AVVISATE PALAZZO CHIGI: PER MOLTI I SOLDI NON BASTANO GIÀ PIÙ - LA UIL: "I CIRCA 900 EURO DI CASSA INTEGRAZIONE SONO INSUFFICIENTI PER AVERE UNA VITA DIGNITOSA, PAGARE LE BOLLETTE, IL CIBO ED OGNI SPESA NECESSARIA IN QUESTA SITUAZIONE DRAMMATICA" - IL GOVERNO PENSA A POSTICIPARE L'IMU – IL PRESIDENTE DEL FORUM DELLE FAMIGLIE INVOCA L’ASSEGNO UNIVERSALE…
Paolo Baroni per “la Stampa”
Si possono congelare le rate del mutuo da un minimo di 6 mesi ad un massimo di 18, se si è finiti in cassa integrazione o se la propria attività a causa del coronavirus ha subito un calo superiore al 33%; commercianti e artigiani avranno un credito di imposta pari al 60% dell' affitto pagato a marzo: gocce in un mare di scadenze da rispettare e pagamenti da fare tra questa fine marzo ed inizio aprile.
Un vero incubo per famiglie, operai in cig, precari, lavoratori autonomi e piccole imprese (con e, soprattutto, senza bonus) alle prese con la crisi, col lavoro che non c' è più ed i conti magari già in rosso. Per molti i soldi non bastano già più. «I circa 900 euro di cassa integrazione sono insufficienti per avere una vita dignitosa, pagare le bollette, il cibo ed ogni spesa necessaria in questa situazione drammatica» alza il tiro il segretario dei metalmeccanici della Uil Rocco Palombella.
Il peso della crisi Lo stesso vale per i 600 euro (destinati forse a salire a 800 da marzo) assegnati a lavoratori autonomi e professionisti che han dovuto chiudere per effetto delle misure di contenimento dell' epidemia o sono stati colpiti dalla crisi.
Risorse che, oltre ad essere giudicate da tutti troppo scarse, non sono state ancora nemmeno erogate mentre questo mese bollette, affitti e rate dei mutui sono ovviamente già andati in pagamento ed ora si prospetta già una nuova ondata di scadenze. Solo in Toscana, segnala il sindacato inquilini Sunia, 150 mila famiglie faranno fatica a pagare l' affitto. Su scala nazionale non ci sono stime, ma ovviamente non saranno pochi. Scadenza inevitabile quella della pigione con la classica, ineluttabile scadenza del 5 del mese. Pagamento mensile inevitabile e spesso automatico anche per web e telefoni vari, mentre per luce e gas in virtù della fatturazione rimasta bimestrale la «botta» in molti casi sarà rinviata a maggio. Va meglio per chi tra il 5 ed il 15 deve pagare il mutuo perché da ieri, praticamente in extremis, il ministero dell' Economia ha messo on line i moduli per chiedere alla propria banca, che non può rifiutarsi, di congelare le rate.
Per tutto il resto si naviga a vista, si aspetta il prossimo decreto del governo e l' eventuale varo del reddito di emergenza. Difficilmente le nuove misure possano però avere effetto immediato sulle spese di marzo e comunque difficilmente si riuscirà ad accontentare tutti.
Il grido di dolore delle famiglie Gigi De Palo, presidente del Forum delle famiglie, chiede «aiuti immediati e facilmente percepibili».«Oggi - spiega - ascoltando le grida di dolore di migliaia di famiglie del paese reale, siamo sempre più convinti che l' assegno universale sia rimasta l' unica soluzione concreta ed efficace per risollevare tutti i nuclei familiari con figli e genitori. Va fatto ora, senza se e senza ma».
Sono molte le questioni in sospeso a cominciare dalle utenze per luce e gas: il governo finora ha esentato solo i comuni lombardo-veneti classificati «zona rossa». Ma di suo l' Autorità per l' energia (Arera) ha disposto stop a sospensioni e distacchi per morosità e poi di loro iniziativa tutti i maggiori operatori del settore, da A2a a Iren, da Acea ad Hera, hanno deciso di rinviare i pagamenti e rateizzare le bollette di tutti i clienti in difficoltà. Ma questa non è una misura automatica: sono gli utenti a doverlo chiedere altrimenti si paga.
Sul fronte del credito, oltre ai mutui, c' è anche il problema dei finanziamenti privati e del credito al consumo su cui al momento non è stato previsto nulla. E poi c' è il nodo delle tasse. Il bollo auto, in quanto tassa di possesso, va pagato; ma molte regioni a iniziare da Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Campania l' hanno sospeso fino a giugno.
informativa di giuseppe conte sull'emergenza coronavirus
I versamenti di imposte e contributi da parte delle imprese più colpite dal coronavirus e per quelle sotto i 2 milioni di euro di fatturato sono già state rinviati sino a fine maggio. C' è l' idea di arrivare a settembre/ottobre e poi di rateizzare, come pure la possibilità di far slittare a fine anno il pagamento dell' Imu previsto a giugno, ma poi restano da definire tutti gli altri pagamenti dovuti ai comuni (la Tari, la Tasi, gli affitti di alloggi e negozi e le rette degli asili, altra palla al piede delle famiglie). Tant' è che l' Mdc ha appena lanciato la campagna «No Tax Year» per chiedere ai sindaci di sospendere tutto sino al 31 dicembre.