1. AVANTI BERSANIANI, PREFERENZA ROSSA LA TRIONFERÀ! IL NUOVO MANTRA PER IMPALLINARE RENZI SONO LE PREFERENZE, CONTRO CUI LA SINISTRA COMBATTE DA SEMPRE! 2. NEI PALAZZI ROMANI CIRCOLA IL “DOSSIER PREFERENZE”, CON TUTTE LE DICHIARAZIONI DI BERSANI & C. CONTRO IL “VOTO ALLA PERSONA” CHE TANTO PIACEVA AL PENTAPARTITO E HA FATTO LA FORTUNA DEI BATMAN-FIORITO DI OGGI: “LE PREFERENZE FANNO AUMENTARE ENORMEMENTE I COSTI E QUESTO NON PIACEREBBE AGLI ITALIANI” (19/07/2012) 3. AVANTI IKEA FINOCCHIARO: “LE PREFERENZE INDUCONO INQUINAMENTI NELLE CAMPAGNE ELETTORALI, APRONO LA PORTA A MECCANISMI DI CORRUTTELA” (17/11/2012). 4. IL CAPOGRUPPO AL SENATO LUIGI ZANDA: “I COLLEGI SONO MEGLIO DELLE PREFERENZE. SI EVITA IN QUESTO MODO IL GRAVISSIMO RISCHIO DI ORDINE PUBBLICO, OSSIA L’INFILTRAZIONE DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA COME ACCADUTO IN PASSATO” (31/01/2012)

DAGOREPORT

Sono le famigerate preferenze la nuova parola d'ordine dei bersaniani, che dopo l'arrivo nella proposta Renzi anche del doppio turno non sanno più come opporsi al modello "Italicum". Alfredo D'Attorre, ventriloquio di Culatello costretto in ospedale, lo ha ribadito anche oggi: "Il punto più inaccettabile dell'ipotesi di legge elettorale che Renzi porterà in direzione e' l'assenza delle preferenze. Spero che il segretario raccolga le molte voci critiche che si stanno levando in queste ore e possa cambiare impostazione".

Eppure la ex dirigenza diessina si è sempre opposta in maniera ferma alle preferenze, che fanno tanto pentapartito Prima Repubblica e clientele del Sud, oltre ad aver fatto la fortuna negli ultimi anni dei vari Batman-Fiorito nelle regioni.

Ecco, allora, che in queste ore circola una dettagliata rassegna stampa, in pratica un vero e proprio dossier, con un florilegio di interviste e dichiarazioni dei massimi dirigenti ed esperti di riforme del Pd degli ultimi anni, dall'ex segretario Pierluigi Bersani all'attuale presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, Anna Finocchiaro, dall'ex responsabile riforme Luciano Violante all'attuale capogruppo a Palazzo Madama, Luigi Zanda, proprio contro le preferenze.

Pierluigi Bersani, in un'intervista al "Quotidiano nazionale" del 13 febbraio 2012, dichiarava: "Quali sono i paletti del Pd? Uscire dall'ipermaggioritario odierno, quello che con il 34% prendi tutto. Restituire ai cittadini il potere di scegliere i candidati con i collegi e non con le preferenze. Una soglia di sbarramento non troppo bassa. Incentivare l'effetto bipolare".

Sempre l'ex segretario, al "Corriere della sera" 19 luglio 2012: "Le preferenze fanno aumentare enormemente i costi e questo non piacerebbe agli italiani. E costruiscono un rapporto cittadino-parlamentare molto labile. Meglio piuttosto il sistema delle provinciali, con base significativamente proporzionale ma con i collegi". In un'altra intervista, a "L'Unità" del 2 novembre 2012: "Siamo contrati alle liste bloccate e preferiamo i collegi alle preferenze".

Anna Finocchiaro, in un'intervista a "Il Messaggero" del 10 luglio 2012, sotto al titolo "Mai le preferenze" spiegava: "Il Pdl ora se ne fa paladino, e anche l'Udc appare propensa, ma noi siamo contrati. Le preferenze inducono inquinamenti nelle campagne elettorali, i costi lievitano, nel Mezzogiorno sarebbe un disastro".

Pochi giorni prima, il 4 luglio 2012, aveva espresso con ancora più chiarezza il no alle preferenze a "La Repubblica": "Le riforme costituzionali sono indispensabili ma resta alto l'allarme sulla legge elettorale. Non possiamo assolutamente permetterci di andare votare di nuovo con il Porcellum o, peggio ancora, con il Porcellum con le preferenze".

Qualche mese dopo, a "Il Messaggero" del 17 novembre 2012, non aveva cambiato idea: "La bozza Malan? Il problema principale è quello della governabilità. Poi ci sono altri due punti deboli: le preferenze, che significa aprire la porta a meccanismi di corruttela; quanto poi alla rappresentanza femminile, fa solo ridere".

Sulla stessa linea anche Luciano Violante, le cui parole vengono riferite in un articolo de "Il tempo" dell'8 febbraio 2012: "Siamo assolutamente contrari al ritorno alle preferenze, che aumentano i costi della politica, premiano chi ha clientele e non sempre il merito". Idem per Luigi Zanda, su "Il Sole 24 ore del 31 gennaio 2012: "I collegi sono meglio delle preferenze. Si evita in questo modo il gravissimo rischio di ordine pubblico, ossia l'infiltrazione della criminalità organizzata come accaduto in passato. E si controllano meglio i costi delle campagne elettorali, che con le preferenze sono altissimi".

 

Alfredo DAttorreIL SALUTO TRA RENZI E BERSANI bersani renzi RENZI E BERSANI PDFRANCO FIORITO PORCELLUM FINOCCHIARO Luigi Zanda Vietti e Violante

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