"AVREMO IMMUNITÀ DI GREGGE DA LUGLIO" - DRAGHI SI SBILANCIA DOPO I DATI SULLE FORNITURE DI VACCINI: FRA APRILE E GIUGNO ARRIVERANNO 50 MILIONI DI FIALE, FRA LUGLIO E SETTEMBRE ALTRI 80 MILIONI - NO ALLE REGIONI SULLE ZONE GIALLE E AGLI ACQUISTI SEPARATI DI VACCINI SUL MERCATO PARALLELO - LE PRIME RIAPERTURE SARANNO DESTINATE ALLA SCUOLA PER I BAMBINI FINO A DIECI ANNI - POSSIBILE PRESENZA NEI LICEI AL 50% NEI TERRITORI IN ZONA ARANCIONE...
Alessandro Barbera per "la Stampa"
ROBERTO SPERANZA E MARIO DRAGHI
Mario Draghi dice no a fughe in avanti e al ripristino delle zone gialle. Le restrizioni restano quelle decise. «Se nel corso del mese di aprile le cose andranno meglio del previsto, valuteremo». Con un' avvertenza: se un margine per allentare le misure contro il Covid ci sarà, verrà speso ancora una volta per la scuola. Il premier, dopo aver imposto la riapertura delle aule fino ai dieci anni, vuole rimandare prima possibile in presenza anche gli studenti delle secondarie.
Tutte le fonti interpellate riferiscono che il vertice di ieri del governo con le Regioni è avvenuto «in un clima di dialogo». Ma la cordialità è direttamente proporzionale alla fermezza. Una delle questioni più delicate in agenda è la possibilità per i presidenti di acquistare vaccini fuori dagli accordi di distribuzione europei. Sul punto il ministro della Salute Roberto Speranza durante la riunione gela tutti: «Nell'articolo 7 del contratto di forniture firmato dalla Commissione c'è l' esplicito divieto di approvvigionamenti bilaterali». Vale per gli Stati, vale per le Regioni.
Il veneto Luca Zaia e il campano Vincenzo De Luca avevano promesso di acquistare il vaccino russo non appena sarebbe stato autorizzato dall'autorità europea per il farmaco. «Scordatevelo», dicono Draghi e Speranza.
Non solo è vietato comprare vaccini sul mercato parallelo, ma nemmeno ce ne sarà bisogno. Il governo su questo inizia a fare promesse difficili da non mantenere. I numeri presentati al vertice dicono che entro questa settimana verranno consegnati quasi tre milioni di dosi fra Pfizer e AstraZeneca (1,3 milioni per ciascuna marca), altre 500 mila da Moderna. Il 19 aprile è attesa la prima fornitura del monodose di Johnson and Johnson.
Secondo le proiezioni presentate dal commissario Covid Francesco Figliuolo, fra aprile e giugno sono attesi 50 milioni di fiale, fra luglio e settembre altri 80 milioni. Veri o no, numeri che fanno promettere a Draghi «l'immunità entro luglio». Il presidente della Conferenza delle Regioni, l' emiliano Stefano Bonaccini, chiede una «verifica giorno per giorno sul rispetto delle consegne».
Draghi invoca pazienza e fiducia, ma ai governatori di centrodestra non basta. Pressati da Matteo Salvini, più d' uno chiede di non attendere fine aprile per ripristinare le zone gialle, quelle che permetterebbero di riaprire bar e ristoranti fino alle 18. Il ministro delle Regioni Maria Stella Gelmini propone un automatismo grazie al quale anticipare la scadenza in caso di calo sensibile dei contagi.
francesco paolo figliuolo fabrizio curcio 2
Ipotizza anche l'uso obbligatorio dei tamponi all' ingresso per permettere la riapertura di alcune attività come palestre e centri sportivi, ma per ora Draghi è concentrato su altro: rimandare in aula anche gli over dieci. L'ipotesi in discussione è di lasciare facoltà alle Regioni in zona arancione di tornare alle regole in vigore nell' ultimo decreto, ovvero con la presenza al 50 per cento già dopo Pasqua.
MARIA STELLA GELMINI PRESENTA IL DPCM
Per i governatori, in particolare quelli del Sud, è l'ennesimo dito nell' occhio, e per questo Bonaccini media. Lo aveva fatto sulle liste vaccinali - su cui le Regioni si stanno (lentamente) convertendo al criterio prevalente dell'età - ora lo fa sulle scuole. In cambio l'emiliano ottiene un nuovo incontro con Draghi dedicato al Recovery Plan per l' 8 aprile.
Spalleggiato dal friulano Massimiliano Fedriga, chiede di rivedere il parametro dei 250 casi settimanali su centomila abitanti, introdotto un mese fa per verificare rapidamente il peggioramento dell'epidemia a livello locale. Ma già allora il limite fu introdotto con la consapevolezza che senza un numero minimo di tamponi si rischia di disincentivare l' uso di questi ultimi. Si decide tutto in 48 ore: il consiglio dei ministri con all' ordine del giorno il nuovo decreto è convocato per domani.