BOMBA SU BOMBA - ISRAELE CONTINUERÀ AD ATTACCARE GAZA “FINCHÉ HAMAS NON CAPIRÀ” - I RAZZI PALESTINESI FANNO 3 MORTI TRA GLI ISRAELIANI - NETANYAHU VUOLE FORZARE LA MANO DI OBAMA E MORSI (EGITTO) CONTRO I SALAFITI, CHE SOGNANO UNA “PRIMAVERA PALESTINESE” FONDAMENTALISTA SCAVALCANDO HAMAS E ABU MAZEN - I SALAFITI SONO IN ASCESA E FANNO ATTENTATI AL CAIRO, IN LIBIA (VEDI BENGASI), IN YEMEN. E HANNO CREATO IL LORO MINI-STATO IN MALI…

1 - GAZA; MESHAAL CONDANNA UCCISIONE JABAARI, 'RESISTENZA'
(ANSA-REUTERS) - Il capo politico di Hamas Khaled Meshaal ha condannato l'uccisione da parte di un attacco israeliano del capo dell'ala militare Ahmed al Jabaari e ha esortato a continuare con la "resistenza" a Israele.

2 - AMB. ISRAELE, AVANTI FINO A QUANDO HAMAS CAPIRA'
(ANSA) - Israele è deciso ad andare avanti nell'offensiva su Gaza fino a quando Hamas non capirà che un livello di lanci di razzi contro il territorio israeliano come quello degli ultimi mesi è inaccettabile. Lo ha detto oggi all'ANSA l'ambasciatore dello Stato ebraico a Roma, Naor Gilon. "L'obiettivo è rendere chiaro all'altra parte che così non si può andare avanti, speriamo che capiscano presto, se no dovremo agire più a lungo e più in profondità", ha avvertito Gilon.

3 - OPERAZIONE ISRAELE CONTINUA, 3 MORTI RAZZI HAMAS
Massimo Lomonaco per l'ANSA - Tredici palestinesi da una parte, tre israeliani dall'altra: è il numero delle vittime, accompagnati da un rilevante numero di feriti, provocati dalla massiccia operazione aerea israeliana 'Colonna di nuvola' e il lancio di razzi da parte di Hamas. Avviata ieri da Israele dopo i continui colpi sparati nelle ultime settimane dalla Striscia di Gaza, l'operazione ha avuto come primo obiettivo il comandante dell'ala militare di Hamas, Ahmed Jaabari.

I suoi funerali in corso a Gaza vedono la partecipazione di migliaia di persone, nonostante la paura che regna nella Striscia. Dall'avvio di 'Colonna di nuvola' sul sud di Israele, nelle città più vicine alla Striscia, da Ashqelon a Beer Sheva a Ashdod ad altre località, sono cadute decine di razzi. Hamas ha sostenuto che alcuni di loro erano diretti "verso Tel Aviv". Ma in Israele l'affermazione è stata subito smentita.

Se davvero sono stati puntati su Tel Aviv - è stato aggiunto - potrebbero essere stati intercettati dai sistemi di difesa 'Iron Dome' (cupola di ferro) mentre erano ancora in volo, nella zona meridionale di Ashqelon-Ashdod. Tra le vittime a Gaza si contano anche un bebé, una bambina e una ragazza incinta. Tre trentenni, due donne e un uomo, quelli da parte israeliana in un palazzo centrato a Kiryat Malachi da un razzo.

Dall'inizio dell'operazione gli attacchi aerei - secondo dati diffusi dai media israeliani - hanno colpito oltre 200 obiettivi, usando "precise informazioni dell'intelligence" e le vittime "sono in gran parte terroristi". Il rappresentante dell'Autorità nazionale palestinese all'Onu, Rayyad Mansour ha denunciato l'attacco con "mezzi militari illegali contro civili indifesi" mentre l'ambasciatore israeliano presso la stessa organizzazione ha controbattuto che "Hamas si nasconde dietro ai suoi civili per colpire i nostri civili".

