FARSA ITALIA - COME SOMMO SCHIAFFO ALLA VECCHIA GUARDIA DEI VERDINI E SCAJOLA, IL BANANA È PRONTO A BUTTARE NELLA MISCHIA UN BERLUSCONI A SUA SCELTA O LA STESSA PASCALE


1. DAGONOTA
Ce l'hanno con Lui, i vecchi del partito come Verdini, Fitto, la Santadechè e Scajola. Dicono che l'ex Cavaliere non decide, rimanda sempre, insegue nuove-vecchie chimere come i "club" di Forza Italia e si fa levare ossigeno e autonomia dal "cerchio magico" della Rossi e della Pascale. E intanto i sondaggi sarebbero bruttini, con una linea del Piave fissata al 20% sempre più difficile da difendere.

Ma poi chi in queste ore ha parlato con il padrone di Farsa Italia ha avuto l'impressione che il film sia tutto un altro. Gli attaccano la fidanzata perché non hanno il coraggio di muovere direttamente contro di lui? Papi Silvio non fa una piega e l'autorizza a farsi intervistare sulla cosiddetta stampa nemica. Dicono che senza la presenza dei cacicchi del Sud, o del Nord-Ovest, in lista, le Europee saranno un bagno di sangue? Non c'è problema, il Banana è pronto a buttare nella mischia un Berlusconi a sua scelta o la stessa Pascale, come sommo schiaffo a chi tanto protesta.

Passano gli anni, si contano i milioni spesi e i tradimenti subiti, ma alla fine vale ancora una semplice constatazione: Forza Italia senza Berlusconi vale pochissimo, ma Berlusconi senza il partito vale uguale o pure di più.

2. NEL VUOTO DI COMANDO DI "FARSA ITALIA", LA PASCALE PENSA DI CANDIDARSI ALLE EUROPEE
Tommaso Ciriaco per ‘La Repubblica'

E guerra sia. Umiliata ed emarginata, candidata a trasformarsi in una bad company da rottamare, la vecchia guardia berlusconiana si prepara a reagire. Contro lo strapotere del cerchio magico, minaccia di boicottare le liste azzurre alle Europee e studia clamorose ritorsioni per impedire l'approvazione del bilancio del partito e provocare una sorta di "fallimento tecnico". Forza Italia - così come conosciuta finora - è insomma a un passo dalla frantumazione.

Il centralino di Arcore suona a vuoto, gettando nel panico i big che hanno sostenuto il Cavaliere nelle battaglie più dure. In mezzo alla bufera, invece, chi si muove con la massima scioltezza è Francesca Pascale. La fidanzata del Cavaliere, affiancata da Maria Rosaria Rossi, è scatenata. Fa e disfa organigrammi, attacca dirigenti di peso, mette bocca - ascoltata sui rapporti politici del celebre fidanzato. E ragiona in grande. Nelle ultime ore, per dire, ha addirittura reclamato un posto in lista per le prossime Europee. «Mi piacerebbe, perché no?», è tornata alla carica.

Un po' come Barbara Berlusconi. La figlia di Veronica Lario ha invocato l'investitura del padre, ma è rimasta vittima del fuoco amico. La sorella Marina non gradisce la novità, il fratello Piersilvio neanche. E il pranzo della verità, convocato dal Cavaliere per cercare di mettere ordine nella dynasty, è slittato ad oggi. Difficile che Barbara riesca a ottenere il via libera troppo fragili gli equilibri interni al clan ma l'ipotesi resta comunque, e nonostante tutto, ancora in piedi. «Vediamo, decide papà».

Dentro villa San Martino, intanto, il cerchio magico lavora h24 per plasmare la nuova era. C'è da conquistare un partito - svuotandolo con i club "Forza Silvio" - e sconfiggere le sacche di resistenza. Ieri, in un pranzo con Berlusconi, è stato dato il via libera a un ufficio di Presidenza nuovo di zecca.

