beppe grillo matteo renzi

AVVERTITE GLI ELETTORI PD: ''NON SARÀ UN GOVERNO NÉ DI DESTRA NÉ DI SINISTRA'', PROMETTE GIGGINO. SCONFITTO IL FRONTE CASALEGGIO-DI BATTISTA-PARAGONE, VINCONO GRILLO CON L'ALA SINISTRA LOMBARDI-FICO-MORRA. LO STESSO DI MAIO VIENE OFFUSCATO DALLA SPINTA DI BEPPE, PROPRIO COME ZINGARETTI È STATO ESAUTORATO DA RENZI

GOVERNO:CASALEGGIO, TUTTI ISCRITTI HANNO SCELTO IN COSCIENZA

grillo renzi

 (ANSA) - "Penso che tutti gli iscritti abbiano scelto in coscienza loro, poi tutte le persone a partire da Grillo hanno i loro obiettivi e speranze e sono contento che le abbiano comunicate". Lo ha detto Davide Casaleggio parlando del voto sulla piattaforma Rousseau e rispondendo ai cronisti che gli hanno chiesto se il messaggio di Beppe Grillo è stato dirimente per la vittoria del si ad un governo con il Pd.

 

 

LA VITTORIA DELLO STRANO TANDEM CONTE-GRILLO CASALEGGIO CONTRARIO MA È STATO RASSICURATO

Federico Capurso per ''La Stampa''

 

Un plebiscito virtuale. Si deve partire da qui, da queste forche caudine dell' età del web, se si vogliono inquadrare i vincitori e gli sconfitti del nascente governo giallorosso. Gli indizi più forti sono stati lasciati alla luce del sole, nel quesito posto dai vertici M5S ai loro militanti: «Sei d' accordo che il Movimento 5 Stelle faccia partire un governo, insieme al Partito democratico, presieduto da Giuseppe Conte?». Vengono citati Conte, il Pd, il M5S. Non Luigi Di Maio, perché chi ha portato il Movimento fin qui non è stato lui, ma Beppe Grillo. E poi c' è il luogo in cui la votazione online si è svolta: il sito web Rousseau, creato e gestito da Davide Casaleggio - imprenditore privato, figlio del fondatore -, finito per un giorno al centro delle attenzioni della politica internazionale.

zingaretti di maio

 

Il primo beneficiario di questo corale «Sì» è il Movimento 5 stelle. Un partito che dopo mesi di lacerazioni esce ricompattato, per una sera, dal risultato ottenuto: quattro militanti su cinque scelgono un nuovo governo, allontanano il voto, rinnegano Salvini.

 

Questa volontà così fortemente espressa finisce per ricucire persino lo strappo avvenuto negli ultimi giorni tra la base e gli eletti, quando una larga parte dei gruppi parlamentari, che tifava per l' accordo, non aveva accettato la scelta di Di Maio di vincolare la nascita dell' esecutivo al voto su Rousseau: «Rappresentiamo 11 milioni di cittadini - si diceva -, non solo 80mila iscritti». Sono proprio quegli 80mila iscritti grillini, in un pomeriggio, a donare nuova verginità all' immagine del Pd. Il partito attaccato per anni, definito «casta», «apparato», «amico dei banchieri», viene improvvisamente liberato dei suoi peccati. E ora, per quel voto, sono tutti costretti a remare nella stessa direzione.

luigi di maio nicola zingaretti

 

Quasi tutti, perché rimangono contrari all' accordo - e quindi inevitabilmente catapultati nel girone degli sconfitti - il senatore Gianluigi Paragone, Alessandro Di Battista, e gli uomini del cerchio magico del leader, tra cui Pietro Dettori, Alessio Festa, Cristina Belotti.

 

Ecco, i leader. Per assurdo, nessun alloro viene donato ai capi dei partiti che stanno tornando al governo. Rimane nell' ombra Di Maio, mai davvero convinto dell' opportunità di abbracciare il Pd e per questo lasciato in un angolo da Beppe Grillo. Il padre fondatore torna invece di prepotenza al centro della scena politica italiana, detta la linea e incorona Giuseppe Conte, mentre l' anima di sinistra del Movimento, guidata dal presidente della Camera Roberto Fico, Nicola Morra, Roberta Lombardi, Vincenzo Spadafora, esulta per essersi liberata dell' abbraccio mortale della Lega e aver intessuto con successo la trama di questo nuovo governo.

 

luigi di maio davide casaleggio

Lo stesso destino di Di Maio capita in sorte a Zingaretti, offuscato dal protagonismo di Matteo Renzi. L' ex premier è il primo, quando tutti nel Pd volevano tornare al voto, ad aprire ai Cinque stelle. E adesso, contando sulle sue truppe parlamentari, decisive per avere una maggioranza, si sente libero di fare mezzo passo indietro, con il pulsante rosso dell' autodistruzione in mano.

 

Ma tra Di Maio e Zingaretti, emerge un Conte santificato dal voto online. Ancora premier e assurto a «elevato» da Grillo; soprattutto, sempre più guida del M5S, nonostante Di Maio tenti in serata di ridimensionarlo a «garante super partes» dell' alleanza.

gianluigi paragone

In molti scommettono che dalla sua parte sposterà a breve il proprio peso Davide Casaleggio. A patto però - si dice a Montecitorio - che la sua creatura, Rousseau, ottenga garanzie di futuro protagonismo.

Proprio come avvenuto oggi, quando i riflettori del mondo erano puntati su di lui.

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