qassem soleimani luigi di maio alessandro di battista

LE DISGRAZIE NON ARRIVANO MAI DA SOLE: DI BATTISTA STA FACENDO I BAGAGLI PER L’IRAN! – IL “CHE GUEVARA DI ROMA NORD” HA DEFINITO “VIGLIACCO” IL RAID AMERICANO CHE HA UCCISO IL GENERALE DEL TERRORE SOLEIMANI E RIMARRÀ NEL PAESE PER DIVERSE SETTIMANE – DI MAIO TIRA UN SOSPIRO DI SOLLIEVO (ALMENO SE LO TOGLIE DALLE PALLE PER UN PO’), MA ORMAI TRA I DUE È TORNATO IL GELO. L’EX DEPUTATO SI È SCHIERATO PUBBLICAMENTE CON PARAGONE E NON HA INTENZIONE DI STARSENE BUONO…

 

 

Monica Guerzoni per il “Corriere della Sera”

 

di battista di maio

Non solo amici, ma fratelli. Per anni gli spin doctor del Movimento li hanno raccontati così. Inseparabili, come i pappagallini tropicali. Poi Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista sono diventati, nelle cronache parlamentari, prima i «gemelli diversi» e poi i «fratelli coltelli». Fino ad agosto, quando il vento torrido della crisi di governo pareva averli riavvicinati.

 

GIANLUIGI PARAGONE E ALESSANDRO DI BATTISTA

Si disse che fossero pronti a tornare in piazza a braccetto, si scrisse che «Alessandro» aveva ottenuto da «Luigi» carta bianca per muoversi in assoluta autonomia. Poi è nato il governo giallorosso. Di Battista (che tifava per la pacificazione con Salvini) è rimasto fuori e l' eterna disfida tra i Dioscuri stellati è ripartita sottotraccia. Finché, due giorni fa, ecco che il «guerriero» delle origini movimentiste sgancia la bomba, dichiara via web il suo appoggio incondizionato all' espulso Gianluigi Paragone e riapre il duello con il capo politico.

di battista paragone

 

«Alessandro ha evocato la scissione e di fatto si è messo fuori, segno che punta a far saltare il governo - si sfogano i parlamentari vicini a Di Maio - Vuole far male al Movimento». L' ordine del ministro degli Esteri è ignorarlo. Ma per quanto il leader fa sapere che se lo aspettava, il tradimento dell' amico di un tempo brucia, aggiunge caos al caos e rende plasticamente evidente la scomposizione dei 5 Stelle. Chi crede nel capo politico e tifa per il Conte bis, spera che Di Battista si penta e faccia pubblica ammenda. Ma non succederà.

 

hezbollah in piazza dopo la morte di soleimani

L' ex deputato ha confidato agli amici che continuerà a sostenere Paragone e le sue tesi sovraniste: «Difendo un amico del quale condivido le idee politiche». E anche se sta facendo i bagagli per l' Iran, dove resterà per diverse settimane, non pare intenzionato ad arrendersi ai diktat dei vertici: «Io non abbozzo, anche da fuori continuerò a farmi sentire e a criticare, quando serve».

bandiere di usa e israele bruciate in pakistan

Pioveranno post, insomma. E non sempre saranno cartoline affettuose. Un assaggio Di Battista lo ha dato ieri, quando è intervenuto sul «raid vigliacco» che ha ucciso il generale iraniano Qassam Soleimani suggerendo al governo italiano (e quindi a Di Maio) come muoversi sul terreno minato di Baghdad. «Voleva andarci lui alla Farnesina - ricordano i fedelissimi del "capo" - Ora scalpita, morde il freno e spera di tornare in gioco logorando il Movimento e il governo». Tanta acredine, Di Maio non se l' aspettava.

commento su gianluigi paragone di alessandro di battistaALESSANDRO DI BATTISTA E LUIGI DI MAIO

 

Prova ne sia l' affettuoso cuoricino rosso con cui la fidanzata del ministro, Virginia Saba, il 20 dicembre commentava su Facebook il documentario di Di Battista dal Centroamerica.

In pochi giorni è cambiato tutto. Ora nel giro ristretto di Di Maio la sola idea che «Ale» possa essere ricandidato appare lunare. «Luigi è rimasto malissimo - conferma un esponente del governo -. Come si fa a schierarsi con Paragone, che ha definito Di Maio "il nulla"?».

LUIGI DI MAIO ALESSANDRO DI BATTISTA BY LUGHINOgiuseppe conte luigi di maio

E dire che il capo politico aveva persino pensato di chiamarlo tra i «facilitatori»... I parlamentari governativi sono furibondi e spargono veleno. C' è chi pensa a una vendetta di Di Battista, che avrebbe preso come «uno schiaffo» il non essere riuscito a evitare l' espulsione dell' amico. C' è chi assicura che «Casaleggio e Grillo sono neri». E chi teme che l'«eretico» e l' ex deputato lavorino alla scissione. «Ma certo - ironizza un senatore - Si chiamerà la Cosa fascioleghista».

Soleimani quello che resta di Soleimani

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