A DUE ANNI DALLA MORTE DEL 'DIVO GIULIO', BISIGNANI FA "RIVIVERE" ANDREOTTI CON UN'INTERVISTA IMPOSSIBILE: "RENZI LASCI PERDERE GLI AMICI DEL PAESELLO. FACCIA ATTENZIONE AI GRAN COMMIS. RICORDI CHE MATTARELLA È APPREZZATO A WASHINGTON E IN VATICANO..."

Luigi Bisignani per “il Tempo

  

B: Caro Presidente Andreotti, sono ormai due anni che ci manca. Ora c'è un uomo solo al comando.... 

luigi bisignaniluigi bisignani

A: Già. Il  giovane Matteo Renzi. Pensa ne stavo parlando proprio con Alcide De  Gasperi. 

  

B: E che dicevate di Renzi con De Gasperi ? 

A: Anche qui, in pace con Dio, sono pur sempre rimasto un popolano  romano un po' superstizioso;  ricordavo a De Gasperi che mettere la fiducia sulla legge elettorale, nel 1953, non gli ha portato bene perché alla fine fu buttato fuori da palazzo Chigi. 

  

B: In effetti questa  forzatura  credo non fosse davvero necessaria. 

A: Con la paura che hanno di andare tutti a casa i miei  colleghi parlamentari, dopo un  vero dibattito avrebbero in ogni caso votato l’Italicum e Renzi avrebbe incassato lo stesso grande risultato senza lo smacco di un'aula semivuota,

  

B: Anche allora si parlò di una svolta autoritaria. 

A: Con una differenza  a De Gasperi quella legge gliela suggerirono Giuseppe Saragat e gli alleati del tempo; comunque a Montecitorio venivano eletti solo quelli che ottenevano il maggior numero di preferenze e non  i nominati. Le preferenze, checché se ne dica , sono l'unica garanzia che lega l'Assemblea ai problemi del territorio. 

  

Luigi Bisignani Paolo Madron: I potenti al tempo di Renzi Luigi Bisignani Paolo Madron: I potenti al tempo di Renzi

B: Ma dopo la fiducia ottenuta dal governo De Gasperi per quella che venne soprannominata la 'legge  truffa' cosa successe ? 

A: Veri e propri tumulti fuori dalla Camera dei Deputati. Se non ricordo male ci furono oltre 150 arresti. E tu , che oggi scrivi libri, sai chi era tra i più facinorosi? 

  

B: No Presidente, io ero appena nato nel 53 ... 

A: Il giovanissimo direttore dell’Unità Pietro Ingrao; venne preso a manganellate dalla Celere che allora menava e non stava a guardare. Pensa il destino, tanti anni dopo, Pietro diventò presidente della Camera. 

  

B: Ora c'è Laura Boldrini che idea se n'è fatto da qui. 

A: Bella donna è il suo momento fortunato. Però dietro questa  voce calda non mi sembra proprio si nasconda una statista.. 

  

B: Presidente un po' maschilista questa analisi, non è da lei... 

giulio andreotti da giovane giulio andreotti da giovane

A: Semplice costatazione e soprattutto non una questione di genere.  Il miglior presidente della Camera che io ricordi fu Nilde Jotti sempre pronta a garantire le opposizioni, e non sai come ho potuto apprezzare Susanna Agnelli agli Esteri ed anche Emma Bonino, che avevo soprannominato la vispa Teresa, per la sua capacità di occuparsi un po' di tutto: dalla fame nel mondo, ai piccoli problemi locali.  Guardo con tanta ammirazione questa sua ennesima battaglia. E le sono oltremodo grato per come recentemente mi ha commemorato in Campidoglio, davanti anche a Gianni Letta, che in fatto di commemorazioni non lo supera nessuno. 

  

B.  A proposito di Letta che giudizi  girano su Berlusconi lassù…

A. Sul piano dei comportamenti personali grande comprensione; basta girarsi attorno e trovi i Kennedy, I Mitterand, i quali ne hanno potuto fare di ogni senza venir perseguitati ne' in terra ne' tantomeno in cielo. Sul piano politico invece il discorso è molto severo perché aveva l'occasione di salvare il suo paese è l'ha sciupata, purtroppo.

  

B: Torniamo a Renzi , Lei  ha avuto modo di conoscerlo? 

giulio andreotti giulio andreotti

A: Da Presidente della Provincia di Firenze ebbe la gentilezza, nel 2005, di venirmi ad ascoltare in occasione di una mostra proprio su De Gasperi e poi, nel 2008, in una manifestazione in cui si celebrava il Genio Fiorentino, in realtà, sin da allora , una bella trovata per celebrare se stesso... 

