“GRAZIE A ME L’ITALIA AVRA’ UN GOVERNO” - BERLUSCONI SI PRENDE I MERITI PER AVER SBLOCCATO L’IMPASSE IL 9 MAGGIO E PREPARA L'OPPOSIZIONE - "SAPEVO CHE SAREBBE FINITA COSÌ E CHE LA LEGA NON AVREBBE RESISTITO…OK TRIA E MOAVERO: DUE ARGINI ALLA DERIVA POPULISTA. NESSUNA ROTTURA COL CARROCCIO: NON DOBBIAMO DARE ALIBI A SALVINI"
Giuseppe Alberto Falci per il Corriere della Sera
È finita come ho sempre pensato. La Lega non avrebbe resistito alla tentazione di governare. E i grillini avrebbero fatto di tutto per starci».
Alla fine di una lunghissima giornata in cui Silvio Berlusconi è sempre stato in diretto contatto con i suoi consiglieri e con i parlamentari di alto rango perché curioso di conoscere come sarebbe andata a finire, il Cavaliere tira le somme. E da Arcore affida ai fedelissimi parole di questo tenore: «Il mio è stato un atto di generosità, adesso vedremo cosa saranno in grado di fare».
Il leader di Forza Italia riavvolge il nastro e ricorda ai commensali in questa lunga notte della Repubblica che è lui ad aver dato il lasciapassare al governo giallo-verde: «Ricordate? La sera del 9 maggio, poco prima del fischio di inizio della finale di Coppa Italia fra Juve e Milan, la mia nota ha sbloccato l' impasse politico».
Berlusconi si prende i meriti della nascita del governo e soprattutto annota che grazie alla sua mossa «il Paese avrà finalmente un esecutivo». Ma adesso l' ex premier vuole vederci chiaro e capire fino a che punto potrà arrivare il leader del Carroccio, se davvero dimostrerà di essere l' alfiere del programma del centrodestra. «Capiremo come si comporta dalle prime mosse», spiegano i fedelissimi dell' ex presidente del Consiglio.
A villa San Martino si domandano quali saranno i reali rapporti di forza all' interno della nuova coalizione di governo. Se insomma l' alleato Salvini si farà sovrastare dalle istanze della Casaleggio Associati. Al momento però non ci sarà alcuna rottura con la Lega, assicurano. «Guai a strappare, non dobbiamo dare alibi a Matteo» si ripete come un mantra. Anche perché, spiega una fonte qualificata, «il 10 giugno ci saranno le Amministrative e in tutti i Comuni andremo con Salvini».
Tuttavia gli azzurri guardano con una certa preoccupazione all' asse legastellato consapevoli che quest' alleanza potrebbe presto trasformarsi in quello che qualcuno ha ribattezzato «Partito unico populista». Berlusconi si collocherà all' opposizione di coloro che in campagna elettorale ha ribattezzato «ribellisti» e resterà ancorato al Ppe.
BERLUSCONI SALVINI MELONI CON MATTARELLA
Forza Italia non voterà la fiducia ma pungolerà costruttivamente l' azione politica dell' esecutivo giallo-verde. Non a caso, ripete Mariastella Gelmini, «Forza Italia sarà all' opposizione di questo esecutivo, pericolosamente a trazione grillina, a giudicare dal contratto programmatico, e incalzeremo gli amici della Lega affinché al centro ci sia il programma presentato dalla nostra coalizione agli italiani lo scorso 4 marzo. Il presidente Berlusconi ha a cuore i problemi reali del Paese».
L' intenzione dell' ex premier è di restare alla finestra e di monitorare l' atteggiamento di Salvini su alcuni dicasteri strategici per il Biscione. Come, ad esempio, il ministero della Giustizia e quello dello Sviluppo economico.
BERLUSCONI TRA I LEADER DEL PPE A SOFIA
Ieri sera il Cavaliere, scorrendo la lista dei ministri, sarebbe rimasto colpito positivamente da due scelte: Enzo Moavero Milanesi alla Farnesina e Giovanni Tria all' Economia. «Due argini a una deriva populista».
Da oggi però inizia un percorso complicato. In casa azzurra si teme l' Opa della Lega su Forza Italia. Berlusconi lo ha compreso e per allontanare questo spettro vorrebbe mettere mano al partito, rinnovare alcuni coordinatori regionali, e riorganizzare un brand che, secondo le ultime rilevazioni, non è più accattivante. «Dall' opposizione riporterò Forza Italia al 20 per cento». È un avviso a Salvini.
BERLUSCONI SALVINI MELONI AL QUIRINALE