IL BUTTAFUORI DI MONTECITORIO - BEPPEMAO INCITA I SUOI A IMPEDIRE L’INGRESSO AL PARLAMENTO AI DIS-ONOREVOLI "ABUSIVI" ELETTI CON IL PREMIO DI MAGGIORANZA

Carlo Tecce per il "Fatto quotidiano"

L'ordine di Beppe Grillo è perentorio: "I parlamentari abusivi non vanno fatti entrare a Montecitorio". E poi c'è la battuta di Matteo Renzi: "Chi glielo dice a Grillo che pure i suoi deputati sono abusivi? Ma te lo immagini quante preferenze prende la deputata Cinque Stelle che crede alle sirene o quello con il microchip in testa?".

Il promesso segretario Pd prova con ironia, velenosa, a liquidare il tormentone (e la polemica di Grillo e di Forza Italia) sui parlamentari, segnati come eletti grazie al premio di maggioranza che la Consulta ha definito incostituzionale. Come le liste bloccate, i nominati senza (appunto) le preferenze, che riguardano le intere Camere, non soltanto i 148 di Montecitorio e gli oltre 50 di Palazzo Madama.

Nessun partito escluso. Ma Beppe Grillo non arretra, anzi "suggerisce", con i soliti toni non interlocutori, di vietare l'ingresso a Montecitorio dei 148: "Devono essere fermati. La loro elezione non è mai stata convalidata e, in seguito alla pronuncia della Consulta che dichiara incostituzionale il premio di maggioranza, non può più esserlo. Questi signori non devono più entrare in Parlamento: non hanno alcuna legittimità popolare né istituzionale". L'ex comico ha un'esigenza che è un'urgenza: andare subito al voto, evitare che la maggioranza plasmi una legge elettorale che possa danneggiare i Cinque Stelle.

E anche se un tempo non troppo lontano chiedeva le urne con il Porcellum, "poi lo spazzeremo via noi", adesso vuole il Mattarellum e che si ritorni a consultare i cittadini. E così utilizza, Grillo, l'involontaria posizione dei 148, di centrosinistra, che reggono l'esecutivo di Enrico Letta: "Senza di loro il governo di Capitan Findus Letta e di Napolitano non esiste più. Bisogna andare al voto al più presto".

Il Movimento Cinque Stelle ha la fortuna, o la sfortuna, dipende dal punto d'osservazione, di avere il deputato Giuseppe D'Ambrosio proprio in Giunta per le Elezioni, carica di presidente, dove transitano le convalide di qualsiasi circoscrizione e ne mancano più di 600 su 630. D'Ambrosio, in sintonia con il Quirinale e la Consulta, non ha mai obiettato sul "Parlamento legittimo": adesso, però, argomenta.

E dichiara: "Attendo la Corte costituzionale . Se dovesse dirci di sostituire totalmente i 148/150 parlamentari abusivi, allora io rispetterò quanto deciso dalla Consulta. A differenza di quanto hanno fatto in passato le altre forze politiche, io rispetterò quanto verrà deciso. La Corte, tuttavia, deve indicare come è giusto procedere: non può lasciare in un buco nero la Giunta".

Ecco, perché la Consulta ha bocciato il premio di maggioranza, non ha di certo risparmiato le liste bloccate. Dunque, siccome nessun parlamentare eletto lo scorso febbraio ha ricevuto una preferenza, come si fa a sostituire quelli che Grillo chiama "abusivi"? Proseguono le consultazioni di insigni costituzionalisti o di presidenti emeriti, ma la soluzione pare non esistere.

 

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