record di posti di lavoro vacanti

ARIDAJE CON STA STORIA CHE "NON SI TROVANO LAVORATORI" - ISTAT E UNIONCAMERE CERTIFICANO IL RECORD DI POSTI VACANTI, SALITI ALL'1,8%: È IL LIVELLO PIÙ ALTO DAL 2016 - È DIFFICILE REPERIRE QUALCUNO SOPRATTUTTO NEI SETTORI DEI SERVIZI E DELLE COSTRUZIONI E TUTTI DANNO LA COLPA AL "POPOLO DEL DIVANO" CHE POLTRISCE COL REDDITO DI CITTADINANZA: MA SE NON SI AUMENTANO GLI STIPENDI, LA GENTE SI È STUFATA DI FARSI SFRUTTARE E RIVEDE GIUSTAMENTE LE SUE PRIORITÀ...

1 - BOOM DI POSTI NELLE AZIENDE, MA NON SI TROVANO LAVORATORI

Luca Cifoni per "Il Messaggero"

 

disoccupati 2

In parte è un dato fisiologico in una fase di forte ripresa dell'economia. Ma il record dei posti vacanti segnalato dall'Istat nel suo comunicato sull'andamento del mercato del lavoro (secondo trimestre 2021) evidenzia anche un fenomeno probabilmente più complesso e destinato a protrarsi nel tempo: un disallineamento tra domanda e offerta di lavoro che lo sconvolgimento portato dalla pandemia potrebbe aver ampliato.

 

Le aziende hanno difficoltà a trovare i lavoratori che cercano, pur in presenza di una quota sempre rilevante di disoccupati e di inattivi sulla carta disponibili a lavorare. E mancano in particolare una serie di figure professionali, dagli operai specializzati agli informatici.

 

disoccupati 1

IL RAPPORTO

Il numero evidenziato dall'istituto di statistica è quello relativo al tasso dei posti vacanti, ovvero il rapporto tra le posizioni per le quali le imprese hanno avviato ricerche e il totale delle posizioni esistenti, occupate o no.

 

Nel complesso delle aziende, grandi e piccole, è balzato nel secondo trimestre di quest'anno all'1,8 per cento, con una crescita di 0,6 punti percentuali rispetto al periodo precedente. Si tratta di un livello mai registrato dal 2016, ovvero dall'anno di inizio di questa serie storica.

 

disoccupati 4

L'Istat nota anche che in termini tendenziali, ovvero rispetto allo stesso periodo del 2020, si nota «una ripresa eccezionalmente marcata del tasso, pari a 1,0 punto percentuale». La tendenza è più forte nel settore dei servizi, dove si arriva al 2 per cento, e nelle costruzioni (2,4%) ma è evidente anche nell'industria (1,4%).

 

Scendendo un po' più nel dettaglio, si nota l'alta incidenza del fenomeno nei servizi di alloggio e ristorazione, in quelli di comunicazione e di intrattenimento. Come anche nelle attività professionali, scientifiche e tecniche.

 

disoccupati 5

Il caso di alberghi, bar e ristoranti richiama immediatamente le esternazioni estive di molti imprenditori che lamentavano di non trovare lavoratori stagionali: una difficoltà che sarebbe dovuta al timore dei potenziali candidati di perdere i sussidi percepiti, compreso il reddito di cittadinanza.

 

Ma proprio i dati relativi a queste attività evidenziano che la situazione è più complessa: i posti vacanti nei servizi di alloggio e ristorazione infatti è stato in passato anche più alto, superando il 3 per cento nel 2019. Si tratta insomma con tutta probabilità di un andamento più generale, che rispecchia quanto emerge dalle indagini più dettagliate del sistema Excelsior di Unioncamere e Anpal: è difficile trovare operai specializzati, informatici, tecnici di varie tipologie.

 

camerieri 3

Tra le cause del fenomeno, accanto a quelle strutturali come i limiti del sistema di formazione, c'è senz'altro anche la difficoltà di mettere in contatto domanda e offerta di lavoro: un tema comunque emerso anche in relazione al reddito di cittadinanza.

 

E se il livello delle retribuzioni è certo un altro fattore rilevante, non si può escludere che in una fase complessa come quella in corso una parte della forza lavoro stia rivedendo le proprie priorità.

 

camerieri 2

LA RILEVAZIONE

L'analisi dell'Istat riepiloga poi le tendenze del mercato del lavoro fino al mese di giugno (la rilevazione trimestrale è in parte superata da quella mensile, meno approfondita, relativa al mese di luglio).

 

Dunque tra aprile e giugno di quest'anno la ripresa di molte attività in precedenza chiuse o comunque sottoposte a restrizioni ha portato ad un recupero di 523 mila occupati rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, quello investito in pieno dalla crisi pandemica. Siccome allora il picco negativo è stato pari a 1,2 milioni di occupati in meno (in confronto al 2019) le unità da recuperare per tornare ai livelli pre-pandemia sono ancora 678 mila.

 

camerieri 1

L'Istat nota che la ripresa occupazionale ha coinvolto in misura maggiore coloro che in precedenza erano stati più coinvolti dalla crisi, quindi giovani, donne e straniere. La ripartenza però è stata trainata soprattutto dai contratti a termine, il che evidenzia con tutta probabilità la prudenza delle imprese che - in alcuni settori - pur avendo necessità di lavoratori privilegiano contratti che possono essere eventualmente interrotti successivamente.

