HILLARY FOR PRESIDENT - PARLA BILL: “QUANDO LASCIAI LA CASA BIANCA LE DISSI: A PARTIRE DA OGGI MI SACRIFICHERÒ PER LA TUA CARRIERA” - BEH, DOPO AVERLA SPUTTANATA NEL MONDO CON LE POMPE DI MONICA ERA IL MINIMO SINDACALE
Intervista di Anna Coren per la Cnn pubblicata da “la Repubblica” - Traduzione di Anna Bissanti
barack obama hillary e bill clinton 1
Presidente Bill Clinton, Israele ha lanciato un’offensiva di terra a Gaza. Lei ha detto che, col fatto che non riesce a stringere un accordo di pace con i palestinesi, Israele si sta isolando dall’opinione pubblica internazionale. Si tratta di un conflitto al quale lei stesso non è riuscito a porre rimedio quando era presidente. Che cosa le fa pensare che adesso ciò sia possibile?
«Penso che in parte sia possibile perché si arriva a un punto in cui si è davvero stanchi di ripetere le stesse cose all’infinito per ritrovarsi col medesimo risultato. È da pazzi… Però io ci credo veramente e spero che ciò induca tutti a farsi un sano esame di coscienza e a cercare di ritornare alla questione di base di un accordo di pace.
barack obama e hillary clinton
Adesso, con il coinvolgimento di Hamas, è stata sollevata una questione diversa: gli israeliani non cederanno in alcun modo la Cisgiordania e non saranno favorevoli alla nascita di uno Stato [palestinese], a meno che Hamas non acconsenta a rinunciare alla violenza e [lo] riconosca… ma non lo faranno. Questo significa partire col piede sbagliato. Penso che le cose dovrebbero andare come ho detto, non si può avere la pace a senso unico. Entrambe le parti devono rinunciare a ciò a cui la controparte ha maggiormente
da obiettare».
Crede che tutto ciò possa accadere in tempi brevi?
«Non credo, ma so che potrebbe accadere. So che il Primo ministro Netanyahu potrebbe stringere un accordo di pace che la maggioranza degli israeliani sosterrebbe. Se egli dicesse che un tale accordo è positivo per la loro sicurezza, lo appoggerebbero ».
hillary clinton duecentomila dollari a comizio
Il presidente Clinton è in viaggio: è diretto in Australia dove parlerà alla Conferenza internazionale sull’Aids. Un gran numero di ricercatori che avrebbe dovuto essere presente a tale convegno è rimasto ucciso a bordo dell’aereo MH17.
«Prima di fare qualsiasi dichiarazione definitiva dovremo aspettare, finché non sapremo esattamente che cosa è successo. Pensare a come i passeggeri siano stati abbattuti in ogni caso è agghiacciante ».
Crede che gli Stati Uniti e la comunità internazionale abbiano fatto abbastanza per cercare di fermare i combattimenti [tra filo-russi e filoucraini], tenuto conto che sembra che questa tecnologia militare così avanzata è finita nelle mani delle forze militari filo-russe?
«Sì, ma ciò non significa che secondo me abbiamo fatto a sufficienza. C’è un’altra domanda che dobbiamo porci, invece, ed è se potevamo e possiamo ancora adesso garantire al nuovo governo ucraino quel genere di aiuti economici di cui necessita per proseguire lungo la strada intrapresa».
Non si fa che parlare dei bambini privi di documenti che entrano illegalmente nel territorio degli Stati Uniti. Il presidente Obama crede che debbano essere rimpatriati. Al tempo stesso però egli dice di voler riformare il sistema dell’immigrazione. Qual è secondo lei la soluzione?
«Prima di tutto, in genere io sono favorevole a ciò che sta cercando di fare il presidente Obama. Su una cosa non si discute: molti di questi giovanissimi sono stati mandati negli Stati Uniti ed è stato detto loro nei paesi di provenienza che se erano piccoli avrebbero potuto restare negli Usa.
Dobbiamo quindi risolvere questo problema. In linea generale, io penso che la proposta del presidente sia buona, ma dobbiamo far approvare una legge di riforma dell’immigrazione a tutto campo. E spero proprio che il presidente riesca a ottenere i fondi che ha chiesto, perché in effetti alcuni di questi bambini potrebbero aver diritto a restare negli Usa in base alle nostre leggi a causa delle circostanze che si trovano a dover affrontare nei rispettivi paesi».
bill e hillary clinton con barack obama
Vorrei rivolgerle la domanda che è sulla bocca di tutti: Hillary Clinton, sua moglie, si candiderà alla presidenza nel 2016? Può darci una risposta?
«No, non lo so. Questo è il primo periodo di totale libertà di cui gode da parecchio tempo a questa parte. Ormai siamo arrivati a credere che non ci si dovrebbe candidare alla presidenza se non si ha un’idea molto chiara di ciò che si può fare in quella carica e del contributo unico che si può eventualmente dare. Sono molto fiero di lei. Qualsiasi cosa sceglierà di fare mi andrà bene. E la sosterrò qualsiasi cosa farà».
Che cosa le ha consigliato?
«Non mi ha ancora chiesto consiglio».
Davvero?
«No, no».
Mi permetta di chiederle un’altra cosa: che tipo di presidente sarebbe sua moglie, secondo lei?
«Sarebbe davvero brava. È il funzionario pubblico più abile col quale io abbia mai collaborato. Ma la decisione di candidarsi deve essere soltanto sua e non intendo saltare io alle conclusioni. Se deciderà di non candidarsi sarò contento in ogni caso. Quando ho lasciato la Casa Bianca e Hillary è entrata al Senato a New York, le ho detto: ‘Per 26 anni tu ti sei sacrificata al massimo per la mia carriera. Da adesso in poi ti dedicherò i prossimi 26 anni’. Se sarò ancora qui, resterò al suo fianco e combatteremo insieme per ciò che si dovrà fare in seguito. Siamo a poco più di metà strada, di quei secondi 26 anni, e qualsiasi cosa deciderà di fare Hillary mi andrà bene».