renzi magistrati

LA BOCCIATURA DEL CANONE IN BOLLETTA E’ UN ALTRO AVVISO DELLE TOGHE A RENZI - IL SUO “GIGLIO MAGICO” SCRIVE LE LEGGI CON I PIEDI, E QUINDI PER I GIUDICI BACCHETTARE E’ UN OBBLIGO, MA IL VERO “PIZZINO” E’ LEGATO ALL’INSOFFERENZA DELLA MAGISTRATURA PER QUESTA CLASSE DIRIGENTE TOSCANA INFARCITA DI PIPPE E DI DILETTANTI ALLO SBARAGLIO

Franco Bechis per “Libero Quotidiano”

 

PALAZZO SPADA CONSIGLIO DI STATOPALAZZO SPADA CONSIGLIO DI STATO

Sono due i messaggi arrivati ieri a Matteo Renzi dal Consiglio di Stato nel parere che ha fatto a pezzi uno dei suoi fiori all' occhiello, il regolamento applicativo del canone Rai nella bolletta dell' elettricità. Il primo segnale è motivato ampiamente in quella decisione: da quando a palazzo Chigi è arrivato il sindaco di Firenze portandosi dietro i suoi cari del Giglio magico, da quel gruppo di fedelissimi escono leggi scritte con i piedi (e usiamo un eufemismo).

 

RAI CANONERAI CANONE

Il secondo segnale ovviamente non è scritto nella motivazione del Consiglio di Stato, ma è altrettanto chiaro: il livello di sopportazione delle stramberie della nuova classe dirigente da parte degli antichi poteri di Italia è arrivato al culmine, e la loro pazienza è terminata: Renzi oggi li ha quasi tutti apertamente contro.

 

Primo segnale: le norme sul canone Rai sono solo l'ultimo esempio di una lunga catena di infortuni del governo in carica. Dallo sblocca Italia al codice degli appalti c'è una valanga di norme fantasiose, poetiche, talvolta confuse, spesso oscure, quasi sempre inapplicabili.

 

RENZI E LOTTIRENZI E LOTTI

Il codice sugli appalti raggiunge le vette di questa produzione: è sostanzialmente il manuale perfetto da distribuire in tutte le università per insegnare ai ragazzi ogni segreto su come non si debba scrivere una legge. Se poi Renzi che sembra convinto di avere varato rivoluzioni e lo racconta a mezzo mondo, avesse un minuto per guardare poi la realtà e chiedersi cosa è cambiato, avrebbe la risposta che ben conoscono tutti i cittadini italiani: nulla.

 

E visto che così è - dai provvedimenti economici che invece di aiutare la crescita tengono l'Italia più distante di prima da quella altrui, alle riformone che si sgonfiano dopo poco come sufflè mal riusciti - non sarebbe male che il premier un giorno si guardasse allo specchio, in compagnia di vigilesse portate a dirigere il legislativo del governo, e giglietti e giglioni che di magico hanno ben poco infilati in tutti i posti dove si prendono le decisioni che contano. Perché le idee non sono mancate, qualcuna non era neppure malvagia, ma la realizzazione è un guazzabuglio mai visto.

Federica Guidi - Renzi - BoschiFederica Guidi - Renzi - Boschi

 

Il perché è semplice: se devi curarti, meglio bussare alla porta di un medico specializzato che rivolgersi al santone dietro l'angolo che come le nonne contadine di un tempo ti racconta che il raffreddore passa tenendosi delle castagne in tasca. Con le leggi è così. Racconti cosa vuoi fare, e poi lasci che a scriverla sia un professionista: può darsi che non sia fidatissimo, magari è uno che gufa. Ma sa fare quel mestiere meglio del compagno di giochi con cui ti arrampicavi in bicicletta a San Senario.

MANZIONEMANZIONE

 

Da settimane sentivamo dire dall'ormai insopportabile coretto di cheerleaders in tv che quella sul canone in bolletta era «la legge più bella del mondo», e si trattava solo di farci l'abitudine, applicandola. Potevi sollevare problemi, raccontare i drammi degli utenti Rai che non sanno cosa debbano fare, ma quelle sorridevano e davano dei mentecatti o dei gufi ai poveri utenti. Oggi il Consiglio di Stato con il suo linguaggio felpato nota che «il regolamento de quo presenta alcuni profili di criticità».

 

Piercamillo DavigoPiercamillo Davigo

E ne cita uno mica banale: «Nel testo del regolamento manca un qualsiasi richiamo ad una definizione di cosa debba intendersi per apparecchio televisivo, la cui detenzione comporta il pagamento del relativo canone di abbonamento e al fatto che il succitato canone deve essere corrisposto per un unico apparecchio, prescindendo dall' effettivo numero di apparecchi posseduto dal singolo l'utente». Erano le domande che si facevano tutti: lo devo pagare anche se ho solo un computer, un tablet o un telefonino? E se la badante ha la tv in camera, quanti canoni sono dovuti? Ora sappiamo che la risposta nel regolamento non c'è perché nessuno si è posto o ha ascoltato quelle domande.

PAOLO GROSSIPAOLO GROSSI

 

Altra pacata osservazione dei magistrati amministrativi: «Non tutte le norme ivi previste risultano formulate in maniera adeguatamente chiara, tenendo conto dell'ampia platea di utenti cui le medesime si rivolgono». È un modo educato di dire quel che bruscamente abbiamo osservato prima: è scritto con i piedi.

 

Secondo segnale. Il Consiglio di Stato ha tutte le ragioni del mondo, ma le avrebbe avute anche nei mesi scorsi a fare a pezzi tanto altro della produzione normativa del governo Renzi. Te lo dicevano in privato, poi però soprassedevano per evitare lo scontro frontale con l' esecutivo. La notizia è che questo non accade più.

 

MAGISTRATI ERMELLINOMAGISTRATI ERMELLINO

E la decisione viene a ruota di altre di ancora maggiore evidenza. Dal presidente della Corte Costituzionale che si mette apertamente contro il premier sull' invito alla astensione referendaria, alle procure che hanno mollato il freno a mano e puntano sul palazzo senza troppi problemi. E poi ancora: media meno allineati dei mesi scorsi, gruppi finanziari e industriali che iniziano apertamente a borbottare. Non si tratta della tradizionale fine della luna di miele, che nel caso Renzi è durata non poco. Improvvisamente quei poteri sono contro. E di solito questo avviene quando vedono un avversario debole, quasi a terra.

MAGISTRATI MAGISTRATI

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE ARRIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)

alessandro giuli bruno vespa andrea carandini

DAGOREPORT – CHI MEGLIO DI ANDREA CARANDINI E BRUNO VESPA, GLI INOSSIDABILI DELL’ARCHEOLOGIA E DEL GIORNALISMO, UNA ARCHEOLOGIA LORO STESSI, POTEVANO PRESENTARE UN LIBRO SULL’ANTICO SCRITTO DAL MINISTRO GIULI? – “BRU-NEO” PORTA CON SÉ L’IDEA DI AMOVIBILITÀ DELL’ANTICO MENTRE CARANDINI L’ANTICO L’HA DAVVERO STUDIATO E CERCA ANCORA DI METTERLO A FRUTTO – CON LA SUA PROSTRAZIONE “BACIAPANTOFOLA”, VESPA NELLA PUNTATA DI IERI DI “5 MINUTI” HA INANELLATO DOMANDE FICCANTI COME: “E’ DIFFICILE PER UN UOMO DI DESTRA FARE IL MINISTRO DELLA CULTURA? GIOCA FUORI CASA?”. SIC TRANSIT GLORIA MUNDI – VIDEO

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…