barack obama joe biden

BIDEN HA BISOGNO DEL BADANTE OBAMA – L’EX PRESIDENTE VOLA IN PENNSYLVANIA PER PROVARE A DARE UNA MANO A BIDEN CHE SI GUARDA BENE DALL’ANDARE IN ROCCAFORTI REPUBBLICANE: HA UN TASSO DI POPOLARITÀ DEL 41% E FA TAPPA SOLO IN STATI SALDAMENTE BLU (CALIFORNIA, ILLINOIS, NEW MEXICO, NEW YORK) O IN FLORIDA, DOVE LA SCONFITTA È CERTA MA VORREBBE RIDURRE I DANNI. LA PENNSYLVANIA È UN'ECCEZIONE VISTO CHE SLEEPY-JOE CI È NATO – ALL’ORIZZONE SI PREVEDE GIÀ LA SCONFITTA AL MIDTERM E…

Viviana Mazza per il "Corriere della Sera"

 

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Tre presidenti in uno Stato decisivo per le elezioni di midterm: Joe Biden, Barack Obama e Donald Trump sono volati in Pennsylvania in quest' ultimo weekend di campagna elettorale. Dicono tutti e tre che bisogna salvare l'America e la democrazia, definiscono il proprio partito l'unico pronto a lottare per la libertà, l'altro una minaccia esistenziale. I repubblicani sono incoraggiati dai sondaggi, che li danno in vantaggio alla Camera, mentre per il Senato basta un seggio. Ma Biden, prima di atterrare in Pennsylvania, giura che i democratici possono ancora vincere.

 

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«Sono qui a chiedervi di votare», proclama Obama in un prato di Pittsburgh, mentre il vento scuote mezza dozzina di bandiere a stelle e strisce fatte apposta per rimbalzare dritte ogni volta - un po' come John Fetterman, il candidato al Senato: colpito da un ictus, giura d'essersi rimesso in piedi, «pronto a lottare per chi cade».

 

Obama prende in giro il dottor Oz, il rivale di Fetterman, noto per i rimedi fasulli venduti in tv («Vuoi curare la demenza? Olio di palma, la soluzione americana!»), ma poi, come nei giorni passati ha fatto in Georgia, Michigan, Wisconsin, Nevada, aggiunge: «Non fischiate, votate». Fuori dal recinto un uomo col megafono ripete: «Votate per Oz», durante tutto il discorso.

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È più difficile oggi fare campagna elettorale, «non solo perché sono più grigio e più vecchio - nota l'ex presidente -. Qui in Pennsylvania andavo in cittadine e paesini di orientamento repubblicano, non tanti avevano il mio stesso aspetto, ma mi fermavo al diner, prendevo un pezzo di torta e un caffè, parlavo con la gente dei figli, dei genitori, delle speranze per il futuro. Si poteva non essere d'accordo su tutto, ma sentivi una connessione con le persone».

 

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«Rivogliamo te!», grida una signora dal pubblico. Per molti elettori democratici Obama resta il «forever president», presidente per sempre. Genea Webb, 49 anni, giornalista del New Pittsburgh Courier , ci dice però che tanti non hanno ancora deciso se votare, sono frustrati. La folla a questo evento non è oceanica. L'ex presidente lo sa: «Stanno guardando la partita di football», dice, ma avverte che devono alzarsi dal divano se vogliono «salvare la democrazia».

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In serata Donald Trump atterra nella Pennsylvania rurale per sostenere i suoi candidati, mentre a Filadelfia Biden e Obama appaiono insieme per la prima volta in questa campagna elettorale: la città è il bastione «blu» che ha aiutato entrambi a vincere lo Stato e la presidenza. Puntano a mobilitare gli elettori giovani, afroamericani, i laureati, i moderati. Forte di un tasso dell'approvazione del 54%, il 44° presidente viene in soccorso del 46°, che ora ha un tasso di popolarità del 41% e fa tappa solo in Stati saldamente blu (California, Illinois, New Mexico, New York) o in Florida, dove la sconfitta è certa ma vorrebbe ridurre i danni. La Pennsylvania è un'eccezione: Biden è nato qui, da senatore del Delaware veniva comunque chiamato il «terzo senatore della Pennsylvania».

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L'ex presidente può parlare più liberamente della frustrazione degli americani, Biden deve gestire la realtà quotidiana e tenta di persuadere la gente che la situazione economica è migliore di quella che tre quarti degli americani considerano una recessione.

Ma ieri si è dovuto scusare per una frase sull'esigenza di «chiudere le centrali a carbone per sostituirle con energia eolica e solare», dopo che il senatore della West Virginia Joe Manchin lo ha accusato di «ignorare le sofferenze economiche dovute all'aumento del costo dell'energia».

 

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Obama ha realizzato spot per i candidati in tutto il Paese e studiato anche i dettagli di corse un tempo ritenute minori, come quelle per i segretari di Stato, che saranno cruciali nella certificazione del voto: all'orizzonte ci sono le presidenziali del 2024. Oggi è lui che viene in soccorso dell'ex vice e amico Joe, ma non tanto tempo fa fu Biden, considerato più vicino ai bianchi working class, ad andare dove Obama non poteva: nel 2010 e nel 2014 anche l'ex presidente subì pesanti sconfitte al midterm, perdendo il controllo prima della Camera (ben 63 seggi) e poi del Senato. Dal 1934 ad oggi, solo Franklin D. Roosevelt, Bill Clinton (nel 1998) e George W. Bush (2002) hanno visto i loro partiti conquistare nuovi seggi nel voto di metà mandato.

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