NEL 2007 52 PARLAMENTARI DONNE REALIZZARONO UN CALENDARIO A SCOPO BENEFICO, MA L’AIRC NON HA MAI VISTO UN EURO - DOV’È IL TAGLIO DEGLI ENTI INUTILI VANTATO DA TREMONTI E CALDEROLI? - 20 SUPERMONTIANI PROPONGONO UNA GESTIONE AMMINISTRATIVA UNIFICATA DELLE CAMERE - “NOI SIAMO CHIESA” CONTRO LA BEATIFICAZIONE DI DI DON GIUSSANI, FONDATORE DI CL - GASPARRI PERDE IL PALLINO FINOCCHAIRO - MALAGÒ CONTRO PAGNOZZI E DI ROCCO PER IL CONI...
Da "l'Espresso"
1 - E I SOLDI, ONOREVOLE?...
Si fa presto a dire "faccio beneficenza". Più difficile passare dalle parole ai fatti. Ne sa qualcosa Roberto Benigni, bersagliato dalle polemiche con l'accusa di non avere devoluto a un ospedale di Firenze quanto promesso in occasione di una vecchia edizione del Festival di Sanremo. Il caso del comico toscano non è però isolato. Nel dicembre del 2007 al grido di "Niente bikini, siamo onorevoli", 52 parlamentari posavano per il primo calendario, tutto al femminile, della Repubblica italiana. Un'iniziativa, dal significativo titolo "Signora politica", rigorosamente bipartisan.
Fra i nomi, Gabriella Carlucci (Udc), Isabella Bertolini (Pdl), Maria Ida Germontani (Fli). Tutte in posa per beneficenza: il ricavato - così è stato dichiarato - sarebbe dovuto andare all'Associazione italiana per la ricerca sul cancro. Ma all'Airc non è mai arrivato nulla. "Abbiamo saputo dell'iniziativa dalla stampa", dicono dall'associazione, "quando è uscita la notizia, abbiamo provato a informarci, per capire dove sarebbe stato venduto il calendario, ma non siamo riusciti a risalire alla fonte. Abbiamo lasciato perdere". Per passare dalle parole ai fatti, insomma, non è bastata una legislatura. M. G.
2 - TREMONTI HA MAL DI ENTI...
Il taglio degli enti inutili vantato dagli ex ministri Giulio Tremonti e Roberto Calderoli è stato pressoché virtuale. à quanto si rileva dalla lettura della relazione della Corte dei conti che ha analizzato l'attuazione del decreto n. 78 del maggio 2010. Il decreto mirava a sopprimere una serie di enti come l'Eti (Ente teatrale italiano), l'Eim (Ente italiano montagna) e l'Ipi (Istituto per la promozione industriale). I risultati?
Pessimi, vista la "lacunosità delle disposizioni di legge" e la "lentezza nell'emanazione delle norme di disciplina interne all'amministrazione subentrante", è scritto nel rapporto della magistratura contabile presieduta da Luigi Giampaolino. E su modalità e tempi di trasferimento delle risorse "degli enti soppressi alle amministrazioni incorporanti", si legge nella relazione firmata dai magistrati Valeria Chiarotti e Sonia Martelli, "l'intervento del ministero dell'Economia non sembra essere stato sempre tempestivo". M. A.
3 - CAMERE UNIFICATE...
C'è una proposta dirompente nel documento preparato dal cosiddetto intergruppo montiano che si richiama al presidente del Consiglio. Capeggiati da Linda Lanzillotta (Terzo Polo), Walter Vitali (Pd) ed Enrico La Loggia (Pdl), il gruppetto di 20 supermontiani della maggioranza ha scritto un progetto per "riforme istituzionali ed elettorali prima delle elezioni del 2013". Ad attirare le attenzioni dei presidenti delle due Camere ai quali il documento è stato consegnato, sono state le righe in cui l'intergruppo propone di unificare l'amministrazione dei due rami del Parlamento. Una gestione amministrativa unificata, secondo Lanzillotta, Vitali e La Loggia, può davvero produrre risparmi di spesa considerevoli per Camera e Senato. M. A.
4 - NO A SAN GIUSSANI...
