere in quarantena tutte le classi con un caso di positività».

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