boris johnson angela merkel emmanuel macron

IL MATTINO HA BORIS IN BOCCA – BORIS JOHNSON IERI HA INCONTRATO LA MERKEL E SI È FATTO INTORTARE: “I COLLOQUI MI HANNO INCORAGGIATO E VOGLIO UN ACCORDO” - OGGI L’INCONTRO CON MACRON, CHE L’HA BACCHETTATO: “IL FUTURO DEL REGNO UNITO PUÒ ESSERE SOLO IN EUROPA” E COME GIÀ LA CANCELLIERA GLI HA DATO UN MESE DI TEMPO PER UNA PROPOSTA ALTERNATIVA SUL BACKSTOP – SEMPRE MEGLIO CHE TORNARE A CASA: LA FIDANZATA CARRIE È INCAZZATA NERA. LE È STATO NEGATO IL VISTO PER GLI USA PERCHÉ…  VIDEO

 

 

 

Brexit, Macron: Possibile soluzione su backstop entro 30 giorni

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(LaPresse/AFP) - Il presidente francese, Emmanuel Macron, ritiene che "entro 30 giorni" possa essere trovata una soluzione sulla questione della clausola del backstop, per arrivare a un'uscita ordinata del Regno Unito dall'Ue. "Nell'ambito di ciò che è stato negoziato si dovrebbe poter fare un lavoro", ha detto Macron ricevendo all'Eliseo il premier britannico Boris Johnson, dicendosi "fiducioso" su una soluzione "entro 30 giorni" ma aggiungendo anche che "il futuro del Regno Unito non può che essere in Europa". Macron ha precisato che la soluzione non dovrebbe essere "lontana dai fondamentali" che sono già stati negoziati.

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emmanuel macron boris johnson

Brexit, Johnson a Macron: Incoraggiato da Merkel, voglio accordo

EMMANUEL MACRON BORIS JOHNSON

(LaPresse/AFP) - Il premier britannico Boris Johnson, parlando con il presidente francese Emmanuel Macron a Parigi, ha dichiarato che vuole un accordo sulla Brexit, dicendosi "molto incoraggiato" dai colloqui avuti ieri con la cancelliera tedesca Angela Merkel. "Voglio renderlo assolutamente chiaro. Voglio un accordo", ha detto Johnson. "Penso che possiamo ottenere un accordo e un buon accordo", ha aggiunto.

 

 

Brexit, Macron a Johnson: Futuro Gb può essere solo in Europa

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 (LaPresse/AFP) - "Il futuro del Regno Unito può essere solo in Europa". Lo ha detto il presidente francese, Emmanuel Macron, ricevendo il premier britannico Boris Johnson a Parigi.

 

Brexit, Johnson: Per backstop soluzioni tecniche disponibili

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(LaPresse/AFP) - Il premier britannico, Boris Johnson, assicura che ci sono delle "soluzioni tecniche agevolmente disponibili" per risolvere il problema della frontiera tra la provincia britannica dell'Irlanda del Nord e la Repubblica di Irlanda dopo la Brexit. "Le soluzioni tecniche sono agevolmente disponibili", ha detto Johnson parlando a Parigi, dove è stato ricevuto dal presidente francese Emmanuel Macron. Johnson garantisce che il Regno Unito non vuole in alcun caso "ristabilire dei controlli alla frontiera".

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Merkel-Johnson, patto per evitare la «catastrofe»

Matteo Persivale per il “Corriere della Sera”

 

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Ieri Boris Johnson era a Berlino, oggi sarà a Parigi e domani a Biarritz. È la settimana più complicata della sua carriera politica. Ma forse anche della sua vita. Da studente, a Oxford, era famoso per l' organizzazione caotica del lavoro, le maratone sui libri alla vigilia degli esami. E in questo senso il meeting con Angela Merkel a Berlino è stato positivo. Almeno il tono di Merkel, se non la sostanza, è stato incoraggiante: Johnson ha accettato la timeline di Merkel, e entro 30 giorni dovrà fornire un' alternativa al « backstop » sull' Irlanda del Nord, l' assicurazione che il confine con l' Eire resterà permeabile come da accordi di pace del 1998.

Carrie Symonds AMANTE DI BORIS JOHNSON

 

«A volte gli accordi si trovano all' ultimo momento», ha detto Johnson. «Ora mettiamoci al lavoro», ha tagliato corto Merkel chiudendo la breve conferenza stampa. Trenta giorni per rimpiazzare il backstop che metteva d' accordo Theresa May e Sinn Fein. E un lato positivo: ancora per qualche sera Johnson non dovrà tornare a Londra e affrontare la fidanzata Carrie. L' atmosfera rischia di essere spiacevole.

 

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Carrie Symonds, 31 anni, ha subito un' umiliazione inattesa: le è stato negato il visto per gli Usa, con buona pace di chi, tra i Tories, ipotizza un fulgido futuro grazie alla special relationship , il rapporto privilegiato con gli Usa di Trump. Ma perché trattare Symonds, che lavora per una associazione per la protezione degli oceani, alla stregua di un «rischio per la sicurezza»? Perché l' anno scorso ha avuto la cattiva idea -cattiva, quantomeno, per chi vorrebbe viaggiare senza problemi negli Stati Uniti -di visitare il Somaliland: lo ha spiegato ieri in prima pagina il tabloid Daily Mail .

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Cinque giorni di lavoro, compresa una visita al presidente dello Stato autoproclamato che nel 1991 ha dichiarato la secessione dalla Somalia, ma non è riconosciuto da gran parte della comunità internazionale. Londra è in rapporti diplomatici col Somaliland, Washington no. E c' è una lista nera del Dipartimento di Stato americano: chi ha visitato Iraq, Siria, Iran, Sudan, Libia, Somalia o Yemen da marzo 2011 si vedrà negare il visto turistico.

La soluzione? Johnson potrebbe fare una telefonata all' amico Donald (Trump, perché con Donald Tusk della Commissione Europea i rapporti sono tesi). Basta che non lo scopra qualche tabloid.

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