BRUSH HOUR! IL BANANA CHE DICE “TRA UN ANNO SI VOTA” VUOLE IMPAURIRIE ALFANO. PERCHÉ A RENZI NON DISPIACEREBBERE RICEVERE L’INVESTITURA POPOLARE (LEGGE ELETTORALE PERMETTENDO)

Francesco Bonazzi per Dagospia

Il bello di non far parte ufficialmente della maggioranza, ma di avere egualmente voce in capitolo, è che puoi spifferare tranquillamente la verità. E allora Silvio Berlusconi, parlando ai parlamentari di Forza Italia, si è sentito libero di svelare che si va a votare al massimo "nel giro di un anno".

Certo, nelle parole del Cav c'è anche un po' di sadismo nei confronti degli alfanoidi, non esattamente serenissimi sul superamento delle soglie di sbarramento dell'Italicum, ma è chiaro che lo stesso Renzie non vede l'ora di portare a casa due o tre riforme (Senato, lavoro e legge elettorale) e poi andrebbe volentieri a prendersi quell'investitura popolare che finora manca a un premier (incaricato) uscito dalle primarie di un partito.

Che la vera partita si stia giocando sulla durata del governo lo si capisce da alcuni elementi. Il primo è che non è detto che ci sia sempre Re Giorgio a vigilare su eventuali patti di legislatura, perché in realtà il capo dello Stato è sempre più stanco e non vede l'ora di ritirarsi a vita privata. Il secondo è che il Rottam'attore, nella scelta dei ministri, potrebbe essere tentato più dall'effetto "nuovo" che da quello "sostanza".

Con la possibilità che alla fine, in cambio di una lista Beautiful, ceda a un "tecnico" come Tabellini o Padoan al Tesoro, nella convinzione che tanto in un anno non è che si possano fare delle gran cose per rilanciare l'economia. Il terzo elemento è che Angelino Alfano ormai gioca a carte scoperte e pretende che la riforma elettorale entri in vigore solo dopo la riforma del Senato, ovvero il più tardi possibile. Il quarto è che Renzie è convinto di prendersi il 37% e vincere le elezioni, approfittando dell'incandidabilità di Silvio Berlusconi e di un evidente vuoto nella linea dinastica del centrodestra.

Per il resto, le cronache di giornata parlano di un surreale vertice di maggioranza a nove, con la presenza al tavolo di sigle sconosciute non solo ai cittadini comuni ma agli stessi commessi di Montecitorio. Vertice al quale Pittibimbo si è ben guardato dal partecipare.

La pratica è stata sbolognata al paziente Delrio, che al termine della riunione ha sparso ottimismo a piene mani. Ma non la pensano così i vari Sacconi e Schifani e questo, al di là della tattica, è oggettivamente un problema. In ogni caso Renzie sostiene che "nel giro di poche ore si chiuderà tutto". E' quello che si augurano anche in Confindustria, dove fanno notare che "il Paese è stremato".

 

RENZI E ALFANO ALLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO DI BRUNO VESPA alfano napolitano NAPOLITANO - ERNESTO LUPO - ALFANOIL TRIO BOCCONI PROVASOLI MONTI E TABELLINIDELRIO ALLA LEOPOLDA RETTORE TABELLINI

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