BALDORIA PER BALDOCCI: DOPPIO STIPENDIO E TRIPLA FIGURACCIA

Stefano Sansonetti per La Notizia

Per la serie: hanno perso del tutto il contatto con la realtà del paese. Sull'asse Tesoro-Finmeccanica, in questi giorni, si sta consumando un autentico siparietto. Al centro delle contestazioni è finito Carlo Baldocci, consigliere diplomatico del ministero dell'economia, sponsorizzato all'epoca da Giulio Tremonti e tutt'ora inserito negli organigrammi del ministero con questo ruolo.

Si dà il caso che Baldocci, che per inciso è figlio dell'ex segretario generale della Farnesina Giuseppe Baldocci, sia anche consigliere di amministrazione di Finmeccanica, il gruppo della difesa di cui il dicastero di via XX Settembre, guidato da Vittorio Grilli, controlla il 30,2%. Ma ciò che ai dirigenti di spicco del Tesoro dà un gran fastidio è il fatto che il consigliere diplomatico cumuli il suo già corposo stipendio con il gettone di consigliere di Finmeccanica.

Gettone che, comprese le partecipazioni ai comitati istituiti dalla società, arriva a circa 65 mila euro l'anno, come si deduce dai dati sulle remunerazioni pubblicati da Finmeccanica. Tra l'altro la società, da poco guidata dall'ad Alessandro Pansa, ben presto potrebbe andare incontro a una "rivisitazione" del sua cda. E questo non fa altro che aumentare certe fibirillazioni.

Ora, gli altri dirigenti del Tesoro, in particolare quelli che siedono nei consigli delle società quotate e non quotate del ministero, non possono cumulare questi compensi, che devono essere immediatamente girati al ministero. E allora perché Baldocci, espressione del ministero dell'economia in Finmeccanica, sfugge alla regola?

Semplice, perché è un consigliere diplomatico proveniente dal ministero degli esteri, e quindi in carico a via XX Settembre in una sorta di "distacco". Insomma, non essendo inquadrato come dirigente del Tesoro, pur lavorandovi, può sfuggire al "laccio" che tanto fastidio dà ai suoi colleghi ministeriali.

Gli Stipendi in ballo
Che poi, quando si parla di invidie suscitate da Baldocci, i nomi in gioco sono piuttosto chiari. Con il consigliere diplomatico, per esempio, siede nel cda di Finmeccanica Francesco Parlato, capo della direzione finanza e privatizzazioni del Tesoro. Ebbene, dalla tabella delle remunerazioni della società della difesa viene fuori che nel 2011 a Parlato era stato assegnato un compenso fisso di 60 mila euro, interamente girato al ministero dell'economia, e un compenso di 21 mila euro per la partecipazione ai vari comitati, di cui 5 mila "retrocessi" a via XX Settembre.

Quindi Parlato non ha potuto cumulare i 60 mila euro al suo compenso da dirigente, che comunque è di tutto rispetto. Eh sì, perché dalle carte del Tesoro risulta che fra stipendio (55.397 euro), posizione parte fissa (36.299), posizione parte variabile (75.151) e risultato (15.493), Parlato si è porta a casa 182 mila euro. Cifra forse non molto lontana da quella che complessivamente potrà incassare Baldocci tra il gettone Finmeccanica e lo stipendio di consigliere diplomatico.

Ma il punctumdolens, si sa, è proprio quel cumulo che a Parlato e compagnia è negato. Di sicuro, in un momento di crisi come questo, fa un certo effetto sapere che ci sono consiglieri diplomatici che cumulano gettoni e stipendi senza tanti complimenti. Così come fa un certo effetto constatare come dirigenti ministeriali che sfiorano i 200 mila euro l'anno trovino anche il tempo di lamentarsi delle mancata possibilità di sommare altri compensi.

Gli altri dirigenti
Anche altri grandcommis del Tesoro rinuncerebbero volentieri al divieto di cumulo. Uno di questi è Lorenzo Codogno, capo della direzione analisi economico-finanziaria del Tesoro e consigliere di amministrazione di Enel, altra partecipata di lusso del ministero dell'economia.

Poi ci sono Giuseppe Maresca, capo della direzione che si occupa di antiriciclaggio, che siede nel cda del Poligrafico; Antimo Prosperi, capo della direzione operazioni finanziarie, che troviamo nel cda di Fs, Consip e Poligrafico; Alessandro Rivera, al vertice della direzione sistema bancario-finanziario e consigliere di Poste. Tutti prendono dal Tesoro tra i 182 e i 187 mila euro. Ma non possono cumulare.

 

BALDOCCI ALESSANDRO PANSA CARLO BALDOCCI CON TREMONTI E GRILLI GIUSEPPE MARESCA

Ultimi Dagoreport

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…