Sarà ufficializzato prestissimo e ospiterà anche esponenti della vecchia guardia. Poco conta, perché è stato ribadito il veto alla candidatura europea dei "big" in carica. «Non c'è spazio per il doppio incarico. I nostri deputati e i nostri senatori ancora in carica devono restare a Roma. È un problema di serietà», ha sancito Berlusconi. Fuori tutti, insomma. Compreso Raffaele Fitto, che si prepara a dare battaglia.

«Vogliono che io me ne vada, ma non saranno capaci di farmi saltare i nervi», ripete da giorni il big pugliese. Lui, che al Sud governa un bacino di voti imponente, non riesce neanche a raggiungere al telefono il Capo. Nelle ultime ore, comunque, ha fiutato aria d'esclusione. Per questo, si prepara a compattare i delusi del partito.

«Se ci escludono, al Sud avranno un problema serio», ha sibilato sabato incontrando i fedelissimi calabresi. In tempi di guerra, tutte le armi sono lecite. Per questo, l'ala dura non esclude rappresaglie "creative". Una, ipotizzata nelle ultime ore, passa da un blitz sul bilancio del partito. Bisogna approvarlo entro giugno e la vecchia guardia potrebbe impedirne il via libera. Si tratterebbe di una forzatura gravissima, con l'obiettivo di trascinare l'intera Forza Italia nella polvere.

Neanche chi ha gestito con pugno di ferro un decennio di berlusconismo può uscire indenne dalla rivoluzione di Arcore. «Quello che dovevo dire a Berlusconi, gliel'ho scritto - ripete Denis Verdini ai big depressi di un partito impazzito - Lui sa già tutto». Sa, ad esempio, che per il dirigente toscano l'esclusione dei parlamentari dalle Europee assomiglia a un suicidio. Eppure nulla cambia.

Anche Claudio Scajola, ad esempio, non riesce a strappare un posto in lista. Su di lui pende il veto della cabina di regia di Arcore. Nel suo caso, però, si attende davvero l'ultima parola del Cavaliere. L'ex ministro, uscito indenne dalle Aule di giustizia, continua intanto a dare battaglia: «Forse Berlusconi è un po' troppo chiuso in casa, sarebbe bene avere organismi con cui confrontarsi».

La verità è che il 10 aprile incombe, dando forma agli incubi peggiori. Si avvicina pericolosamente l'esecuzione della condanna penale, ma restano ancora da sciogliere alcuni nodi decisivi. «A questo punto però - avverte l'ex premier - tocca a me intervenire. Altrimenti qui davvero rischia di saltare tutto, senza di me questo partito va fuori controllo».

Chi sarà depositario del potere di firma per presentare liste e simbolo, ad esempio? Al momento l'onere tocca a Sandro Bondi, uno dei massimi rappresentanti della corrente dei lealisti. È una terra di mezzo composta da berlusconiani come Paolo Romani, Mariastella Gelmini e Renato Brunetta ma anche da amici di una vita come Fedele Confalonieri ed Ennio Doris - che consigliano il Capo pur non militando nel cerchio magico.

Qualcuno di loro, comunque, è dato in rapidissimo avvicinamento al quadrumvirato composto da Rossi e Pascale, Toti e Fiori. Si tratta di Antonio Tajani. Il vicepresidente della Commissione ha scalato in fretta le nuove gerarchie dei "pascaliani".

3- BERLUSCONI TRA EUROPEE E FAMIGLIA STUDIA IL RESTYLING DI FORZA ITALIA
Adalberto Signore per "il Giornale"

La fidanzata, il Cavaliere, i figli, Forza Italia. Questioni di famiglia, questioni di partito. Per Silvio Berlusconi in queste ore più che mai intrecciate. Perché c'è chi lo dipinge come un leader condizionato dai voleri di altri, ma c'è anche chi, conoscendolo da anni, sa bene quanto difficilmente non sia lui a gestire in prima persona ciò che davvero lo interessa.

