big renzi calabresi

AVVISO AI NAVIGATI: “REPUBBLICA” SI SCHIERA CONTRO RENZI SULLE ELEZIONI ANTICIPATE - CALABRESI: “SONO PERICOLOSE E SEMBRANO UN MODO PER NON CHIARIRE POSIZIONI E ALLEANZE, MA SOLO PER SOTTOPORRE AI CITTADINI UN NUOVO REFERENDUM: VOLETE ME O GRILLO? UNA SORTA DI RIVINCITA SUL REFERENDUM COSTITUZIONALE CON LA SPERANZA CHE FUNZIONI ANCHE IN ITALIA L'EFFETTO MACRON”

Mario Calabresi per “la Repubblica”

 

Mario Calabresi Mario Calabresi

Le elezioni anticipate sono sbagliate, sarebbero un errore pericoloso e una mossa sconsiderata. Eppure stanno prendendo quota in questi giorni, tanto da non essere più da considerarsi come un gioco di immaginazione ma come una possibilità reale. Chi le vuole ha già cominciato a diffondere una seducente narrativa, che parla la lingua dell' efficienza e del buon senso.

 

La tesi fatta circolare in queste ore dai fautori del ricorso alle urne suona più o meno così: «Cosa può fare realmente questo governo? Non vedete che è ormai paralizzato e senza spinta propulsiva e con una maggioranza sempre meno unita? Meglio votare subito per dare un nuovo esecutivo capace di rilanciare il Paese». C' è sicuramente del vero in questa posizione ma le cose non sono così semplici e lineari e soprattutto non si prendono minimamente in considerazione le conseguenze del gesto.

 

RENZI RIMINIRENZI RIMINI

Votare subito significherebbe sciogliere le Camere quest' estate, fare le liste e cominciare la campagna elettorale prima ancora che riaprano le scuole, ma soprattutto rinviare l'approvazione della manovra. Quest' ultimo dato è cruciale e non può essere sottovalutato. Con le elezioni a ottobre non riusciremmo ad avere un Parlamento nel pieno delle sue funzioni prima di novembre e con l' attuale frammentazione partitica (che ci regalerà perlomeno cinque aree politiche) la formazione di un governo, ma prima di tutto di una maggioranza, sarà operazione complicatissima se non quasi impossibile.

 

Pensare che in queste condizioni si sia in grado di approvare una legge di bilancio è un pericoloso azzardo. Non approvare la manovra significa andare all' esercizio provvisorio e questo vuol dire mandare un messaggio forte e chiaro al mondo e agli speculatori: l' Italia ha non solo il debito pubblico più alto di tutta Europa ma quest' anno non indica nemmeno cosa vuole fare con i suoi conti. La prima conseguenza certa sarebbe l' entrata in vigore delle cosiddette clausole di salvaguardia, a partire dall' aumento automatico dell' Iva al 25 per cento.

RENZI CELLULARERENZI CELLULARE

 

Molti indicatori mostrano finalmente i segni di una ripresa (certamente debole e insufficiente se paragonata al resto del Continente), lo si legge nelle richieste di prestiti per investimenti fatta dalle aziende così come nella crescita dei mutui per comprare case. L'aumento dell' Iva avrebbe l' effetto immediato di tornare a gelare i consumi, con conseguenze depressive.

 

Teniamo poi conto del fatto che sembra ineluttabile un disimpegno della Banca centrale europea negli acquisti di titoli di stato, cosa che da sola stimolerà un incremento dello spread. Sommare questi ingredienti ci porta su una strada pericolosa, dalle conseguenze imprevedibili e, pur senza evocare l' arrivo della Troika a commissariarci, possiamo ben dire che sarebbe una mossa sconsiderata. Abbiamo bisogno di tutto questo?

MARIO CALABRESI A BAGNAIA MARIO CALABRESI A BAGNAIA

 

Abbiamo bisogno di una accelerazione innaturale dettata prima di tutto dalla necessità di tornare sulla scena, in un abbraccio francamente imbarazzante, di Renzi e Berlusconi?

L'Italia ha bisogno di normalità, non di emergenza, non di ulteriori rotture e accelerazioni. La scadenza naturale è già alle porte, la legislatura finirà a febbraio dell' anno prossimo, si può e si deve votare all' inizio della primavera, in quella stagione in cui lo si è sempre fatto nella nostra storia. Non è certo una questione di tradizioni, è una questione di sana prudenza e di senso di responsabilità.

 

Di fronte al richiamo alla prudenza si potrebbe rispondere portando l' esempio britannico: Theresa May ha indetto nuove elezioni all' improvviso, senza troppi riti e tentennamenti. Ma in quel caso l' intenzione è di confermare una maggioranza che c'è già, sperando di rafforzarla per darle l' autorità necessaria ad affrontare le trattative per l'uscita dall' Europa. Da noi si tratta invece di accelerare la rincorsa per un salto nel buio.