Nessuna dichiarazione formale da parte del Consiglio di Sicurezza dell'Onu riunitosi la notte scorsa su richiesta d'urgenza dell'Egitto, ma il messaggio emerso - ha spiegato l'ambasciatore indiano Hardeep Singh Puri, presidente di turno dei Quindici - è stato chiaro: "la violenza deve cessare".

Il presidente Barack Obama che ha avuto un colloquio sia con il premier di Israele Benyamin Netanyahu sia con il presidente egiziano Mohammed Morsi - che ha ritirato il proprio ambasciatore da Israele, così come quello israeliano ha lasciato il Cairo - ha "condannato" il lancio di razzi da Gaza su Israele ed ha "ribadito" il diritto di Israele all'auto-difesa". Il ministro degli esteri egiziano ha insistito con il segretario di stato Usa Hillary Clinton che gli Usa intervengano prima che la situazione si aggravi in modo "incontrollabile". Intanto in Israele la Knesset dovrà decidere oggi stesso sulla richiesta del ministro della difesa Ehud Barak di richiamare unità di riserva, alla luce di quanto sta succedendo a Gaza.

4 - MARWAN ISSA PRENDE POSTO AHMED JAABARI
(ANSA) - Marwan Issa, vice capo di stato maggiore di Hamas, è stato nominato al posto di Ahmed Jaabari, ucciso ieri nel corso di un attacco aereo israeliano. Lo ha detto la tv israeliana, Canale 2.

5 - GAZA; MORSI, RIUNIONE STRAORDINARIA CON MINISTRI
(ANSA) - Il governo egiziano ha convocato una riunione straordinaria per esaminare la situazione a Gaza. Alla riunione partecipano fra gli altri il primo ministro Hesham Qandil, oltre ai ministri della Difesa e dell'Interno, il generale Abdel Fattah Al Sisi e il generale Ahmed Gamal Eddin. Non èstata confermata la presenza del ministro degli Esteri, Amr Kamel. Come aveva riportato la Tv di Stato, all'inizio della riunione Morsi ha sottolineato la "inaccettabilità dell'aggressione contro Gaza".

6 - GAZA; UCCISO BEBE' CAMERAMAN PALESTINESE BBC
(ANSA) - Nell'attacco israeliano sulla striscia di Gaza è rimasto ucciso anche il figlio di undici mesi di un cameraman arabo della BBC. Jihad Misharawi ha perso il figlioletto Omar dopo che ieri un missile ha colpito la sua casa a Gaza. Nell'attacco sono rimasti feriti anche suo fratello e sua cognata. L'immagine di Jihad Misharawi che culla in braccio il bambino morto è stata diffusa su Twitter dal responsabile esteri BBC Jon Williams, che ha anche inviato al collega un messaggio di gratitudine e condoglianze.

7 - UN BLITZ PER IMPEDIRE L'ALLEANZA TRA JIHADISTI VECCHI E NUOVI
Maurizio Molinari per "La Stampa"

Con l'eliminazione di Ahmed Jaabari il premier israeliano Benjamin Netanyahu persegue due obiettivi: sul piano militare impedire che la Striscia di Gaza cada in mano ai salafiti e su quello politico spingere Egitto e Stati Uniti a fare fronte comune contro i gruppi jihadisti più armati e aggressivi.

I gruppi salafiti che operano a Gaza sono, secondo uno studio del «Washington Institute», Jaish al-Islam, Jund Ansar Allah, al-Tawhid wal-Jihad e Ansar al-Sunna. Si tratta di fazioni formate da palestinesi e volontari da altri Paesi arabi per portare nella Striscia una «Primavera jihadista». Dall'inizio di ottobre sono stati loro a scatenare l'offensiva di razzi contro Israele contestando la dirigenza di Hamas per l'atteggiamento troppo morbido contro il «nemico sionista».

