SOLO BERLUSCONI, CON UNA DELLE SUE GAG-ATE, POTEVA RIVITALIZZARE UN’ESTATE NOIOSA - L’ULTIMA L’HA RACCONTATA AI SUOI FEDELISSIMI A CENA: L’AMICO PUTIN SAREBBE DISPOSTO A CONCEDERGLI LA CITTADINANZA RUSSA E AD AFFIDARGLI IL MINISTERO DELL’ECONOMIA

PUTIN BERLUSCONI FIUMICINOPUTIN BERLUSCONI FIUMICINO

1 - SILVIUSKO

Massimo Gramellini per “la Stampa”

 

Berlusconi ha confessato all’ultima raffica di fedelissimi la tentazione di prendere la cittadinanza russa e di accettare l’invito dell’amico Putin a trasferirsi a Mosca per fargli da ministro dell’Economia. Ci sarebbero cose molto più serie di cui parlare. Ma almeno nel cuore torrido dell’estate abbiamo diritto ai nostri cinque minuti di imbecillità. E fin dai tempi in cui prometteva di abbattere le tasse a livelli lussemburghesi quest’uomo risulta il più straordinario spacciatore di fregnacce in circolazione.

 

PUTIN BERLUSCONI FIUMICINOPUTIN BERLUSCONI FIUMICINO

E’ proprio sulla propagazione reiterata e impunita della fregnaccia che egli ha fondato una scuola di pensiero politico destinata, come si vede anche in questi giorni, a sopravvivergli. Berlusconi oligarca russo. E ministro dell’Economia, per giunta. Ingaggiato a peso d’oro come Capello, ma con ben altre prospettive di successo. Facile immaginare il programma economico di Silviusko: farsi gli affari propri, attività in cui l’astro nascente del Cremlino eccelle da sempre.

 

putin e berlusconi giocano con duduputin e berlusconi giocano con dudu

Facilissimo supporre il luogo e l’orario delle riunioni più delicate: la dacia di Putin da mezzanotte in poi, col sottosegretario Apicellav alla chitarra e un adeguato codazzo di giovani economiste monetarie, tra cui la celeberrima Rubly. Più difficile dare la colpa del fallimento dei suoi piani quinquennali allo strapotere di magistrati e giornalisti, una piaga di cui la Russia si è liberata da tempo. Gli unici problemi, alla fine, potranno sorgere proprio da Putin. Il giorno in cui si accorgerà del ruolo che Silviusko gli ha riservato nel nuovo organigramma: vicepresidente.

 

2 - L’ULTIMA DI BERLUSCONI: “IL MIO FUTURO? FARÒ IL MINISTRO PER IL MIO AMICO PUTIN”

Ilario Lombardo per “la Stampa”

 

PUTIN E LA FAMIGLIA BERLUSCONIPUTIN E LA FAMIGLIA BERLUSCONI

Come Gérard Depardieu, appena ieri dichiarato nemico dal ministero della cultura ucraina, anche Silvio Berlusconi sogna la cittadinanza russa. Se il patriarca degli attori francesi, stanco del fisco socialista di François Hollande, che voleva tassare i ricchi per ridistribuire un po’ di briciole a classe media e poveri, se ne andò nel paradiso moscovita degli oligarchi, così il nostro ex premier, abbattuto per i guai giudiziari e l’irrilevanza politica, vagheggia l’autoesilio in terra che fu sovietica, dall’amico Vladimir Putin, che addirittura avrebbe pronto per lui il ministero dell’Economia.

 

berlusconi con vladimir putin e medvedevberlusconi con vladimir putin e medvedev

Una delle solite barzellette che tanto ama raccontare l’ex Cavaliere? Non proprio. La scena si svolge al ristorante Consolini, zona Testaccio di Roma. Grande cena in terrazza con tutti i deputati di Forza Italia, martedì sera. C’è il corpaccione dei fedelissimi. Fa un caldo del diavolo, l’umidità che sale dal Tevere è insostenibile. L’appuntamento è alle 21. Alle 21.05, insolitamente per uno come lui, Berlusconi è già lì. È mogio, lo sguardo cupo, non sfavillante.

 

BERLUSCONI E PUTIN A VILLA CERTOSA NEL 2003BERLUSCONI E PUTIN A VILLA CERTOSA NEL 2003

Ma si riprenderà poco dopo. Il tavolo dove si accomoda è “total pink”, tutte donne, tranne Andrea Ruggieri, il responsabile media che siede accanto al capo. Sedute ci sono Gabriella Giammanco, Annagrazia Calabria, Deborah Bergamini, Maria Rosaria Rossi, Micaela Biancofiore. Berlusconi, si diceva, non è dell’umore migliore. I magistrati che lo perseguitano, racconta al solito, il partito preda della faide. E si confida: «Pensate, in Italia mi relegano ai margini mentre Putin mi ha detto che sarebbe pronto a darmi la cittadinanza e a consegnarmi la guida del ministero dell’Economia russo».

 

VLADIMIR PUTIN BOTOXATO COME IL SUO AMICO BERLUSCONIVLADIMIR PUTIN BOTOXATO COME IL SUO AMICO BERLUSCONI

L’ex Cav lamenta un’Italia ridotta a periferia dell’Europa nello scacchiere della politica internazionale mentre ricorda i fasti del passato. Quando fu lui a introdurre nel salotto che conta l’amico Putin. E giù aneddoti, di lui e Vladimir, di quando lo accolse fraternamente in Russia, lo portò a fare rafting e gli fece visitare un castello. E poi il colbacco… Quanti ricordi! Berlusconi è malinconico quando pensa a quanto cose sono cambiate. Anche se Vladimir è ancora lì. E lui, invece: «Qui vengo trattato come un delinquente, e lì sarebbero pronti a farmi ponti d’oro».

 

Berlusconi e Putin piu pilu per tutti Berlusconi e Putin piu pilu per tutti

Eppure le idee non gli mancano, e avrebbe tante proposte da fare - racconta ai commensali - sull’Ucraina, sulla Libia, sulla Grecia e l’economia europea. Ma al posto suo siede il giovanotto di Rignano sull’Arno con cui ha deciso di rompere. I motivi li conoscono bene tutti, ma li elenca ancora: la scelta di Mattarella, la prepotenza del premier, la sua sfrenata ambizione.

 

Berlusconi e PutinBerlusconi e Putin

E così a Berlusconi tocca occuparsi di Denis Verdini e Raffaele Fitto. Quando prende il microfono per il discorso non li nomina mai ma è a loro che pensa quando ringrazia «la lealtà dei presenti» e attacca «i professionisti della politica» che erano dentro Fi «ma per fortuna se ne sono andati».

 

Adesso, dice, bisogna rimboccarsi le maniche per mettere in piedi “L’Altra Italia”, il movimento che affiancherà il partito, e poi si vedrà, magari passerà il premio di coalizione nella legge elettorale. Se ne parlerà più avanti. Si vota nel 2018. Per la Camera dei deputati, eh, mica per la Duma.

 

Berlusconi e PutinBerlusconi e Putin

 

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO