ARGENTINA, MO’ SO’ CAZZI! - FITCH DECLASSA BUENOS AIRES DI CINQUE GRADINI IN UN COLPO SOLO: DA B A CC - LA DECISIONE SEGUE LA SENTENZA DEL GIUDICE USA CHE HA CONDANNATO GLI ARGENTINI A PAGARE 1,33 MILIARDI DI DOLLARI AI FONDI SPECULATIVI CHE NON CONCESSERO LO SCONTO SUL DEBITO - TRA SANZIONE E WARRANT INDICIZZATI, IL BUCO E’ DI 4,5 MILIARDI - INCUBO-DEFAULT: LA KIRCHNER ANNUNCIA IL RICORSO IN APPELLO…

Ilaria Ammendola per MilanoFinanza.it

Questa notte l'agenzia di rating Fitch ha retrocesso di cinque gradini la posizione dell'Argentina da B a CC (otto gradini al di sotto dell'investment grade), mantenendo un outlook negativo tanto da non escludere un'ulteriore retrocessione nei prossimi mesi. "Credo che questa decisione abbia un impatto significativo sulle società italiane (come Telecom,Tenaris, ndr) che hanno una presenza importante in Argentina. Ritengo, quindi, che gli effetti del downgrade si vedranno nel lungo termine qualora la situazione di Buenos Aires dovesse peggiorare", ha commentato un gestore interpellato dall'agenzia Mf-Dowjones.

L'agenzia di rating ha giudicato "probabile" un default sui pagamenti del Paese, che è stato appena condannato dal giudice statunitense Thomas Griesa a versare 1,33 miliardi di dollari (deposito dei fondi entro il 15 dicembre) ad alcuni fondi speculativi detentori del suo debito che avevano rifiutato lo scambio di titoli dopo il default del 2001.

L'Argentina deve trovare quindi i fondi per pagare sia la sanzione che i warrant indicizzati al pil in scadenza anche loro il 15 dicembre (3 miliardi di dollari circa). L'amministrazione di Christina Fernandez de Kirchner, ha sottolineato IG, ha già affermato di voler rivolgersi alla Corte d'Appello ed eventualmente alla Corte Suprema per annullare la sanzione.

Il governo deve inoltre affrontare un forte aumento delle tensioni sociali legate all'incremento marcato dell'inflazione. La sensazione degli analisti è che in Argentina la situazione stia precipitando. A confermare i timori degli investitori vi è il forte aumento delle quotazioni dei cds a 5 anni sul debito sovrano del Paese, saliti a 4200 punti base, mentre solamente a fine ottobre venivano scambiati a 1000 punti base circa.

IG prevede nei prossimi giorni un aumento del flusso di capitali in uscita che provocherà un aggravamento della crisi finanziaria, un ulteriore rialzo delle tensioni sociali e un probabile taglio del rating sul debito argentino da parte di Moody's e S&P's. Gli esperti non si aspettano comunque, nel breve periodo un default tecnico, ma credono che si aprirà una lunga battaglia legale.

Per Credit Suisse, invece, la probabilità di un default tecnico è cresciuta rispetto alle aspettative precedenti, quindi la banca consiglia vivamente di ridurre l'esposizione verso l'Argentina. Indipendentemente dalla decisione finale da parte della Corte d'Appello, infatti, la situazione creditizia continua a deteriorarsi. Perciò gli analisti del CS ribadiscono la loro visione negativa.

Per la banca d'affari, infatti, continueranno ad aumentare gli squilibri macroeconomici e il rallentamento dell'economia accelererà. Un deterioramento del mix crescita-inflazione e un'elevata e persistente politica interventista (limitazione alle importazioni e controllo sui cambi) continueranno a pesare sul clima economico.

Sul fronte fiscale è poco probabile che il governo taglierà in maniera significativa la spesa in un anno di elezioni. Detto ciò, i fondamentali continueranno a peggiorare indipendentemente dai recenti eventi. In questo scenario gli investitori non devono sorprendersi delle cattive notizie che portano inevitabilmente a una correzione dei prezzi dei bond.

 

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