APERTO IL CASTING DEL CENTRODESTRA - BERLUSCONI CERCA UN TIPO ALLA BRUGNARO CUI AFFIDARE IL PARTITO IN CHIAVE ANTI SALVINI - INTANTO IL BANANA DEVE SCENDERE A PATTI CON LA LEGA IN VISTA DELLE COMUNALI 2016
Amedeo La Mattina per “la Stampa”
matteo salvini SILVIO BERLUSCONI
«Sarà difficile fermare Salvini. Si sta conquistando i galloni sul campo». Maria Stella Gelmini vorrebbe evitare che la storia finisca in questo modo, ma non si fa illusioni. E non si riferisce solo al centrodestra nazionale che sarà. «Non credo che ci saranno elezioni politiche il prossimo anno, mentre nel 2016 ci sono appuntamenti da far tremare le vene, Milano, Torino, Napoli, Bologna e forse pure Roma».
La coordinatrice azzurra della Lombardia ha gli occhi puntati su Milano. E’ rimasta stupita nel leggere su La Stampa che Salvini non intenda correre per Palazzo Marino («voglio dedicare le mie energie per andare al governo») e si chiede cosa abbia in testa Matteo.
INIZIATO VALZER DEI NOMI
Per Roma si fa quello di Alfio Marchini che ha cominciato la sua campagna elettorale dicendo che «questa è la città che amo», parafrasando il Berlusconi del ’94 («l’Italia è il Paese che amo»). Per Milano Corrado Passera si è autocandidato con un’intervista al Corriere della Sera. Sempre per Milano l’altro giorno alla Camera alcuni azzurri ipotizzavano i nomi del direttore del Giornale Sallusti, dei giornalisti Vittorio Feltri e Del Debbio.
Quest’ultimo poi viene citato pure come possibile candidato del centrodestra a livello nazionale, anche se Del Debbio mette la mano alla pistola quando gli si fa cenno a questa ipotesi. Siamo al gioco di società sui nomi. Si comincerà a capirne di più dopo l’incontro di martedì prossimo tra Berlusconi e Salvini: saranno loro ad aprire il dossier da dieci milioni di elettori. Milano è per entrambi il cuore della battaglia contro il Pd, ma ora Roma è contendibile. Giorgia Meloni è pronta a candidarsi.
Salvini la sostiene, Alfano no, Berlusconi nemmeno e punta su Marchini. Un’indiscrezione di Ascanews in questi giorni parlava di una candidatura di Maria Rosaria Rossi, la tesoriera e braccio destro dell’ex Cav. Sembra un modo per cominciare a trattare con Salvini e contenere la sua fame di leadership.
In ogni caso stanno per iniziare le prove generali delle future alleanze: prevarrà il forzaleghismo oppure Berlusconi virerà al centro? Dentro Fi non ce n’è uno che scommette per la seconda opzione, ma nessuno vuole cedere il comando a Matteo. L’ex Cav cerca una personalità della società civile per la premiership: un Brugnaro d’Italia, una figura come il neo sindaco di Venezia, da contrapporre a Salvini. Ma non lo trova. «E’ presto, ma salterà fuori», assicura Deborah Bergamini.
matteo salvini contestato a livorno 9
IRRITAZIONE PER SALVINI
«Alla fine - spiega Ignazio La Russa - Berlusconi cederà a Salvini. Ma Matteo sbaglia a trattare con Berlusconi senza aver prima stretto un patto con noi di Fratelli d’Italia. Avrebbe più forza se dicesse “io e la Meloni rappresentiamo il 20-21%, cosa vuole fare Fi?». L’irritazione per il gallismo di Matteo coinvolge pure l’ex Cav.
Non gli sono piaciuti l’uscita contro Papa sull’immigrazione, i diktat su euro e Europa, gli steccati contro Alfano. Preoccupati i coordinatori azzurri della scalata di Salvini. L’ex premier ieri li ha rassicurati: «Vedrete che convincerò Matteo a far parte dell’alleanza dei moderati. La mia arma è il rilancio del Milan: lui è un tifoso sfegatato. Ma noi dobbiamo rafforzare il partito, aprire a nuove energie, mettere fine alle lotte fratricide». Verdini per il momento rimane in Fi ma è pronto a votare in soccorso di Renzi. Salvini aspetta questo passo falso per rinfacciarlo a Berlusconi.