LA BOMBA MIGRANTI SUL GOVERNO GIALLOROSSO – AL DI LA’ DELLE POLTRONE E DELL’ECONOMIA, LA QUESTIONE IMMIGRAZIONE È DECISIVA PER IL CONTE BIS – LA NAVE ELEONORE, COLPITA LA SETTIMANA SCORSA DAL DIVIETO DI INGRESSO IN ACQUE ITALIANE, FORZA IL DIVIETO E STA ARRIVANDO A POZZALLO CON 101 PERSONE – STOP ALL’INGRESSO PER LA ALAN KURDI. E DALLA NAVE MARE JONIO SI SCENDE SOLO SE IN PERICOLO DI VITA – ZINGARETTI: “SULL’IMMIGRAZIONE BISOGNA CAMBIARE TUTTO”
La vicenda #MareJonio conferma che in Italia sull’immigrazione bisogna cambiare tutto. Coinvolgere con autorevolezza l'Europa, unire sicurezza, legalità e umanità è possibile. Il Governo non faccia finta di niente, stiamo parlando di esseri umani
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) 1 settembre 2019
Queste cose non vogliamo più vederle. Non è umano. Fate scendere subito questi esseri umani #MareJonio pic.twitter.com/ehsx9Xh9tJ
— Nicola Zingaretti (@nzingaretti) 31 agosto 2019
PAURA SULLA MARE JONIO
Nello Scavo per avvenire.it
Le avvisaglie di quello che potrà accadere si sono avute la scorsa notte, quando il mare di colpo si è ingrossato, mentre severe raffiche di vento hanno fatto rintanare i migranti dentro al grande container trasformato in dormitorio. La vista di lampi e fulmini non ha fatto che peggiorare la situazione a bordo della nave di Mediterranea Saving Humans. Gran parte delle persone soccorse lo scorso 28 agosto conosce il mare da meno di una settimana, e lo scenario da tempesta in mezzo al nulla, seppure a 13 miglia dalla quella terra ferma che dalla nave non si vede ancora, ha sprigionato paure solo per qualche giorno sopite.
Nessuno ha chiuso occhio, fino a quando non è arrivata l’alba che annuncia una giornata difficile ma almeno sotto la luce del sole mattutino.
Dalla nave Mare Jonio si scende solo in barella. È successo domenica, quando una donna è stata portata via (come mostra il video di Avvenire) dalla Guardia Costiera che ha dovuto compiere una complicata operazione di trasbordo, ultimata con la consueta professionalità. Davanti al bollettino medico le autorità non se la sono sentita di correre il rischio di mettere ancora più in pericolo la vita di tre naufraghi: due uomini con gravi patologie cliniche, in grado appena di poter camminare ma solo se sorretti, e una donna apparsa fin dal momento dl salvataggio in condizioni psicofisiche che solo un ricovero in ospedale può tentare di alleviare.
nave mare jonio della ong mediterranea al largo di lampedusa
Ancora una volta una scena indegna di un Paese come il nostro. Ma il messaggio che arriva dalla politica è chiaro: dopo giorni in mare, dalla Mare Jonio si sbarca solo se in fin di vita. «Forse - commenta un volontario di Mediterranea - vogliono che i prossimi vengano evacuati con le bare?».
nave mare jonio della ong mediterranea
2. MIGRANTI, NAVE ELEONORE
(LaPresse) - "Ciao, presto l'Eleonore arriva a Pozzallo. Sarebbe bello se alcune persone e avvocati fossero lì per incontrare l'equipaggio". Lo scrive su Twitter Lifeline, Ong tedesca della nave Eleonore. A bordo dell'imbarcazione, colpita la settimana scorsa dal divieto di ingresso in acque italiane, ci sono 101 persone.
STOP ALL'INGRESSO PER LA ALAN KURDI
Erica Dellapasqua per il “Corriere della Sera”
Il ministro dell' Interno uscente Matteo Salvini firma un nuovo divieto di ingresso per una nave di migranti, la Alan Kurdi dell' Ong tedesca Sea Eye che sabato ha salvato 13 naufraghi, tra i quali 8 bambini, in acque di soccorso maltesi. Controfirmano il decreto anche i colleghi M5S di Trasporti e Difesa, Toninelli e Trenta. Quest' ultima ha offerto assistenza almeno per i minori, ma alla fine l' Ong ha preferito rinunciare puntando su Malta.
Un nuovo caso, quindi, mentre ci sono altre due navi, in mare aperto, che aspettano un porto sicuro. Una, la Mare Jonio dell' Ong Mediterranea, davanti a Lampedusa, con 31 persone a bordo, 3 sbarcate ieri sera perché in condizioni critiche: «Oggi evacuazione medica d' urgenza di una donna e due uomini - racconta dalla nave Cecilia Strada, ex presidente di Emergency -. Questo è il decreto Sicurezza bis: non fa scendere i naufraghi sulle loro gambe, ma aspetta che stiano così male da dover scendere in barella. È questo lo Stato che vogliamo?». E poi c' è la Eleonore dell' Ong tedesca Lifeline, vicina alle acque maltesi, con 101 persone. La Mare Jonio ha salvato i naufraghi mercoledì, la Eleonore lunedì, perciò la situazione - dopo tanti giorni in condizioni così precarie - è diventata impossibile.
Prende posizione, in particolare sulla Mare Jonio, il Pd. «Questa vicenda conferma che sull' immigrazione bisogna cambiare tutto - ha twittato il segretario Zingaretti -. Coinvolgere con autorevolezza l' Europa, unire sicurezza, legalità e umanità è possibile. Il governo non faccia finta di niente, stiamo parlando di esseri umani».
Subito prima dalla segreteria era intervenuta Marina Sereni: «Stiamo lavorando a un nuovo governo che abbia tra i suoi obiettivi prioritari la modifica dei decreti Sicurezza secondo le indicazioni del presidente della Repubblica» .
Matteo Salvini ha rilanciato in tono elettorale: «Se il Pd vuole riaprire i porti e far ricominciare il business dell' immigrazione clandestina, lo dica agli italiani». Il premier incaricato Conte, dalla festa del Fatto Quotidiano alla Versiliana, dice invece che «chi sbarca in Italia sbarca in Europa. Detto questo, non sarebbe affatto saggio pensare che non occorra perseguire una politica seria e rigorosa sull' immigrazione».
La realtà è che per entrambe le navi, dopo così tanti giorni, non ci sono novità.
Sulla Eleonore la Germania si è già esposta, promettendo alla «sua» Ong l' accoglienza di una parte dei naufraghi. Sulla Mare Jonio ci sono ancora 31 persone che vedono terra ma non possono scendere. Matteo Orfini twitta: «A Zingaretti, Delrio e Marcucci chiedo: perché non esigiamo che sbarchino subito?».
migranti mediterraneoNICOLA ZINGARETTI LUIGI DI MAIO GIUSEPPE CONTE SERGIO MATTARELLAnave mare jonio della ong mediterranea 1zinga tweetmigranti mediterraneo