Stop alla causa di beatificazione di don Luigi Giussani, il fondatore di Comunione e Liberazione. à quanto chiede in un documento il movimento Noi Siamo Chiesa, costituitosi nel 1995 in Austria e forte soprattutto nei Paesi tedeschi, ma sempre più esteso anche in Italia, che chiede, tra l'altro, l'abolizione del celibato per i preti e l'elezione democratica dei vescovi. Tra i motivi del no, Noi Siamo Chiesa - critica verso l'eccessivo ricorso alle canonizzazioni, una sorta di fabbrica dei santi - annovera la convergenza dei militanti di Cl "con le forze più squalificate della destra (da Andreotti a Bossi, a Berlusconi)" e l'intreccio tra Cl e la Compagnia delle Opere che "pratica capacità di business, alleanze e pratiche concrete spesso molto spregiudicate". M. LA.
5 - LA LUNGA MARCIA DI MALAGÃ...
La corsa al Coni, come quella per la Casa Bianca, parte un anno prima. Mentre Gianni Petrucci, presidente in carica a fine mandato, viaggia verso la poltrona di sindaco a San Felice Circeo, i concorrenti si schierano. L'emergente è Giovanni Malagò, presidente del Circolo Canottieri Aniene. A suo vantaggio c'è una rete poderosa di amicizie che vanno da Gianni Letta ad Antonio Catricalà , da Luca di Montezemolo a Corrado Calabrò.
Dovrebbe giocare a suo vantaggio anche lo sperato exploit olimpico della nuotatrice Federica Pellegrini, numero uno della spedizione italiana a Londra 2012 reclutata dal Circolo Aniene. L'unica ombra è l'indagine sui Mondiali di nuoto del 2009, che ha coinvolto Malagò.
Il suo avversario principale è l'attuale segretario del Coni Raffaele Pagnozzi. Candidato di Petrucci, Pagnozzi è uomo dell'establishment sportivo nazionale da quasi 40 anni e conosce a perfezione la macchina delle federazioni e dei comitati locali, cioè gli elettori del presidente. Il terzo incomodo potrebbe essere Renato Di Rocco, presidente della Federciclo. Considerato uomo di sinistra, Di Rocco sta costruendo la sua credibilità con la lotta al doping e con la visibilità internazionale. E nel 2013 i Mondiali di ciclismo si terranno in Toscana. G.T.
6 - GASPARRI PERDE IL PALLINO...
Maurizio Gasparri, così racconta lui stesso, aveva un pallino. Ogni volta che vedeva la capogruppo del Pd al Senato Anna Finocchiaro alzare la voce, lui, suo omologo del Pdl, prendeva la parola in aula e attaccava. Soprattutto, perfidamente, ricordava alla dirimpettaia la sconfitta alle elezioni regionali siciliane. La Finocchiaro infatti si candidò nel 2008 per il centrosinistra e venne battuta con larghissimo margine dall'allora candidato del centrodestra, Raffaele Lombardo.
Finché un giorno, almeno così dice Gasparri, una delegazione di senatrici democratiche è andata da lui chiedendogli di soprassedere: quegli attacchi facevano troppo soffrire la loro capogruppo. Di fronte a un invito così gentile, sostiene l'ex ministro delle Comunicazioni, lui si è allineato e da allora non ha più rinfacciato il voto in terra di Trinacria alla collega Finocchiaro. V. D.
7 - PARLAMENTO IN CIFRE 318...
parlamentari su 945 (33,6 per cento%) hanno dato il consenso alla pubblicazione on line della dichiarazione patrimoniale personale (beni mobili e immobili, redditi e spese elettorali). I parlamentari sono tenuti per legge a depositare la documentazione presso la Camera o il Senato, ma occorre il consenso esplicito per la pubblicazione on line.
8 - AUTHORITY ALLA LUCANA...
Poco più di un mese fa, il governo Monti ha decretato la chiusura dell'Agenzia per il Terzo settore (Onlus). La motivazione, la solita: risparmiare. La decisione ha fatto entrare in fibrillazione il mondo del no profit che, senza questa struttura, ha già lamentato il rischio di infiltrazioni affaristiche e speculazioni sulla pelle dei deboli. Per ripristinare l'organo di controllo cancellato da Monti, si è fatto avanti il presidente della Basilicata Vito De Filippo che in una lettera al presidente del Consiglio chiede di mantenere in attività l'Authority offrendosi di ospitarla e sostenerne i costi, magari dopo avere ridotto il numero dei suoi consiglieri. P. D. N.
