IL BRACCIO DI SILICONE DEL DENTISTA DI BIELLA ERA SOLO L’INIZIO - C’È CHI BUTTA VIA IL VACCINO, CHI FABBRICA GREEN PASS FAKE E CHI SI AFFIDA A DOTTORI INFEDELI CHE INTASCANO MAZZETTE PER DICHIARARE IL FALSO: TUTTO PER EVITARE UN’INIEZIONE - IL CASO PIPPO FRANCO E I CONTATTI CON LA MALAVITA
Goffredo Buccini per il "Corriere della Sera"
Il dentista di Biella ha fatto scuola: magari al di là delle sue intenzioni, visto che negli studi di Non è l'Arena ha tentato di spiegare come quel suo offrire una spalla di silicone alla siringa del vaccino fosse solo... «una provocazione».
In talune chat di Telegram il fantasioso Guido Russo pare assurgere a un ruolo da eroe eponimo dei furbacchioni: «Secondo voi mi scoprono col finto braccio?», «Un po' goliardica come mossa, ma nella vita serve tentare», meditano i suoi discepoli digitali.
E nell'incattivita Italia della pandemia tanti vanno ben oltre i trucchi da Cagliostro antivaccinista, come il giovanotto di Fasano che s' è presentato nell'hub pugliese porgendo direttamente una bustarella all'infermiere.
«Tentare, tentare, tentare» è il nuovo mantra di chi, indifferente alla salute del proprio vicino, prova ad aggirare le norme sul green pass o sulla quarantena, come dimostra, solo nell'ultimo mese (dal 6 dicembre all'8 gennaio), il lavoro delle forze di polizia: 11.480 persone sanzionate, 454 denunciate, 5.491 locali multati, 371 chiusi.
Una brutta Italia
Ma è da un anno a questa parte che le indagini svelano un Paese, si spera minoritario, lontano dai rassicuranti poster dell'infermiera con la mascherina che culla lo Stivale come una mamma: è il Malpaese di chi butta via il vaccino e intasca mazzette, di chi fabbrica fasulli certificati, di dottori infedeli e avidi sensali, truffatori informatici e paranoici utenti disposti a tutto pur di scansare la temuta iniezione.
TELEGRAM ANNUNCI DI LAVORO PER NO GREEN PASS
È un'Italia di profittatori di sciagure, che radica il suo Dna tragico e grottesco in quella dei borsari neri raccontata da Eduardo ma, a differenza degli sventurati protagonisti di Napoli Milionaria , non è spinta dalla fame della guerra, piuttosto dall'ingordigia per la vacanza esotica o per la settimana bianca come status.
Quella dove perfino un contatto con la malavita fa premio in chat («io avrei un amico camorrista...») quale possibile accesso a una inesauribile filiera di contraffazione. Questa brutta Italia non è affatto prerogativa esclusiva dei no vax.
I Nas dei carabinieri nella prima fase della campagna vaccinale ne hanno smascherato una, in fondo, uguale e contraria: tra gennaio e giugno 2021, quando il vaccino era per molti un bene scarso, hanno denunciato alle Procure 1.562 persone che s' erano procacciate l'iniezione senza averne diritto.
Insomma, troviamo un curioso passaggio di testimone tra le due stagioni del nostro calvario, la prima segnata dagli ipervaccinisti e la seconda dagli antivaccinisti, avvinti tuttavia da un comune denominatore italico: l'insopprimibile tendenza a buggerare il prossimo che pare, ahinoi, unificare Nord e Sud.
Sicché, a gennaio 2021, ecco in un ospedale del Trapanese 48 impazienti furbastri (impiegati comunali, vigili e medici in pensione) sopravanzare gli altri; così come i 21 salta-fila di una Rsa di Torino a marzo e i 20 ansiosi «parenti e amici» immunizzati a dosi di Pfizer in una Usl di Cagliari assai sensibile alla mozione degli affetti.
In questa umanità allergica alle regole spiccano per particolare deficit etico i 360 medici, farmacisti, infermieri colti a esercitare la professione pur non essendo vaccinati (145 dei quali perfino già sospesi dal loro Ordine). Poi, l'estate 2021 rovescia le tendenze.
I vaccini ci sono per tutti, facili e abbondanti: cambia così la platea degli irregolari, e al favore familistico e clientelare (per vaccinarsi senza diritto) si sostituiscono spesso la corruzione o il falso (per ottenere certificati senza vaccinarsi). l due metodi Le modalità di azione sono due. La prima è, diciamo così, più tradizionale.
Da Palermo ad Ancona, da Ravenna ad Ascoli, ecco medici che fanno carte false (taluni così notoriamente «disponibili» da essere raggiunti persino da comitive venute da altre Regioni) e infermieri che, dietro compenso, svuotano la siringa nella garza e simulano l'iniezione. Le mazzette vanno dai 200 ai 500 euro.
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L'infermiera di un hub palermitano e i suoi amici intascavano, secondo l'accusa, 400 euro a colpo. In galera è finito anche un capo no vax, Filippo Accetta, già masaniello degli ex detenuti disoccupati: nel 2006 s' era incatenato in mutande davanti al Comune, poi vagheggiava di correre con la Lega (esibendo l'immancabile foto con Salvini nel santino), ora sostiene di essere solo spaventato dal vaccino ma bisognoso del green pass dovendo pur lavorare (ha moglie e figli).
Tengo famiglia è una variante non priva di appeal anche per il ventisettenne Zeno (nulla a che vedere con la più famosa Coscienza), al secolo Gabriele Molgora: vocabolario che denuncia la cattiva qualità della nostra scuola, influencer antivaccinista e ideatore dei 16 cortei che hanno flagellato i commercianti di Milano, s' è inguaiato per un giro di green pass (lui sostiene di averli diffusi online gratis, per denunciare il fenomeno).
IL POST DELLA NO VAX DI LAMON IN CERCA DI POSITIVI PER LA CENA
Esibendo un conto corrente di un euro e 64 centesimi, ha aperto dunque una sottoscrizione «per pagare avvocati per Daspo, denunce ecc. e soprattutto per far star bene mia figlia». Come dargli torto?
Raggiri 2.0
La sua storia ci introduce nella seconda e più moderna modalità di raggiro: il web. Telegram è una specie di prateria per guardie e ladri, per una chat bloccata dalla polizia postale ne spuntano altre dieci.
Secondo il sito di sicurezza digitale Security Open Lab, i venditori di green pass falsi sono circa 10 mila, gli iscritti ai gruppi online 300 mila, la quotazione in Italia è di 150 euro a certificato, in criptovaluta (girano pacchetti famiglia da 500 euro).
A un milieu ben più tradizionale, sospettano i pm, si sarebbe rivolto invece il volto più popolare di questa stagione, Pippo Franco, «pensatore scomodo» secondo qualche apologeta.
Reduce da un drammatico flop alle Comunali di Roma (37 voti) accanto al candidato di destra Michetti, lo spirito guida del Bagaglino ha subìto l'onta di vedersi ritirare il green pass. Sostiene di poter rovesciare le accuse con un sierologico che dimostri l'effettiva vaccinazione.
E noi ce lo auguriamo con lui, gravato anche da un figliuolo così devoto da promettere ceffoni ai giornalisti e da un legale condannato per concorso esterno, scelto certo per garantismo o amicizia. Si tratta di aspettare che passi la nottata: pur col fondato timore che nel Paese dove arrangiarsi è un'arte, dopo una nottata, ne arrivi un'altra.
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