appendino san carlo

LA APPENDINO A 'CHI L’HA VISTO?' – LA SINDACHESSA PENTASTELLATA E’ USCITA DAI RIFLETTORI. TRA GUAI GIUDIZIARI E CONTESTAZIONI PUBBLICHE, ORMAI CHIARA SOMIGLIA SEMPRE PIU’ ALLA RAGGI – LA PRIMA CITTADINA DI TORINO ASSENTE NELLA CAMPAGNA ELETTORALE M5S 

 

Francesca Buonfiglioli per Lettera 43

 

«Un pallone vuoto che si è sgonfiato». Il giudizio impietoso sulla squadra della sindaca di Torino Chiara Appendino è arrivato qualche giorno fa, via Repubblica Torino, da Sherif El Sebaie, intellettuale e consulente culturale che ha rivelato di essere stato lo spin doctor della prima cittadina. «Ho creato io l’Appendino candidata che si opponeva al sistema culturale che monopolizzava la città», ha ammesso dicendosi deluso dai risultati.

 

CAMPAGNA IN STAND BY

CHIARA APPENDINO PASQUARETTA GIORDANA

Che il pallone si sia sgonfiato, però, è l'impressione anche di molti torinesi, compresi attivisti della prima ora, delusi pure loro da "Chiara", che a parole doveva essere l'esempio di buon governo a 5 stelle, soprattutto se paragonata alla collega Virginia Raggi. Invece Appendino, un po' come la sua omologa romana, è uscita lentamente dai riflettori. Un'assenza che si nota soprattutto ora, in campagna elettorale: la sindaca fino al 4 marzo sarà in stand by.

 

«Ormai ha paura a incontrare la gente», spiega un ex attivista. «Al momento è defilata», gli fa eco un altro ex Cinquestelle, «l'impressione è che si stia arrampicando sugli specchi». Il 13 gennaio, in occasione del rally torinese di Luigi Di Maio, Appendino si è fatta immortalare a tavola col candidato premier e Davide Casaleggio durante una pausa pranzo, accompagnandoli in visita al polo dell'aerospaziale Altec. Ma per lei nessun bagno di folla ai mercati.

 

appendino pasquaretta

La rivoluzione gentile pentastellata da mesi ha perso l'allure degli inizi. Gli avvisi di garanzia per i fatti del San Carlo e per il concorso in falso in atto pubblico nell'ambito della vicenda Ream (il “debito fantasma” da 5 milioni verso Ream, scomparso dal bilancio 2016 del Comune di Torino) non hanno aiutato, anzi.

 

Guai giudiziari che hanno colpito anche i suoi più stretti collaboratori: da Paolo Giordana suo capo di Gabinetto - dimessosi dopo lo scandalo della telefonata che fece al numero 1 di Gtt per chiedere di cancellare una multa - all'assessore Sergio Rolando (sempre per la vicenda Ream), fino al portavoce Luca Pasquaretta, raggiunto da un avviso di garanzia in una inchiesta collegata ai fatti del San Carlo relativa all'organizzazione della proiezione della finalissima della Champions al Parco Dora. Gli sarebbero contestati i reati di apertura abusiva di luoghi di pubblico spettacolo o intrattenimento e la invasione di terreni o edifici.

APPENDINO JUVE

 

LO SCONTENTO E LE POLEMICHE

Con un team depotenziato, la sindaca pare essere stata abbandonata anche dalla città. Recentemente ha fatto parecchio discutere il piano di decoro messo in atto dall'assessorato alla Polizia municipale. Una volta a settimana, i vigili chiedono ai senzatetto appena svegli di allontanarsi per permettere agli spazzini di fare il loro lavoro. In alcuni casi sono arrivati a buttare via coperte e sacchi a pelo lasciati sotto i portici. Le stesse coperte che l'assessorato al Welfare aveva invitato i cittadini a donare ai clochard o procurate da Onlus come Progetto Leonardo.

 

La sindaca, che dopo la morte per freddo del senzatetto Mohamed Hamed due settimane fa, aveva assicurato: «Non provvederemo mai a un allontanamento forzoso di chi dorme in strada», si è difesa. «Un servizio che esiste da 20 anni a un tratto torna a fare notizia e opinione, peraltro con toni che inevitabilmente toccano le corde profonde della sensibilità dei cittadini (cosa che considero un bene). La conseguenza è che quello che è un normale servizio di igiene pubblica viene inteso “sgombero”, una richiesta viene intesa come “daspo urbano” e un servizio di accompagnamento agli addetti alla pulizia della Città viene inteso come “azione di polizia”». È vero, il piano esiste da tempo, «ma i vigili dipendono dall'Amministrazione. Punto», dice secca una attivista.

giordana appendino

 

Il malumore però si respira soprattutto nelle periferie, che furono un suo importante bacino elettorale. Dopo aver dato forfait, il 16 gennaio, all'incontro di corso Palestro per parlare dei problemi della Circoscrizione scatenando la rabbia dei presenti, Appendino è stata contestata anche il 31 gennaio da alcuni cittadini del comitato popolare Lucento-Vallette durante la presentazione del libro Concetta. Una storia operaia di Gad Lerner al circolo dei lettori.

