L’EURODEPUTATO MARIO BORGHEZIO, SIA DETTO CON TUTTA LA DELICATEZZA DEL CASO, HA ROTTO I COGLIONI

1. BORGHEZIO KYENGE E FOTTE
Andrea Marcenaro per "il Foglio"

L'eurodeputato Mario Borghezio, sia detto con tutta la delicatezza del caso, ha rotto i coglioni. L'ultimo a dover usare parole di scherno verso il nuovo ministro di colore, è lui. L'unico commento offensivo che tutti avrebbero dato per scontato, è il suo. La palma della dichiarazione più imbecille, fatta per di più da un signore praticamente miracolato dal dentista Calderoli, sempre a lui va: avrebbe detto infatti che la signora non gli ricorda nemmeno la faccia banale di un'oculista, "tutt'al più di una casalinga".

Perché, nel caso? Fugga certo da noi l'idea di mettere la mano sul fuoco per un ministro che non conosciamo. La signora Kyenge verrà giudicata par quello che farà. Quanto a Borghezio, piemontese per quanto si sente, quello sono trent'anni che kyenge e fotte.


2. MUCCHETTI E TRAVAGLIO INCARFAGNATI
Da "il Fatto Quotidiano"

Lettera - Marco Travaglio attribuisce la mia preferenza politica per la deputata pidiellina Mara Carfagna rispetto alla cittadina penta stellata Lombardi a tempeste ormonali primaverili. E perché mai? Non basta confrontare l'educazione e la preparazione fin qui dimostrate dalle due parlamentari per scegliere quale delle due sia la migliore? Ahi, ahi caro Marco, piagnoncello scherzoso, perché attribuisci ad altri i tuoi metri di giudizio?
Massimo Mucchetti

Risposta - Ma certo, caro Mucchetti, l'educazione e la preparazione dell'ex valletta di Davide Mengacci sono davvero squisite, come testimoniano alcuni rutilanti calendari. La prossima volta, però, l'onorevole Mucchetti farebbe bene ad avvertire gli elettori della sua predilezione per la signora Carfagna prima delle elezioni. Molti, molti auguri.
Marco Travaglio


3. BOLDRINI, RUGHE E CINESI CORSA ALLA BEATIFICAZIONE
Da "il Fatto Quotidiano"

Va bene, se proprio volessimo rintracciare una cosa buona nel desolante panorama politico degli ultimi mesi, forse si potrebbe dire che sì, l'elezione di Laura Boldrini a presidente della Camera è una buona notizia: un nome nuovo, giovane, una faccia pulita, un degnissimo curriculum di funzionario Onu alle spalle. E soprattutto, una donna. Ce n'è abbastanza per la corsa alla beatificazione.

Certo, abituati alle grancasse mediatiche che negli anni passati ci hanno presentato Schifani come un fine statista, il passo in avanti è evidente. Ma siamo sicuri che alla signora Boldrini faccia bene? A D di Repubblica sono convinti di sì. D'accordo, per un settimanale femminile è un argomento quasi obbligatorio, ma perché esibire in copertina un primo piano degno di una pin-up e iniziare la lunga intervista con: "Oddio, mi fate le foto? L'avessi saputo mi sarei sistemata un po' meglio".

Pensa se lo avesse fatto, vien da dire. Tanto più che, alla domanda "sulle rughe" il presidente della Camera risponde citando Anna Magnani: "Ci ho messo tanto per farmele venire e adesso me le volete togliere?". Ecco, qualcuna gliela potevano anche lasciare. Veniamo poi a sapere che la terza carica dello Stato veste "bella nella sua giacca nera di seta", ma per fortuna è costata "solo 15 euro in un negozio cinese".

Meno male. E come se non bastasse, sulla scrivania "tra file di post-it" ci sono "tre tavolette di cioccolato". È "la dose per resistere al lavoro fino alle undici di sera". Bene, ora siamo tutti più tranquilli.

 

 

Borgheziocecile_kyenge_giura da ministroMarco Travaglio Massimo Mucchetti CARFAGNA LAURA BOLDRINI SU "D" DI REPUBBLICA

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