DIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI - BENEDETTO IN SEDICESIMO: “LE MIE DIMISSIONI ISPIRATE DA DIO” (SI, UN DIO CHIAMATO IOR)

M. Antonietta Calabrò per Corriere della Sera

«Me l'ha detto Dio». Così il Papa emerito Benedetto XVI avrebbe risposto a chi gli ha chiesto le ragioni della sua storica rinuncia, comunicata al mondo lo scorso 11 febbraio. È la ricostruzione che l'agenzia cattolica Zenit, dalla solida reputazione, ha fatto sulla base di quanto riferito da ospiti che hanno avuto occasione di incontrare Joseph Ratzinger in questi ultimi tempi.

«Nonostante la vita di clausura, Ratzinger concede infatti - sporadicamente e solo in determinate occasioni - alcune visite privatissime nel Mater Ecclesiae. Durante questi incontri, l'ex Pontefice non commenta, non svela segreti, non si lascia andare a dichiarazioni che potrebbero pesare come "le parole dette dall'altro Papa", ma mantiene la riservatezza che lo ha sempre caratterizzato», spiega Zenit.

«Al massimo - prosegue l'agenzia - osserva soddisfatto le meraviglie che lo Spirito Santo sta facendo con il suo Successore, oppure parla di sé, di come questa scelta di dimettersi sia sta un'ispirazione ricevuta da Dio».

Invece, recentemente, Benedetto si è lasciato andare ad una confessione intima, che lo coinvolge personalmente e non solo in quanto Pontefice. «Me l'ha detto Dio» è stata la risposta del Pontefice emerito alla domanda sul perché abbia rinunciato al Soglio di Pietro. Ha poi subito precisato che non si è trattato di alcun tipo di apparizione o fenomeno del genere; piuttosto è stata «un'esperienza mistica» in cui il Signore ha fatto nascere nel suo cuore un «desiderio assoluto» di restare solo a solo con Lui, raccolto nella preghiera. Una confessione, da un certo punto di vista, addirittura più sconvolgente delle molte dietrologie che si sono scatenate immediatamente dopo la rinuncia.

Dietrologie che avevano a che fare con le lotte di potere interne al Vaticano, con i contenuti della famosa Relatio messa a punto dalla Commissione cardinalizia d'indagine sullo scandalo di Vatileaks (cioè della fuga dei documenti dall'appartamento papale, del processo al Corvo, cioè l'ex maggiordomo Paolo Gabriele). «Me l'ha detto Dio», è un'affermazione che sembra davvero avere poco a che fare con gli scandali finanziari dello Ior o con le lobby gay (vere o presunte). Nessun commento dalla Sala stampa vaticana.

Quello di Benedetto XVI, dunque, non sarebbe stato un fuggire dal mondo, ma un rifugiarsi in Dio e vivere del suo amore. Lo stesso Ratzinger ha rivelato la fonte di Zenit che preferisce rimanere anonima che questa «esperienza mistica» si è protratta lungo tutti questi mesi, aumentando sempre di più quell'anelito di un rapporto unico e diretto con il Signore.

Inoltre, il Papa emerito ha rivelato che più osserva il «carisma» di Francesco, più capisce quanto questa sua scelta sia stata «volontà di Dio». Dunque, Ratzinger non solo sarebbe sempre più convinto della scelta compiuta, ma è anche compiaciuto di quanto Bergoglio sta realizzando. Papa Francesco non manca occasione per dimostrare pubblicamente stima ed affetto al suo predecessore. Si sentono spesso.

Sull'aereo di ritorno dalla Giornata mondiale della gioventù in Brasile, Francesco parlando di Benedetto ha detto: « Io gli voglio tanto bene. Sempre gli ho voluto bene. Per me è un uomo di Dio, un uomo umile, un uomo che prega... Anche quando lui ha dato le dimissioni, è stato per me un esempio di grandezza! Un grande. Soltanto un grande fa questo! Un uomo di Dio e un uomo di preghiera. Per me è come avere il nonno a casa: il mio papà. Se io avessi una difficoltà o una cosa che non ho capito, telefonerei: "Ma, mi dica, posso farlo, quello?". E quando sono andato per parlare di quel problema grosso, di Vatileaks, lui mi ha detto tutto con una semplicità ... al servizio».

 

 

 

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