 

«Come comitato popolare», hanno scritto sul profilo Facebook, «abbiamo voluto ricordare alla sindaca e all'amministrazione comunale le loro promesse disattese riguardo emergenza casa e periferie in generale. Sono infatti settimane che cerchiamo di incontrare la sindaca per discutere di questi temi, e ricordarle che mesi fa aveva promesso un tavolo di confronto alle famiglie in emergenza abitativa del quartiere Vallette Lucento».

 

LA SINDACA: «NON ESISTONO SCORCIATOIE»

CHIARA APPENDINO JUVENTUS

«Sacrosanto il diritto alla critica e alla contestazione», ha risposto la sindaca su Facebook, «ma vorrei ribadire che chi pensa di ottenere qualcosa alzando la voce più degli altri, magari mettendosi a favore di telecamera, si sbaglia, di grosso». «Mi accusano», ha continuato la prima cittadina, «di aver disatteso, in questo anno e mezzo di mandato, promesse che non ho mai fatto. Cosa che ho sottolineato anche nella lettera con cui una settimana fa ho risposto loro, prendendo alcuni impegni che riguardano tutte le persone in emergenza abitativa».

 

E ancora: «Ci sono centinaia di persone che riceviamo il sabato mattina e che raccontano delle loro difficoltà quotidiane nel cercare un lavoro, avere un tetto sotto cui dormire o soddisfare le esigenze dei figli. Lo so bene, i problemi sono tanti e la Città sta affrontando un piano di rientro che rende governare certamente molto complesso, ma non esistono scorciatoie».

 

RAGGI E APPENDINO AL BALCONE DEL PALAZZO SENATORIO 2

Vero, le scorciatoie non esistono. Ma, a sentire le voci critiche, Appendino anche quando era "solo" consigliera comunale d'opposizione non è che si fosse distinta per concretezza. «Viste le denunce continue mosse dal M5s alla Giunta Fassino», ricorda a Lettera43 Margherita Cardone, attivista da sempre che decise di uscire dal cosiddetto "cerchio segreto" della sindaca vista la deriva autoritaria che stava prendendo il M5s, «più volte dissi a Chiara di spulciare le carte, di studiare i numeri perché quelli non mentono mai. Ma non ottenni risposta, anzi fui accusata di essere rompiscatole».

 

LE DIMISSIONI DEI REVISORI DEI CONTI

E invece, sui conti, nei guai è andata proprio la Giunta pentastellata. Gli strascichi della vicenda Ream sono arrivati fino al 12 gennaio quando il collegio dei revisori dei conti - che aveva bocciato il bilancio di previsione finanziario 2017-2019 e il bilancio consolidato 2016 - ha rassegnato le dimissioni per le «difficoltà nello scambio di comunicazioni e ostacoli nell’attività di raccordo» tra l’Ente e il Collegio e tra questo e il Consiglio comunale. «Siamo sorpresi delle dichiarazioni dei revisori dei conti», ha replicato Appendino. «La giunta e l'ente che rappresento hanno sempre offerto la massima collaborazione».

APPENDINO ALLA CHIUSURA DEL RAMADAN

 

A essere delusi non sono solo le periferie di Torino, ma anche altri comitati che hanno sostenuto Appendino alle elezioni comunali: dai "mercatari" fino ad alcune frange della galassia No Tav. Il silenzio di Di Maio sulla Valsusa alla recente kermesse di partito a Pescara è stato assordante. A poco è valso il ripescaggio di Marco Scibona, portavoce pentastellato della battaglia contro la Grande opera, nell'uninominale al Senato dopo che era finito al quarto posto nel listino proporzionale con i suoi 389 voti alle consultazioni online (nel 2013 era capolista).

 

Così come non hanno convinto le recenti rassicurazioni del candidato premier: «Continuiamo a mettere soldi sulla Tav ma intanto abbiamo scoperto che Macron ha sospeso l’opera sul lato Francia (il che non corrisponde al vero, tra l'altro, ndr). Noi vogliamo recuperare 9 miliardi dalle grandi opere inutili e investirli sulle grandi, medie e piccole opere utili». Eppure, nel rally piemontese la Valsusa non è stata toccata.

 

IL CERCHIO MAGICO NON BARCOLLA

chiara appendino

Se il territorio scalpita, e le liste con l'esclusione senza giustificazione ufficiale di Mario Corfiati e di Paolo Turati che in passato ha avuto frequentazioni nel centrodestra, il cerchio magico piemontese non sembra barcollare. Anzi. Laura Castelli, fedelissima di Di Maio, è considerata la domina (433 preferenze alle Parlamentarie) con i regionali Davide Bono e Giorgio Bertola. Appendino rientra «lateralmente». «Il M5s non può scaricarla», fa notare una fonte che conosce le dinamiche del M5s, «sarebbe un autogol pazzesco. Una resa». E così c'è chi spera che prima o poi sia lei, già arrivata al secondo mandato come Raggi, a fare un passo indietro. E molto dipenderà dal corso che prenderanno le sue vicende giudiziarie.

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