9 - GIANFRANCO FINISCE AL MUSEO
La Camera si trasforma in museo dal prossimo 2 giugno, festa della Repubblica. L'idea è quella di allestire un percorso informativo all'interno di Montecitorio che racconti la quotidianità del Palazzo ai tanti visitatori che, grazie ai vertici dell'amministrazione, soprattutto negli ultimi anni ne hanno fatto sempre più una delle nuove mete turistiche della capitale. A sostenere i costi dell'iniziativa sarà il Banco di Napoli, istituto con una storica sede all'interno di Montecitorio, con un contributo di circa 150 mila euro. M. L.
10 - RISPONDE MARIAROSARIA...
Doveva essere il quartier generale del rilancio del Popolo della libertà , Palazzo Grazioli, cuore del potere berlusconiano a Roma. Gli uomini dell'ex premier, che da anni occupa la parte alta della dimora, avevano messo gli occhi anche sul piano terra con discreto ingresso laterale e splendida finestra.
L'intenzione era di farne la sede per la tv del Pdl, in grado di lanciare nell'etere e sul Web il verbo della libertà , proprio negli stessi studi da cui due anni fa trasmetteva Red Tv, la televisione satellitare voluta da Massimo D'Alema. E invece in quegli spazi è finita una società specializzata in call center. Che si segnala per il "rango" della sua proprietaria: la deputata Mariarosaria Rossi, fidata collaboratrice del Cavaliere Silvio Berlusconi, cerimoniere del Castello di Tor Crescenza, intercettata nell'estate 2010 mentre parlava di Bunga Bunga con Emilio Fede . S. Cer.
11 - PARCHEGGIO AL PROFUMO DI ZAGARA
Lo storico agrumeto di Achille Lauro a Piano di Sorrento rischia di diventare l'ennesimo parcheggio interrato in una costiera sorrentina dove i box per auto stanno devastando le aree verdi. Il sindaco di Piano, Giovanni Ruggiero, e la sua giunta hanno infatti accolto la richiesta che era stata avanzata dalla Lap immobiliare, proprietaria del terreno. Diecimila euro di capitale sociale, amministratore unico Giovanni Cirillo, la società è una delle imprese del gruppo D'Ammora. Catello, il capostitipite ormai ottantenne, è il marito di Rosa Alfieri, la sorella del boss della Nuova Famiglia.
Anche Catello fu coinvolto nelle vicissitudini giudiziarie di Alfieri e fu infatti arrestato nel 1993, nell'ambito dell'inchiesta Maglio. à stato poi prosciolto dall'accusa di associazione camorristica e tuttora guida con polso fermo le società di famiglia, insieme ai figli Antonio e Leopoldo. Lap immobiliare ha acquistato l'agrumeto di Lauro da un albergatore, Giglio, che a sua volta lo aveva rilevato dagli eredi del Comandante, nel 1999. Fa. Ge.
12 - ZINGARETTI BATTE CASSA CON POLVERINI...
La Regione Lazio di Renata Polverini rischia di finire in tribunale per il mancato trasferimento delle risorse del Fondo sociale europeo alla Provincia di Roma. A febbraio il presidente di Palazzo Valentini, Nicola Zingaretti, aveva lanciato un appello alla governatrice Polverini, per sbloccare "il prima possibile la difficile situazione relativa ai trasferimenti di quelle risorse" destinate anche ai corsi di formazione professionale.
Il Piano esecutivo triennale 2011-2013 prevedeva uno stanziamento complessivo di 112 milioni, ma nel 2011 ne sono arrivati appena 12 a Palazzo Valentini. E per il 2012 ancora nulla. Dopo l'appello di Zingaretti si è svolto un incontro fra i tecnici dei due enti, ma non si è sbloccato niente. Eppure esiste una legge regionale che stabilisce l'obbligatorietà del trasferimento. Ecco perché dagli uffici regionali alle aule del Tar ora il passo potrebbe essere breve. M. G.
13 - L'AUTOSTRADA DEI GLADIATORI...