Quando lunedì sera Hamas ha riunito a Gaza tutti i gruppi palestinesi per concordare una tregua con Israele, i salafiti si sono opposti. Il risultato è stata una spaccatura dentro Hamas fra l'ala politica e quella militare perché le brigate Izz el-Deen Al-Qassam, guidate da Jaabari, si sono schierate con i salafiti e per confermare il patto d'azione martedì hanno partecipato al lancio di razzi contro Israele. Quando i miliziani di Jaabari hanno rivendicato il bombardamento condotto con i salafiti, Israele ha percepito la genesi di un nuovo patto militare in grado di imporsi a Gaza.

I salafiti che operano nella Striscia fanno parte della stessa galassia che ha attaccato le forze egiziane nel Sinai, ha assaltato l'ambasciata Usa al Cairo, ha ucciso l'ambasciatore americano Chris Stevens a Bengasi, opera in Yemen e si è insediata nel Nord del Mali creando un miniStato jihadista contro il quale l'Onu ha approvato un intervento, affidandolo all'Unione africana. Sebbene non esistano prove di un coordinamento operativo fra tali cellule, i salafiti costituiscono la più estesa e aggressiva rete portatrice del messaggio di Al Qaeda.

Uccidendo Jaabari Netanyahu vuole dunque bloccare il patto salafiti-Brigate Al-Qassam, spingendo la leadership politica di Hamas a restare ancorata all'Egitto di Mohammed Morsi, con cui condivide la comune appartenenza al movimento dei Fratelli Musulmani. I salafiti in Egitto contestano d'altra parte proprio Morsi. Sarà la reazione del Cairo al blitz israeliano a suggerire quali saranno le mosse di Morsi, ma, in attesa che ciò avvenga, l'altro destinatario del messaggio di Netanyahu è il rieletto presidente americano, Barack Obama, a sua volta alle prese con la minaccia salafita da Bengasi al Sahel.

Obama vuole rilanciare l'iniziativa di pace in Medio Oriente, a Washington si parla di un suo possibile viaggio nella regione entro giugno e a confermare che i motori della diplomazia americana rullano ci sono le pressioni sull'Autorità nazionale palestinese affinché ritiri la bozza di risoluzione Onu che mira ad ottenere il 29 novembre dall'Assemblea Generale lo status di Stato non-membro, lo stesso della Santa Sede.

L'intenzione di Netanyahu sembra quella di sfruttare il ritorno di interesse di Obama verso il Medio Oriente per spingere Washington in una duplice direzione: fronteggiare militarmente la minaccia dei salafiti e scongiurare in ogni maniera il passo dell'Anp all'Onu.

A tale ultimo proposito è rivelatore il memorandum diplomatico del ministero degli Esteri di Gerusalemme - divulgato dall'Associated Press - nel quale si chiede agli ambasciatori all'estero di far sapere che Israele è pronta a «ritorsioni contro l'Anp» se ciò avverrà: a cominciare dalla denuncia degli accordi di pace del 1993-1994 che portarono al riconoscimento dell'Autorità palestinese.

Un documento interno del governo israeliano, citato dalla Bbc, arriva a ipotizzare il «rovesciamento di Abu Mazen». Ciò che dà solidità a tali mosse di Netanyahu è la sua forza politica interna: l'accordo siglato con Avigdor Lieberman per la fusione fra Likud e Israel Beitenu gli consente di poter già guardare oltre le elezioni del 22 gennaio.

 

NETANYAHUBENYAMIN NETANYAHU jpegGuerra GazaGuerra GazaHamasMohammed Morsi AHMED JAABARISTEVENS STEVENS CAMPAGNA BACI BENETTON ABU MAZEN E NETANYAHU jpegAbu MazenIL MURO TRA ISRAELE E PALESTINAScontri ai confini di Israele con Gaza Libano e Siria Guerra GazaGuerra Gaza

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