UN BANANA AL TUO SERVIZIO - ECCO DOVE POTREBBE ANDARE SILVIO A SCONTARE LA PENA: ANZIANI, MALATI, DROGATI O ANTIMAFIA

Piero Colaprico per "la Repubblica"

Dove andare? L'idea dell'affidamento ai servizi sociali si fa strada soprattutto nell'entourage berlusconiano. E mentre i più esperti della questione, come Marcello Dell'Utri e Flavio Briatore suggeriscono che sarebbe meglio per Silvio Berlusconi filarsela, se pochi osano fargli intravedere i rischi reali che corre in queste ultime settimane di libertà e attesa, si fanno strada ad Arcore le ipotesi più varie. Ci sono.

È stato detto: l'ideale sono le comunità dell'amico don Gelmini. Ma don Pierino è sotto inchiesta per gravi reati sessuali: è davvero il caso di chiedere di andare là? Ci sono quelle di don Picchi, il Ceis, e quelle vanno bene. C'è anche il San Raffaele, è a due passi da Segrate, sulla strada che da Arcore porta a Milano, ma a fare esattamente che cosa può andare in quel grande ospedale?

Sicuramente si vorrebbe sedere nell'ufficio del suo storico amico Don Verzè. Si vocifera di una comunità a Mortara, alla quale era legata la sorella Antonietta: ma Mortara, già dal nome, mette impressione. O Roma o Milano, bisogna stare «sul posto», suggeriscono. Ma quale posto?

Berlusconi è davvero indeciso su che cosa scegliere di fare, o di chiedere. Ma dovunque Berlusconi desideri andare per evitare agli arresti domiciliari, ha un grosso problema: «All'atto dell'affidamento - prevede la legge è redatto verbale in cui sono dettate le prescrizioni che il soggetto dovrà seguire in ordine ai suoi rapporti con il servizio sociale, alla dimora, alla libertà di locomozione, al divieto di frequentare determinati locali ed al lavoro».

Sono prescrizioni precise, tassative e a volte diciamo pure cavillose: ma se violate, addio affidamento. Comunque, nessun condannato è sicuro di andare nella comunità e nell'ufficio che preferisce: occorre sempre l'okay dei magistrati.

Per esempio: il giudice potrebbe affidare Berlusconi, una vita tra i conti e i miliardi, il bilancio di un'associazione antimafia - e a Milano e a Roma ce ne sono, alcune sotto l'egida di Libera, di don Ciotti - ma potrebbe anche stabilire che il condannato non può andarci con autista e macchinone, ma solo con l'autobus. E Berlusconi, se ammesso ai servizi sociali, non potrebbe fare altro che obbedire.

La legge sulle pene alternative è chiarissima: «Se la pena detentiva inflitta non supera tre anni, il condannato può essere affidato al servizio sociale». Può, non «deve »: stanno in questi due verbi alcuni precedenti sfavorevoli sui cui riflettere ad Arcore. Come Calisto Tanzi, ben oltre i settant'anni, solo due anni più giovane di Berlusconi, che resta in carcere, e senza nessun beneficio, e senza affidamento ai servizi sociali.

Come i poliziotti colpevoli dell'arresto molto violento, e quindi di omicidio colposo dello studente ferrarese Federico Aldrovandi: sono rimasti in cella sino all'ultimo giorno. Anche a non voler approfondire le tante questioni che si aprono, l'«affidamento sociale », che ad Arcore alcuni danno per scontato, è in realtà solo una possibilità.

Perché - come dicono rassegnati i detenuti, che in questi ultimi vent'anni non hanno visto nessuna legge cambiare questa materia - «niente è vincolante e niente è obbligatorio, tutto sta nelle mani dei giudici». Perciò «Berlusconi è ormai dentro un labirinto », spiega un avvocato esperto di questioni carcerarie. La procura milanese, sinora, non sembra voler chiedere per lui il carcere.

Forse gli arresti domiciliari? Non si sa: ma qualunque sia la richiesta della procura, non spetta a Edmondo Bruti Liberati la decisione finale. È del tribunale di Sorveglianza. Cesare Previti, condannato per aver comprato sentenze, non entrò in carcere grazie, appunto, alla cosiddetta legge Previti.

Dopodiché, vari ricorsi presentati da imputati e magistrati, hanno fatto esprimere la cassazione sulla «meritevolezza» del reo, non esistono più facili automatismi. «Può» è dunque il verbo chiave. E chi «può», in questa fase della vita processuale di Berlusconi, è solo il suo tribunale. Quello di Milano.

 

 

BERLUSCONI PRIGIONI BY CARLI Don Gelminiedmondo_bruti_liberatiVerzeCesare e Silvana Previti

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