  

B: Fu gentile? 

A: Davvero squisito. Pensa che mi voleva far sedere sulla sua poltrona e gli consigliai di non lasciarla mai, nemmeno in affitto.....Una piccola lezione di realismo che mi pare segua alla perfezione perché a palazzo Chigi , mi risulta si trova fin troppo bene 

  

B: Mai affezionarsi troppo a palazzo Chigi.... 

A: Questo è un buon consiglio. Io  ci sono entrato e uscito con leggerezza. L’unica volta che ci rimasi male ebbi la fortuna di diventare nonno del piccolo Giulio e quella nascita  fu davvero un toccasana. Il povero Spadolini che ogni tanto incontro in biblioteca se ne fece una malattia ed ormai neppure San Pietro, a cui chiede sempre le chiavi, lo sta più a sentire.... 

  

B: Ma per restarci più a lungo possibile cosa dovrebbe fare Renzi secondo Lei. 

marina sereni napolitano mattarella gasparrimarina sereni napolitano mattarella gasparri

A: Capisco che è  piacevole passare le ore in ufficio con la ministra Boschi o con quella corte di " amici miei" che si è portato dietro dal paesello  ma dovrebbe allargare gli orizzonti e prestare più attenzione ai gran commis dello Stato. Ma ti pare che non trova ancora, per dirne una, un direttore generale del Tesoro adeguato. Io nel 91 scovai un certo Mario Draghi anche se tutti fingono di non ricordarselo. 

  

B: Nient'altro? 

A: Sono sempre stato per la centralità del Parlamento e  Renzi dovrebbe frequentarlo di più . Mi ha detto un nuovo arrivato pochi giorni fa che va solo a chiedere la fiducia e a controllare i voti nei momenti decisivi. 

  

B: Continuerà Renzi a mettere la fiducia e a governare a colpi di decreti? 

A: Pier Santi Mattarella, presidente della Regione Sicilia, mi sussurra  che il fratello comincia a prendergli un po' le misure. 

  

B: Sergio Mattarella lei l’ha avuto ministro. Come lo ricorda ? 

silvia sardone con berlusconisilvia sardone con berlusconi

A: Parla poco è tenace e puntiglioso. Renzi deve tener bene a mente che è molto apprezzato a Washington e nei palazzi apostolici. 

  

B: Presidente la interpreto: ma allora è vera la voce che Renzi in Vaticano e negli Usa non è apprezzato. 

A: Guarda Luigino, quando si va in Vaticano non si parla toscano e quando si va a Washington non si parla in inglese se vuoi che ti capiscano, e non si improvvisa.  Mi pare di averti risposto. 

  

B: Insomma ha ancora molto da imparare. 

A: Mi fa simpatia.  E poi mi fa sorridere quando denuncia il capitalismo di relazione e piazza tutti i suoi fedelissimi nei consigli di amministrazione, come mi fa notare Amintore Fanfani che in materia è' un fuoriclasse. E non vorrei che Matteo diventasse troppo guascone e si prendesse così'  sul serio 

  

B: In che senso? 

renzi prova a stringere la mano a obama renzi prova a stringere la mano a obama

A: Quelle frasi  "Non ci fermeremo, non molleremo mai" , agli  italiani alla lunga non piacciono, me lo faceva notare  Bettino Craxi. 

  

B: E che dovrebbe fare? 

A: Metodo. Organizzazione. E poi prendere un grande tema di politica internazionale, come la tragica questione libica e battersi come un leone. A proposito ,proprio qualche sera fa ,Aldo Moro ci ha intrattenuto sulla sua lungimirante politica filo araba. L'ultimo  vertice che ha chiesto sull'immigrazione è stato un disastro.  In quelle riunioni se non ti fai  aiutare dagli sherpa che te le preparano, vai a sbattere e fai fatica a rialzarti. Le burocrazie inglesi, francesi o tedesche sono più fetenti di quelle italiane.... Per non parlare, per amor di Dio, dei maro'.

Renzi e Obama Renzi e Obama

  

B: Alternative.... 

A: Stia attento a rottamare tutto e tutti senza una strategia a lungo termine, sono vissuto tanto anche perché ho sempre pensato di non essere indispensabile.  Scusa Luigino, ma ora mi devo vedere con Paolo VI  e Giovanni Paolo II, per confrontarci  un po' su Papa Francesco per il quale preghiamo tanto anche se  Cossiga preferisce parlare solo di Papa Benedetto XVI che, con le sue dimissioni, continua a ripetere, ha salvato la Chiesa. Sempre un po' esagerato Francesco ma un gran compagno di riposo....

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…