Per dirne una:l'intervista di Francesca Pascale che qualche giorno fa su Repubblica ha sparato a zero su buona parte della vecchia guardia per poi invocare un «sacrificio » di Marina auspicando che sia lei a prendere il testimone del padre. C'è chi l'ha raccontato come un vero e proprio strappo della fidanzata dell'ex premier, con tanto d'intervista concessa a un giornale considerato «ostile». Invece è stato l'esatto contrario, perché il testo di quella conversazione era noto non solo a Berlusconi ma a tutti i commensali ospiti quella sera a Palazzo Grazioli. Dell'affondo in arrivo ai big del partito, insomma, il leader di Forza Italia era a conoscenza. Non solo: era d'accordo.

Non è un caso che negli ultimi giorni Berlusconi si sia trovato in diverse occasioni a lamentarsi del partito e delle pressioni che gli arrivano dal gruppo dirigente: da chi ancora spinge per la nomina dell'Ufficio di presidenza a chi sta cercando un posto in lista alle elezioni europee di fine maggio. Un fastidio ormai tangibile, tanto che i contatti tra il leader azzurro e la vecchia guardia si sono ridotti al lumicino.

E la spiegazione non sta tanto in quello che i giornali hanno chiamato il «cerchio magico », ma piuttosto nel fatto che il Cavaliere non ne vuole sapere. Non so davvero cosa devo fare, forse - si è ritrovato a dire giorni fa in privato Berlusconi - devo chiudere la sede di piazza San Lorenzo in Lucina per riuscire a fargli staccare il sedere dalla poltrona... Un ragionamento che dà il senso della distanza ormai siderale tra il leader e il resto del partito. Secondo uno schema non nuovo, visto che anche quando qualche anno fa si aprì il fronte con Angelino Alfano erano in molti a teorizzare che fossero i falchi a puntare il dito contro l'allora segretario del Pdl e non il Cavaliere. Poi si è visto come è andata a finire.

Un Berlusconi, dunque, che pubblicamente tace ma che - giuste o sbagliate che siano- pare avere le idee piuttosto chiare sulle prossime mosse. A partire da un restyling complessivo di Forza Italia con il lancio dei Club Forza Silvio come vero braccio movimentista del partito. Forse, dunque, non ha torto chi in questi giorni - da Gianfranco Rotondi a Michaela Biancofiore - ha sostenuto che chi «attacca la Pascale» lo fa perché «non ha il coraggio di prendersela con Berlusconi perché è a lui che deve tutto pena la consegna all'oblio».

Intanto, l'incontro di ieri ad Arcore con i figli per stabilire se davvero uno degli eredi scenderà in campo è stato rinviato ad oggi, quando la famiglia si riunirà nella consueta cena del lunedì. Ma difficilmente per queste elezioni europee ci sarà un passaggio del testimone in famiglia.

Grande agitazione, invece, per la stesura delle liste elettorali. Non è un caso che ieri Claudio Scajola sia tornato a dire a SkyTg24 che dovrebbe essere in
corsa chi «porta più consensi». «Se non fossi candidato - aggiunge l'ex ministro - vorrei un confronto pubblico per capirne il perché». Con un pizzico di polemica. «In questo momento - conclude - Berlusconi si trova molto, troppo chiuso in casa e trova conforto in alcune persone».

 

 

ALESSIA ARDESI - FRANCESCA PASCALE A SAN SIRO.FRANCESCA PASCALE E MARIA ROSARIA ROSSI IL CAPODANNO DI SILVIO BERLUSCONI E FRANCESCA PASCALE BERLUSCONI VERDINI ALFANO INAUGURAZIONE SEDE FORZA ITALIA FOTO LAPRESS raffaele fitto silvio berlusconi berlusconi marina fininvest cir esproprio crop display BERLUSCONI E GIOVANNI TOTI ALLA BEAUTY FARMLA CONDANNA DI BERLUSCONI PELLEGRINAGGIO A PALAZZO GRAZIOLI MARIA STELLA GELMINI GELMINI BERLUSCONI TREMONTIOK PP

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