 

RENZI 
GENTILONI 
RENZI GENTILONI

Dobbiamo allora rassegnarci a vivere nella palude e trascinarci stancamente fino all' inizio del prossimo anno? No. Questi mesi di fine legislatura potrebbero invece essere preziosi, si potrebbe con buon senso sfruttarli per portare a termine una serie di riforme necessarie.

 

Si potrebbe provare a uscire dalla palude approvando quei provvedimenti che sono in attesa di un voto finale, si va dalla cittadinanza ai ragazzi nati in Italia da genitori stranieri, una saggia risposta di inclusione in tempi di paure e terrorismo, alle liberalizzazioni, alle norme sul fine-vita, alle riforme su prescrizioni dei processi e regole delle intercettazioni fino all' inserimento nel nostro ordinamento del reato di tortura.

 

RENZI 
GENTILONI 
RENZI GENTILONI

E dovrebbe essere il tempo per preparare un programma politico degno di questo nome. Che idee hanno il partito democratico e il suo segretario per il futuro dell'Italia? Su che basi pensano si possa costruire una grande coalizione? Oggi è tutto nebuloso, indistinto, e le elezioni anticipate, o forse sarebbe più giusto chiamarle "elezioni accelerate", sembrano un modo per non chiarire posizioni e alleanze, ma solo per sottoporre ai cittadini un nuovo referendum: volete me o Grillo?

 

Una sorta di rivincita sul referendum costituzionale con la speranza che funzioni anche in Italia l' effetto Macron. Nello stesso tempo non abbiamo chiaro cosa vogliono i 5 Stelle. Sappiamo che propongono di non rubare e non è poco, ma questo non è un programma politico: è una precondizione necessaria.

 

VIA COL VENTO RENZI E BERLUSCONI VIA COL VENTO RENZI E BERLUSCONI

Ma che intenzioni hanno sull' euro, l' Europa, l' immigrazione, le politiche sociali, le alleanze internazionali? Abbiamo il diritto di saperlo prima di andare alle urne, così come abbiamo il diritto di conoscere il nome del candidato premier. C' è già sufficiente oscurità in un movimento che è guidato da un blogger, che resta chiuso in casa sua e rifiuta ogni rito democratico di confronto, e da una società inaccessibile di consulenze informatiche.

 

E poi chi è Berlusconi oggi, cosa vuole: intende tornare a sottoscrivere un patto con la Lega oppure si è inventato una nuova vita da spalla di Renzi e del Pd?

E Pisapia? Come si riorganizzerà e con quali idee e prospettive l' area che sta a sinistra del Pd? Sono risposte necessarie, fondamentali per provare a costruire una legislatura che non sia l' ennesima occasione sprecata. I cittadini hanno diritto ad essere informati e poter esprimere un voto consapevole. L' unica cosa decente e preziosa che possiamo augurarci è di sottrarci all' ordalia. Non abbiamo voglia di una resa dei conti fatta sulla nostra pelle.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni donald trump - immagine creata con grok

DAGOREPORT – CHE FINE HA FATTO IL FANTOMATICO "PONTE" CHE MELONI SOGNAVA DI CREARE TRA USA E UE? PRIMA DEL VERTICE BY MACRON, LA DUCETTA AVREBBE AVUTO LA TENTAZIONE DI CHIAMARE TRUMP, MA POI CI HA RIPENSATO. PERSINO LEI HA CAPITO CHE DALL'"IMPERATORE DEL CAOS" AVREBBE RICEVUTO SOLO ORDINI, VISTO CHE CONSIDERA I PAESI EUROPEI SOLO DEI VASSALLI - DAVANTI A UN PRESIDENTE AUTORITARIO CHE DIFFONDE MENZOGNE E RIBALTA LA REALTÀ (“ZELENSKY È UN DITTATORE MAI ELETTO. L’UCRAINA NON DOVEVA INIZIARE LA GUERRA. L'EUROPA HA FALLITO”), SIAMO SICURI CHE L’ANTIPATICO GALLETTO FRANCESE MACRON E L’EUROPA MATRIGNA (CHE COMPRA BTP E DA' 209 MILIARDI DI PNRR) SIANO PEGGIO DI UN INAFFIDABILE AFFARISTA TRAVESTITO DA PRESIDENTE?

