ITALIA NON TAGLIA - DA QUANTO TEMPO VA AVANTI IL PROGETTO DI ABOLIRE LE PROVINCE, DOPPIONE DELLE REGIONI, CUCCAGNA SENZA FONDO PER I PARTITI? - ANZICHE’ MANDARE A CASA I POLITICI POLITICANTI, LOR SIGNORI SI DIVERTONO A TASSARE LA QUALUNQUE - VISTO CHE LA ‘SPENDING REVIEW’ SI TRASCINA DA MESI SENZA RISULTATI, DRAGHI IMPONE: “ACCORPARE LE PROVINCE È L’UNICA MISURA DI TAGLIO DEI COSTI DELLA POLITICA” - MA NON SI DOVEVANO ABOLIRE? NO, DICE IL GOVERNO MONTI, “LE RIDISEGNEREMO CON LEGGE ORDINARIA” - BOSSI: TENIAMOLE…
1- LA BCE "ACCORPATE LE PROVINCE"
Francesca Schianchi per "la Stampa"
Alla revisione della spesa pubblica non guardano con interesse solo i partiti, ma persino la Banca centrale europea. Alla vigilia del Consiglio dei ministri che discuterà di razionalizzazione delle spese, nella speranza di recuperare risorse tra le pieghe degli sprechi, filtra da Francoforte l'«attenzione» della Bce per il capitolo in questione, da affiancare a concorrenza e liberalizzazioni e all'accorpamento delle province che «sarebbe l'unica, vera misura di taglio di costi della politica».
Un tema, questo, da tempo contemplato nell'agenda politica e parecchio dibattuto. Dall'ipotesi soppressione degli enti sotto i 220mila abitanti, ma con l'eccezione di quelli in Regioni a statuto speciale o confinanti con uno stato estero (manovra del maggio 2010) all'idea di abolire quelle sotto i 300mila abitanti o i 3mila chilometri quadrati di superficie (decreto 138 dell'agosto scorso, ne sarebbero sparite 29) si arriva fino alla formulazione del decreto Salva Italia dello scorso dicembre che, all'articolo 23, di fatto svuota le province delle loro funzioni trasformandole in enti di secondo livello.
Così, al "consiglio" della Bce, all'ipotesi dell'accorpamento, più soft della cancellazione, reagisce positivamente l'Upi, l'Unione delle province italiane: «Sono mesi che ribadiamo che l'unica riforma possibile è la razionalizzazione delle province», interviene il presidente, Giuseppe Castiglione, «oggi la Bce non fa che attestare che la proposta dell'Upi è la più innovativa e efficace. Forse qualcuno ci darà ascolto».
Come sottolinea il presidente della provincia di Milano, Guido Podestà , la proposta dell'Upi «prevede un accorpamento delle province e non una indiscriminata cancellazione»; si tratta, garantisce il vicepresidente dell'Unione Antonio Saitta, di «un testo chiaro, che senza sconvolgere la Costituzione e senza toccare la democrazia potrebbe portare in pochi mesi a una maggiore efficienza della pubblica amministrazione», addirittura parla di risparmi record «di almeno 5 miliardi».
Il termine «accorpamento» non va invece a genio al leader dell'Italia dei valori, Antonio Di Pietro: «La Bce non sa che nel nostro Paese non basta l'accorpamento delle province per risparmiare. Per eliminare veramente gli sprechi è necessaria la loro eliminazione». Parere opposto a quello del leader della Lega Umberto Bossi: «Le province sono utili anche se c'è chi le vuole togliere a tutti i costi. Le province non costano niente: quindi toglierle vorrebbe dire togliere un pezzo di organizzazione del territorio» e la Bce che sollecita un cambiamento «non mi pare una grande autorità nel merito delle istituzioni del nostro Paese».
Commenta il suggerimento che arriva dall'Europa anche l'ex ministro del Pd Arturo Parisi: «Prima che paradossale, è offensivo che debba essere la Bce ad invitarci a tagliare e accorpare le province».
2- PROVINCE: POLILLO, LE RIDISEGNEREMO PER RIDUZIONE SPESA - CON LEGGE ORDINARIA
(ANSA) - Il Governo non intende abolire le province ma "ridisegnarle in modo da ottenere forti riduzioni di spesa". Lo ha detto il sottosegretario all'Economia Gianfraco Polillo nel corso della trasmissione Prima di tutto su Radio1 Rai. "Il taglio delle Province l'abbiamo già previsto nel 'Salva Italia' - ha detto - credo che sia un passo necessario e andremo avanti in questa direzione. Per il momento non intendiamo operare con una riforma costituzionale bensì con legge ordinaria - ha aggiunto - le Province in quanto tali sono previste dalla nostra Costituzione, ma esistono margini per ridisegnarle in modo da ottenere forti riduzioni di spesa".
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