AZZECCAGARBUGLI DEMOCRATICI - LA CLAUSOLA SALVA-LETTA MANDA IN TILT I RENZIANI: ANCORA UN RINVIO SULLE REGOLE (LE PRIMARIE PD APPESE ALLA SENTENZA MEDIASET!)
Francesca Schianchi per "La Stampa"
Qualche renziano l'ha già definita la «clausola salva-Letta». Un'ipotesi di modifica delle regole del congresso del Pd circolata ieri, già bocciata dall'esponente più vicino al sindaco di Firenze presente nella Commissione che si occupa dell'argomento, l'ex sindaco di Lodi Lorenzo Guerini («non la faremo scrivere nel testo finale»), pensata per dirimere la controversa questione dei due ruoli, segretario del partito e candidato premier, che i renziani vorrebbero coincidenti e bersaniani e franceschiniani no. La proposta emersa ieri è di mantenere la coincidenza fra i due ruoli tranne, si vorrebbe scrivere nero su bianco, quando il presidente del Consiglio in carica è un uomo del Pd. Come nel caso di Enrico Letta, appunto.
Per ora è solo un'ipotesi, tra le altre: la proposta dei renziani è invece quella di rendere definitiva la norma che permise ad altri democratici oltre all'allora segretario Bersani - Matteo Renzi in primis - di aspirare alla premiership. Un nodo ancora da sciogliere: ieri, l'ennesima riunione si è conclusa con la decisione di affidare a uno dei membri della Commissione per il congresso, Roberto Gualtieri, affiancato dal responsabile organizzazione Zoggia, la stesura di un testo di mediazione da portare in una nuova riunione, sabato o al più tardi lunedì. Una riunione «ultimativa», garantisce Zoggia.
Il fatto è che, dopo le tensioni di venerdì scorso sulla proposta di far votare il segretario solo dagli iscritti, restano ancora parecchi punti su cui trovare un accordo. L'ipotesi di voto ai soli iscritti sembra superata dall'idea di allargare la platea anche agli aderenti: se ne sta ancora parlando, ma probabilmente basterà , presentandosi al gazebo, sottoscrivere una carta d'intenti e dichiararsi elettori del Pd.
Resta però appunto la questione dei due ruoli, e, tra le più indigeribili per i renziani, quella dei segretari regionali, che loro vorrebbero eletti insieme al leader nazionale con primarie aperte, e la maggioranza propone invece di individuare in un primo tempo, facendoli eleggere solo dagli iscritti. E anche se i renziani si mostrano sicuri che, anche fra gli iscritti, le percentuali di sostenitori del sindaco siano in continuo aumento, il fedelissimo Dario Nardella insiste: «Non è possibile creare due platee diverse per segretario nazionale e regionali: devono essere eletti insieme».
Pochi giorni per trovare un compromesso. Un rinvio però che qualcuno critica, leggendolo legato alla sentenza su Berlusconi: «Il Pd ha deciso di non decidere in attesa di capire come reagirà il Pdl di fronte all'ipotesi della condanna. Alla fine moriremo di tatticismo e di attendismo», attacca Gianni Pittella, uno dei candidati alla segreteria. Come lui il renziano Paolo Gentiloni: «La Commissione sulle regole del congresso viene rinviata in attesa... della sentenza Mediaset. Non ci posso credere». Non è vero, smentisce il bersaniano Nico Stumpo, «ci aggiorniamo a sabato solo per trovare una mediazione sui punti che ci dividono». Tre giorni per farcela.
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