 

reddito di cittadinanza

In termini di ore lavorate, l'incremento del secondo trimestre rispetto al precedente è stato più intenso di quello del Pil: 3,9 per cento contro 2,7. Dunque per il momento la tendenza non è al recupero di produttività.

 

2 - «IO PREFERISCO IL SUSSIDIO», IL POPOLO DEL DIVANO VUOLE RESTARE AI MARGINI

Francesco Bisozzi per "Il Messaggero"

 

record di posti di lavoro vacanti

C'è chi campa a colpi di sussidi, dal Reddito di cittadinanza all'Assegno unico per i figli, e chi se la cava con la paghetta di mamma e papà. Ci sono quelli che prima, per carità, lavoravano, anche sette giorni su sette, e poi hanno riscoperto il piacere delle pantofole, e quelli che invece hanno fatto del «no al lavoro» uno stile di vita fin da subito, autentici pionieri.

 

È il popolo del divano, un agglomerato umano sfaccettato e diffuso, in continua espansione a giudicare dai dati dell'Istat sui posti vacanti.

 

disoccupati 3

LA SCELTA

Tra quelli che il salotto è meglio dell'ufficio spunta l'insospettabile Giulia, il nome è di fantasia, 33 anni, receptionist di Palermo che la receptionist l'ha sempre fatta ma in Veneto, in quel di Bibbione, solo che causa Covid l'albergo in cui prestava servizio ha temporaneamente chiuso e quando a maggio ha riaperto e l'hanno richiamata, lei, cortesemente, ha detto: «No, grazie».

 

Oggi, ci spiega, va avanti con l'aiuto dei genitori: «Ho cercato un lavoro da receptionist nella mia regione ma gli stipendi non sono gli stessi del Veneto e così alla fine ho lasciato stare. Di tornare al Nord non se ne parla: voglio stare vicina alla mia famiglia. Per adesso me la cavo bene così, non sopporto gli orari di lavoro».

 

RIDER DI GLOVO

Da un divano all'altro, da una città all'altra. Napoli: Mirko, altro nome di fantasia, ha meno di 30 anni, è un percettore del reddito di cittadinanza noto agli operatori di un centro per l'impiego in zona Poggioreale, il classico beneficiario attivabile che non si attiva, cascasse il mondo.

 

«Non è che non voglio lavorare, la questione è diversa, io lavorerei pure, ma senza per questo dover rinunciare ai soldi della card del reddito di cittadinanza, altrimenti mi faccio autogol da solo», spiega.

 

RIDER DELIVEROO

Come se ne esce? La soluzione Mirko ce l'ha già, in tasca: «Mi ha chiamato a luglio un amico di un amico che gestisce un ristorante, mi ha proposto di andare da lui a servire ai tavoli, va benissimo gli ho detto, ma mi paghi al nero così posso sommare la tua entrata al mio reddito di cittadinanza e sto a posto. Lui, però, si è stranito».

 

Rider DI Just eat

L'escamotage di Mirko è lo stesso che hanno provato a mettere in atto tanti altri percettori del sussidio che quest'estate, quando il lavoro stagionale c'era ma nessuno lo voleva, hanno visto l'opportunità di prendere due piccioni con una fava, il Reddito di cittadinanza e uno stipendio extra non dichiarato, e ci hanno provato. Solo che poi, e la storia di Mirko insegna, ci sono imprenditori che si straniscono.

 

carta del reddito di cittadinanza

Saliamo ancora più su. Roma: Manuele, ci chiede di chiamarlo così, faceva il rider, o meglio lo ha fatto a giorni alterni per due settimane (al massimo). «Alla fine la paga non era nemmeno male ma si passa tutto il giorno sullo scooter o in bicicletta. Io usavo lo scooter. È stato massacrante: ho provato a imboccare questa strada che era ancora inverno. Pioveva e faceva freddo. Insomma, alla fine ho smesso».

 

E ora? «Ora la mia compagna aspetta un figlio, i suoi ci danno una mano, ci hanno anche messo a disposizione una camera da loro. Chiederemo l'assegno per i figli e poi vedremo».

 

di maio reddito di cittadinanza

Gli abbiamo fatto notare che se la moglie fosse stata incinta di due gemelli allora avrebbe avuto diritto con l'assegno unico per i figli al doppio della cifra e Manuele ha risposto con una smorfia divertita: «Lo terrò a mente per il futuro».

 

L'INCERTEZZA

In Toscana, Isola d'Elba. Enrico fa il bagnino tre mesi l'anno. «Rigorosamente in nero - spiega - e lo faccio da quando ho 26 anni». Ora ne ha quasi 47 e non intende certo cambiare registro o «pagare i contributi e le tasse».

 

reddito di cittadinanza

«D'inverno me la sono cavata prima con il sussidio di disoccupazione e adesso con il Reddito di cittadinanza». Di occupare posti regolari non ci pensa proprio, nonostante l'offerta dell'albergo in cui lavora e che ha deciso di non rinnovargli la collaborazione, temendo gli accertamenti dell'Inps. In fondo, dice, «avrò più tempo per me, per andare in palestra, per stare con gli amici, e comunque un sussidio di Stato lo troverò sempre».

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….