BEPPUZZO RISALE SULLA GIOSTRA: “MAI I NOSTRI VOTI A UN GOVERNO LETTA” - IL PARA-DISCORSO DEL PARA-BERLUSCONI
1-LO STOP DI GRILLO: MAI VOTI A UN LETTA-BIS
Matteo Pucciarelli per La Repubblica
Aspettare il corso degli eventi, dirsi e ripetersi pronti a prendere in mano la situazione con un mandato esplorativo. Ma senza farsi troppe illusioni e senza concedere altre aperture, perché dopotutto «questo è un Parlamento illegittimo, con pregiudicati che dettano l'agenda al premier: e di "Letta bis" per noi non se ne parla», dice il capogruppo al Senato del M5S Nicola Morra. «Sarebbe accanimento terapeutico », conferma il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio.
Più pragmatico, invece, il presidente della Commissione di Vigilanza Rai Roberto Fico:
«Non vedo alcuna crisi di governo dietro l'angolo, troveranno il modo di mettersi d'accordo come hanno sempre fatto. Berlusconi la spara alta, da bravo venditore». Intanto Beppe Grillo ha dettato la linea ai suoi: tenere un profilo basso, «comportatevi normalmente, tanto Pd e Pdl ci pensano da soli a darsi la zappa sui piedi»; e se c'è bisogno di fare la voce grossa interviene lui con il blog.
Infatti in attesa di capire come andrà a finire in Senato con Berlusconi e quale sarà il destino del governo Letta, il leader del Movimento risfodera l'ascia di guerra verso tutto il sistema politico: «I padroni, anche i più ributtanti, sono sempre migliori dei loro servi». Dove il "padrone" è l'ex premier, e dove i "servi" sono i «Finocchiaro, D'Alema, Violante ». Il comico genovese immagina un ipotetico discorso del Cavaliere in Senato.
Come quello con cui Bettino Craxi chiamò a correo tutto il Parlamento: «Dove siete? Non potete lasciarmi solo. Potrei essere indotto, più dalla rabbia che dalla disperazione, a rivelare la storia di questi vent'anni agli italiani intontiti dalle televisioni che voi graziosamente mi avete regalato. Senza di me voi non sareste mai esistiti. Senza di voi, che avete ignorato per me qualunque conflitto di interessi, io non sarei mai esistito o forse avrei accompagnato il mio sodale a Hammamet. Siamo legati come gemelli dalla nascita».
La verità è che al momento il M5S ha le mani legate. La bozza della nuova legge elettorale pensata dai grillini sarà presentata nel giro di due o tre settimane, e quella potrebbe essere un terreno grazie al quale trovare delle convergenze più ampie. Solo che ad oggi le trattative tra M5S e gli altri partiti sono ferme.
«La verità è che non vogliono cambiare legge. à la solita storia - spiega Morra - che si trascina da anni. Basta vedere quello che è successo tra Giachetti e la Finocchiaro e il rimpallo tra Pd e Pdl. à un modo per prendere tempo e salvare la casta. Vogliamo mandare in soffitta il Porcellum, siamo disponibili a farlo ma la responsabilità è dei partiti, degli uomini buoni per tutte le stagioni e di chi sta al governo ».
«Di sicuro non ci hanno mai coinvolto in nessuna discussione », sottolinea un altro deputato. Quanto all'ipotesi di un governo a guida Cinque Stelle, prospettata sia da Di Maio che da Vito Crimi proprio su Repubblica, le possibilità sembrano davvero ridotte al lumicino. «Al momento vedo la totale impossibilità di trovare una qualsiasi sintesi programmatica - ragiona Tommaso Currò, che pure tra i grillini è considerato tra i più dialoganti - forse non è il caso di prenderci in giro».
Né sembrano verosimili future mini-scissioni nel Movimento, qualora a Letta servissero una dozzina di senatori per tenere in piedi un esecutivo senza Pdl: «I destini del mondo non possono ricadere su dei singoli parlamentari. Avrebbero su di sé una pressione enorme. Per cosa poi? Sarebbe un governo debolissimo. No, non ne vale proprio la pena».
2-IL DISCORSO DI BERLUSCONI
Da www.beppegrillo.it
Craxi spiegò in Parlamento che se rubava lui, rubavano tutti. Nessuno si alzò in piedi per contestarlo. Silenzio assenso? C'è ora una larga attesa, figlia delle larghe intese, sul discorso che un pregiudicato, amico fraterno, non a caso, di Bottino, farà alle Camere riunite. Di per sé è già un evento che Berlusconi si faccia vedere in aula dato il suo assenteismo cronico emulato solo dal suo avvocato parlamentare, il noto Ghedini.
La giustificazione (vera) è che sono affezionati frequentatori dei tribunali della Repubblica, inseparabili. Posso permettermi qualche suggerimento all'evasore fiscale per le parole di commiato ai parlamentari? Due cose così per arricchire la concione che terrà dal suo banco.
"Cari, carissimi (quanto mi siete costati) parlamentari, se oggi sono qui è per mandarvi a fanculo. Certo, non è un linguaggio che mi appartiene, io, abituato alle cene eleganti, però esprime dal cuore quello che penso di voi. Se io sono un delinquente voi siete i servi di questo delinquente, i suoi soci in affari, i suoi dipendenti. Mi rivolgo soprattutto ai banchi della sinistra che mi è stata vicina in tutti questi anni con l'approvazione delle leggi vergogna, dell'indulto, dello Scudo Fiscale.
Quanti bei ricordi assieme. E la scorpacciata del Monte dei Paschi? Indimenticabile. E ora vi voltate dall'altra parte, compreso Enrico Letta che spese parole di miele per me invitando a votarmi al posto del M5S (in verità le spese anche per Andreotti e per Monti, è un ragazzo volubile...). Lui che deve tutto asuo zio che a sua volta deve tutto a me. Se io sono colpevole, voi siete colpevoli di avermi tollerato, coperto, aiutato in ogni modo sapendo perfettamente chi ero.
Non mi sono mai nascosto, al contrario di voi. Finocchiaro, D'Alema, Violante dove siete? Non potete lasciarmi solo. Potrei essere indotto, più dalla rabbia che dalla disperazione, a rivelare la storia di questi vent'anni agli italiani intontiti dalle televisioni che voi graziosamente mi avete regalato. Senza di me voi non sareste mai esistiti. Senza di voi, che avete ignorato per me qualunque conflitto di interessi, io non sarei mai esistito o forse avrei accompagnato il mio sodale a Hammamet.
Siamo legati come gemelli dalla nascita. E ora mi lasciate solo, ai domiciliari o ai servizi sociali per una semplice frode fiscale? A fanculo, dovete andare. Io non sono certo peggio di voi. I padroni, anche i più ributtanti, sono sempre migliori dei loro servi!".
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