ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 3

ARRIVANO I SOLDI! - IL RECOVERY PLAN ITALIANO HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DEFINITIVO DALL’ECOFIN: ENTRO LA FINE DI LUGLIO ARRIVERANNO I PRIMI 25 MILIARDI DI PRE-FINANZIAMENTO. MA PER NON BUTTARE TUTTO NEL CESSO BISOGNA RISPETTARE I TEMPI E FARE LE RIFORME - DRAGHI VUOLE INCASSARE ANCHE LA PRESIDENZA DELL’AUTORITÀ EUROPEA DEGLI STRUMENTI FINANZIARI E DEI MERCATI (ESMA), SU CUI PERÒ PUNTA ANCHE LA GERMANIA…

Marco Bresolin per "la Stampa"

ursula von der leyen consegna a mario draghi la pagella di bruxelles al recovery plan italiano 1

 

Ora c'è anche il timbro ufficiale dell'Ecofin: il Recovery Plan italiano ha ottenuto il via libera definitivo e la Commissione ha assicurato che «entro la fine di luglio» arriveranno i primi 25 miliardi di pre-finanziamento. In tutto sono 191,5 miliardi, di cui 68,9 a fondo perduto e il resto in prestiti a tassi agevolati.

 

Più di un terzo delle risorse servirà per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall'Ue. «Questa decisione deve essere motivo d'orgoglio per l'Italia» ha sottolineato ieri Mario Draghi durante la riunione del Consiglio dei ministri. Il premier si è però soffermato su due elementi essenziali, senza i quali tutto il castello del Next Generation EU rischia di crollare.

URSULA VON DER LEYEN MARIO DRAGHI - GLOBAL HEALTH SUMMIT

 

Il primo: la decisione di ieri «deve essere anche uno stimolo a spendere bene i soldi che ci arriveranno» perché il tutto avverrà sotto l'occhio attento di Bruxelles. Il secondo, rivolto più che altro ai partiti della maggioranza: «Bisogna approvare in tempi rapidi le riforme che abbiamo concordato con la Commissione europea».

 

MARIO DRAGHI CON ANGELA MERKEL

Paolo Gentiloni coglie il clima di euforia nazionale per indicare la via: «Possiamo cambiare il futuro della nostra economia, ma ci vogliono coesione e collaborazione tra tutte le istituzioni. Come la Nazionale a Wembley». Il commissario all'Economia ha ricordato che il lavoro preparatorio era iniziato con il governo precedente, ma ha riconosciuto che «la spinta finale è arrivata grazie alla leadership di Mario Draghi».

 

CARMINE DI NOIA

Un passaggio di consegne che evidentemente ha fatto la differenza: «Qui a Bruxelles ci ha consentito di avere la sensazione di un piano di alta qualità e di poter quindi dare il nostro via libera». Come già era emerso dalle riunioni preparatorie, durante il vertice dell'Ecofin nessun governo si è opposto: tutti hanno dato l'ok al piano italiano e a quelli degli altri 11 Paesi (Austria, Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Lettonia, Lussemburgo, Portogallo, Slovacchia e Spagna).

 

E ci saranno soldi a sufficienza per soddisfare tutte le richieste di pre-finanziamento, visto che ieri la Commissione ha raccolto altri 10 miliardi di euro sui mercati grazie alla terza emissione di bond comunitari. In questo momento in cassa ci sono 45 miliardi. La vera sfida, però, inizia adesso e durerà fino al 2026: «Ogni anno - ha ricordato Gentiloni - ci sarà un esame da parte dell'Ue per verificare il raggiungimento degli obiettivi».

draghi merkel

 

Il primo già entro la fine del 2021, anche se il ministro dell'Economia, Daniele Franco, ha fatto capire che la prossima tranche di finanziamenti dovrebbe arrivare soltanto all'inizio del 2022. Anche il titolare del Tesoro, incalzato da una precisa domanda dei giornalisti, ha auspicato un possibile impatto politico-economico dopo i recenti exploit sportivi e musicali, con la vittoria dei Maneskin all'Eurovision.

 

«Queste notizie, che non hanno a che fare strettamente con l'economia, possono contribuire a dare fiducia dentro il Paese e fiducia nel Paese». Per ora i dati di crescita vanno meglio delle attese: Bruxelles stima un +5% del Pil per quest' anno, ma c'è ancora parecchia strada da fare. «Nel 2020 abbiamo perso nove punti di Pil - ha spiegato Franco -, quindi ce ne restano ancora quattro».

 

Secondo il Titolare del Mef, l'economia dovrebbe tornare ai livelli pre-crisi nel terzo trimestre del 2022. Ma nonostante il momento di gloria in Europa, c'è una partita che si sta rivelando più ostica del previsto per l'Italia.

daniele franco

 

Il governo sta cercando di ottenere il sostegno dei partner per incassare la presidenza dell'Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati (Esma), i tentativi però si sono sin qui scontrati contro il muro tedesco.

 

Il candidato sponsorizzato da Roma è Carmine di Noia, commissario Consob, già nella short list dell'Esma. Berlino vorrebbe invece che si puntasse su Verena Ross e la candidata tedesca ha il supporto dell'Europarlamento, che spinge per un riequilibrio di genere. «Che le donne debbano avere un ruolo importante - ha replicato il ministro Franco - è un principio che condividiamo, ma nel caso in questione va rilevato che sul tavolo c'era già un pacchetto di nomine, due delle quali sono state attribuite a donne». Per il titolare del Tesoro, la Ross è già da 10 anni ai vertici dell'Esma, dunque sarebbe meglio favorire un ricambio.

ursula von der leyen mario draghi di fronte al teatro 5 di cinecitta 5ursula von der leyen, emmanuel macron, charles michel, angela merkel e mario draghi al g7 1mario draghi ursula von der leyen a cinecitta

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…