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NO-BAMA - BELPIETRO: “IL PRESIDENTE VERRÀ RICORDATO COME IL PRIMO AD AVER ABDICATO AL RUOLO DI GENDARME DEL MONDO CHE GLI USA HANNO AVUTO PER QUASI UN SECOLO. LA LOTTA AL TERRORISMO ERA UNA PRIORITÀ DELLA CASA BIANCA ORA L’AMERICA È LONTANA”

MAURIZIO 
BELPIETRO
MAURIZIO BELPIETRO

Maurizio Belpietro per “Libero Quotidiano”

 

Barack Obama non passerà alla storia per la riforma sanitaria. E probabilmente di lui non ci si ricorderà nemmeno il sostegno alla campagna pro diritti civili, tipo il favore con cui ha accompagnato la decisione della Corte Suprema che legalizza i matrimoni gay in tutti gli Stati Uniti. No, il primo presidente afroamericano della storia molto probabilmente verrà ricordato come il primo ad aver abdicato al ruolo di gendarme del mondo che gli Usa hanno avuto per quasi un secolo.

 

Naturalmente ci sarà chi guarderà con favore la fine di una supremazia che ha segnato la storia mondiale per molti decenni, sia dal punto di vista diplomatico che da quello militare. Per quanto ci riguarda invece non possiamo e non potremo che osservare tutto ciò con preoccupazione, pensando che la fine del peso che l’America ha avuto sugli equilibri mondiali non può non portarci infiniti guai. Lo si vede anche in questi giorni, con gli attentati avvenuti in tre differenti continenti.

MERKEL OBAMAMERKEL OBAMA

 

Un tempo la lotta al terrorismo, soprattutto a quello islamico, era una priorità della Casa Bianca e ovunque avesse agito si aveva la sensazione che gli Stati Uniti fossero impegnati al fianco dei Paesi colpiti. Ora no. L’America sembra lontana, indifferente. Basti dire che, come ha ricordato ieri su queste pagine Fausto Carioti, ha quasi avuto più echi la sentenza della Corte Suprema sui matrimoni gay che le stragi in Tunisia e in Kuwait. Ma non si tratta solo di una questione di sensibilità. È anche una faccenda di capacità di comprendere fenomeni complessi come quelli del terrorismo e del mondo islamico.

obama sarkozyobama sarkozy

 

E se c’è una cosa che Barack Obama ha dimostrato di non avere, beh, è proprio la comprensione di quanto si sta agitando nel Medioriente e più in generale nei Paesi musulmani. E per rendersene conto basta riflettere sulla politica estera americana degli ultimi cinque o sei anni. Se c’è qualcuno che ha guardato con favore le Primavere arabe, incentivandole quando non addirittura sostenendole, questo è stato il presidente americano. La cacciata di Mubarak, quella di Ben Alì, la guerra a Gheddafi e quella ad Assad hanno avuto tutte la benedizione se non l’appoggio americano.

 

obama hamburgerobama hamburger

Se al Cairo l’esercito non avesse preso in mano la situazione con un colpo di Stato, oggi ci troveremmo i Fratelli musulmani al potere, con ciò che ne consegue. Hillary Clinton - all’epoca sottosegretario di Stato di Obama - sembrava più lontana da Mubarak che da Morsi. E come dimenticare i bombardamenti contro le postazioni del colonnello Gheddafi, decise in fretta e furia in un vertice tra Obama e Sarkozy. Senza l’aiuto decisivo dell’Occidente e dell’America oggi il vecchio dittatore libico sarebbe ancora al suo posto.

 

GEORGE W BUSH E BARACK OBAMA ALL'INAUGURAZIONE DELLA GEORGE W BUSH LIBRARY - 2GEORGE W BUSH E BARACK OBAMA ALL'INAUGURAZIONE DELLA GEORGE W BUSH LIBRARY - 2

E invece nella zona ci sono bande di predoni e tagliagole che, come ringraziamento per l’aiuto alla «rivoluzione libica», hanno fatto fuori l’ambasciatore americano e addestrano i terroristi che fanno stragi a Tunisi. Ma il meglio di sé Obama lo ha mostrato in Siria. Anche lì il presidente Usa intendeva ripetere lo schema libico, favorendo un cambio al vertice. Fosse stato per lui avrebbe bombardato il regime di Damasco come venne fatto con quello di Tripoli.

 

E non ci fossero stati Vladimir Putin e il Papa a mettersi di mezzo probabilmente sarebbe andata così. Bloccato dall’opposizione della Russia e dalla mancata benedizione di Bergoglio, alla fine l’America ha finanziato e sostenuto l’opposizione ad Assad. Il risultato è il disastro che abbiamo sotto gli occhi.

 

06 - Obama ha visitato a sorpresa la base aerea di Dover nello stato del Delaware per accogliere le bare dei soldati americani morti in Afghanistan06 - Obama ha visitato a sorpresa la base aerea di Dover nello stato del Delaware per accogliere le bare dei soldati americani morti in Afghanistan

Non sono state le «forze democratiche» (ammesso che nel Medioriente e nel Nord africa ne esistano) a prendere il sopravvento, ma quelle che a Damasco vogliono imporre la Sharia. Il presidente che incantò il mondo con «Yes, we can», è riuscito anche a riabilitare l’Iran, mettendo all’angolo Israele, cioè l’unico Paese democratico dell’area, il solo a far da barriera contro la guerra santa. Difficile far peggio e fare tanti danni, ma Obama ci è riuscito.

 

OBAMA CON IL COMANDATE DELLE FORSE USA IN AFGHANISTANOBAMA CON IL COMANDATE DELLE FORSE USA IN AFGHANISTAN

Dalla Libia alla Tunisia, dall’Iraq alla Siria è un immenso focolaio, anzi un incendio. E le fiamme sono state in qualche maniera, magari involontariamente, appiccate proprio da chi oggi guarda impotente il rogo. Barack parla più di Russia e Ucraina, che di Libia, Tunisia e Siria.

 

La sua attenzione è concentrata su Putin, come se il pericolo venisse da lì, dalle piccole ambizioni imperiali del Cremlino. In realtà i rischi per l’Europa e l’Occidente provengono da un terrorismo che si è fatto sistema, anzi Stato, e che oggi incentiva la proliferazione criminale. Il disegno del terrorismo diffuso è più pericoloso e micidiale delle mire di Putin, ma questo Obama non sembra capirlo.

Vignetta Benny (Libero) - Obama Hope & guerra

 

C’è mai stato un G7 dedicato al terrorismo e all’Isis così come si è svolto per imporre sanzioni a Mosca? No. L’unico intervento della Casa Bianca che si ricordi in materia è il via libera al pagamento dei riscatti per i sequestrati dai terroristi. I famigliari potranno riscattare i rapiti, un modo ipocrita per dire che d’ora in poi si tratterà con i tagliagole.

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Un incentivo in più a colpire gli occidentali, perché se l’America paga, anche gli altri governi lo faranno, fingendo che la raccolta fondi la facciano i parenti. Per tutto ciò Barack Obama sarà ricordato come il peggior presidente degli Stati Uniti, l’uomo che non ha mosso un dito contro il terrorismo e quando lo ha mosso è riuscito, paradossalmente, a favorirlo. E dire che da noi c’è chi vuole imitarlo.

 

 

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