Dalla Ring road afghana all'autostrada valdostana. La nomina a sorpresa di un esperto di intelligence nel consiglio d'amministrazione della A5, il raccordo che unisce Aosta al traforo del Monte Bianco, ha fatto discutere il Consiglio regionale della Vallée. Ad accendere la polemica è stato il ruolo apicale che il neo eletto Omar Vittone, 42 anni, ricopre nell'associazione Stay Behind.
Il gruppo infatti riunisce simpatizzanti ed ex appartenenti alla disciolta organizzazione Gladio, nata in piena Guerra fredda per contrastare un'eventuale invasione dei sovietici. "Non è per questa ragione che l'abbiamo scelto", taglia corto il presidente della Regione, Augusto Rollandin. Ma per il consigliere Roberto Louvin, del gruppo d'opposizione Alpe, la risposta non è rassicurante: "Sarà allora la rete che si è venuta a creare nel tempo, in particolare grazie ai rapporti intrattenuti a Roma con i mentori di Gladio ad aver influenzato l'interesse verso questi ambienti". Già nel 2004, un "gladiatore Doc", il generale Paolo Inzerilli - per 12 anni a capo di Gladio - venne incaricato dalla Regione Valle d'Aosta di riorganizzare la sicurezza della sede dell'ente. F. L.
14 - MALUMORI NEL BUNKER...
I vertici al ministero del Lavoro tra governo e parti sociali stanno diventando uno degli appuntamenti mediatici più frequentati dai giornalisti. Prima per i summit tra il ministro Elsa Fornero e i sindacati sulle pensioni, in queste ultime settimane per gli sviluppi sulla riforma del mercato del lavoro. L'affollamento di inviati è ormai una costante, così come il loro malumore visto che i giornalisti in attesa di notizie, nonostante le ripetute proteste e le inutili rassicurazioni dell'ufficio stampa, vengono ammassati in una sala al piano terra priva di campo per i telefonini e per Internet.
L'effetto bunker produce scene irresistibili. Le finestre, unica zona coperta da incerto segnale, vengono prese d'assalto dai cronisti che cercano di comunicare con l'esterno. Mentre i meno fortunati sono costretti a uscire ripetutamente per strada a dettare i pezzi in redazione. Un'operazione tormentata da un ulteriore impaccio burocratico: "ordini dall'alto" impongono ai giornalisti di riconsegnare il badge provvisorio quando si varca il portone, anche solo per una telefonata, e di rifare da capo le procedure di accredito per il rientro. M. D. B.
16 - AI POLITICI PIACE PEDALARE...
Si terrà a Roma, il prossimo 28 aprile, la prima Bicifestazione italiana, un raduno degli aderenti alla campagna "Salva i ciclisti", versione nostrana del manifesto lanciato dal quotidiano londinese "The Times". Grazie all'hashtag #salvaiciclisti, la campagna per le due ruote spopola su Twitter e il mondo politico se ne è fatto carico.
Diversi sindaci di grandi città hanno aderito - primi Giuliano Pisapia e Piero Fassino, in coda Gianni Alemanno - mentre un disegno di legge bipartisan sulla sicurezza stradale per i ciclisti è stato depositato. Ultimo arrivato, fra gli sponsor della #salvaiciclisti, il deputato Mario Valducci (Pdl), presidente della commissione Trasporti: ricevuta una bici in dono dal suo staff, ha iniziato anche lui a pedalare. "à un buon inizio, ma lo sa che da lei ci aspettiamo di più", lo hanno avvertito, via Twitter, i promotori. C. C.
17 - MONTI O FRATE INDOVINO?...
Scoperta una "fonte" del pensiero di Mario Monti. La rubrica "Vedo Prevedo travedo" del calendario del mese di marzo di Frate Indovino inizia così: "Il Governo seguirà il motto di Andreotti: Meglio tirare a campare che tirare le cuoia". La stessa frase che il presidente del Consiglio ha citato nel viaggio in Asia, per dire però ai partiti della maggioranza che lui a tirare a campare non ci sta.
Una singolare coincidenza? Oppure anche il professor Monti ha appesa in cucina (o magari a Palazzo Chigi) una vecchia conoscenza delle famiglie italiane?
La cosa che preoccupa però è la seconda previsione del mese: "I bambini che verranno alla luce nel 2012 vivranno sei anni in più dei loro genitori, ma dovranno aspettare il 2082 per percepire l'agognata pensione. Se ci sarà ancora qualche euro nelle casse dell'Inps". A. C. P.
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