donald trump bin salman zelensky putin xi jinping

DAGOREPORT - CHE COSA FRULLA NEL CAPOCCIONE DI DONALD TRUMP? QUAL E' IL SUO PIANO PER UN NUOVO ORDINE MONDIALE, A SUA IMMAGINE E SOMIGLIANZA? - L'AFFARISTA FATTOSI PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI È CONVINTO CHE RILEGITTIMANDO LA RUSSIA DI PUTIN COME POTENZA MONDIALE, MOSCA SI SLEGHI DALL’ABBRACCIO COL SUO NEMICO N°1, LA CINA, E MOLLI L’IRAN AL SUO FATAL DESTINO - MA IL TRUMPONE LA FA TROPPO FACILE, AL PUNTO DA PROVOCARE PERPLESSITÀ IN UN ALLEATO DI FERRO COME IL SAUDITA MOHAMMED BIN SALMAN (NON E' UN CASO CHE RIAD OSPITI IL VERTICE PER LA PACE IN UCRAINA, ANZICHE' NELLA NEUTRALE SVIZZERA) – IL DIALOGO IMMAGINARIO TRA IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA E “THE DONALD” E TUTTE LE VARIABILI CHE TRUMP NON PRENDE IN CONSIDERAZIONE: DALLA REAZIONE CINESE ALLA DEPORTAZIONE DI DUE MILIONI DI PALESTINESI, DALLE SPACCATURE NELL’ISLAM A TAIWAN, PASSANDO PER L'EUROPA...

mediaset matteo salvini marina berlusconi piersilvio giorgia meloni paolo del debbio mario giordano nicola porro

DAGOREPORT – MATTEO SALVINI ATTACCA MARINA BERLUSCONI, REA DI AVER LIQUIDATO TRUMP COME "BULLO", PERCHÉ A MEDIASET NON SE LO FILANO PIÙ: IL CLUB DEGLI ''AMICI DI GIORGIA'' (PORRO-DEL DEBBIO-GIORDANO, CAPITANATO DA SALLUSTI) LO HA ESTROMESSO DAI TALK DI RETE4 – L’INTERVISTA RILASCIATA DALLA CAVALIERA AL ''FOGLIO'' È UN MANIFESTO PER LA FORZA ITALIA GUIDATA DALL'INETTO TAJANI, MARCANDO COSI' LA SUA DISTANZA DA MELONI. E ANCHE DA CHI IN MEDIASET, SUONA OGNI SERA LA GRANCASSA ALLA DUCETTA (E INFATTI LE PAROLE DELLA FIGLIA PREDILETTA DI SILVIO BERLUSCONI HANNO INDISPETTITO IL POCO CORAGGIOSO PIER SILVIO…)

giorgia meloni vertice parigi eliseo emmanuel macron

DAGOREPORT- PER CAPIRE COSA È SUCCESSO AL VERTICE PARIGINO DI MACRON, BASTA VEDERE IL VOLTO INGRUGNITO DI GIORGIA MELONI - PER DARE UN SEGNALE A TRUMP DEL SUO STATO D’ANIMO ALLA ‘’CONVOCAZIONE’’ DEL PRESIDENTE FRANCESE, È ARRIVATA ALL’APPUNTAMENTO CON UN’ORA DI RITARDO, PER POI PRODURSI IN UNA FIGURA BARBINA QUANDO HA AFFERMATO DI NON ESSERE D’ACCORDO SULL’IDEA DI PROPORRE UNA VIA EUROPEA AL CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA: L’UNIONE DA SOLA NON VA DA NESSUNA PARTE, QUINDI OCCORRE ‘’RAGIONARE’’ CON TRUMP. A QUEL PUNTO, LA PREMIER MUSK-ERATA SI È RITROVATA ISOLATA, CON I PRESENTI CHE IN CORO LE HANNO FATTO PRESENTE CHE, FINO A PROVA CONTRARIA, È IL PRESIDENTE AMERICANO CHE NON INTENDE “RAGIONARE” CON L'EUROPA (VEDI LE TRATTATIVE RUSSIA-USA IN CORSO A RIAD...)

giorgia meloni donald trump emmanuel macron

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI NON AVEVA ALCUNA VOGLIA DI VOLARE A PARIGI AL VERTICE ORGANIZZATO DA MACRON PER L’UCRAINA (E SI VEDEVA), MA HA DOVUTO ABBOZZARE – IL TOYBOY DELL’ELISEO HA APPARECCHIATO UN TAVOLO CON TUTTI I PRINCIPALI LEADER EUROPEI (PIÙ IL BRITANNICO STARMER, PRIMO CONTRIBUTORE DI KIEV, DOPO GLI USA) E LA DUCETTA NON POTEVA DISERTARE – A CONVINCERLA È STATO ANCHE IL PRESSING DELLA "FIAMMA MAGICA", CHE LE HA FATTO NOTARE CHE NON PRESENZIARE L’AVREBBE ISOLATA COMPLETAMENTE. MEGLIO PARTECIPARE, E MARCARE LA PROPRIA DISTANZA AGENDO COME “DISTURBATRICE” TRUMPIANA. E COSÌ È STATO – IL PIANO DI TRUMP: RIAVVICINARE PUTIN ALL’ORBITA EURO-ATLANTICA PER LASCIARE SOLO XI JINPING...