BRUSH HOUR! LEGGI OGGI LE NOTIZIE DI DOMANI - IL PREGIUDICATO DI PALAZZO GRAZIOLI VA A PRANZO DALL’AMBASCIATORE AMERICANO - CON LA LEGNATA DI BRUXELLES A RENZI TOCCHERÀ UNA MANOVRA CORRETTIVA O UNA PATRIMONIALE (MA DOPO LE EUROPEE)

Francesco Bonazzi per Dagospia

I bambini di Siracusa incontrano Renzie ed è subito festa grande: "Battiam le mani al presidente! Dovunque vai, tu non scordarti di noi. Dei nostri sogni, delle speranze che ti affidiamo, con fiducia, oggi a ritmo di blues!". Ma la festa oggi ce la fanno da Bruxelles, con l'Unione europea che ci sgrida ufficialmente per "gli squilibri macroeconomici eccessivi", mette sotto osservazione i nostri conti a rischio bocciatura e chiede interventi urgenti sulle coperture del 2014. Insomma, al Rottam'attore tocca solo decidere se fare una manovra correttiva o una bella patrimoniale.

La doccia fredda arriva dall'Unione quando Gelatina Saccomanni è ormai ai giardinetti e dopo che il nuovo governo ha commesso un errore madornale: non fare una due diligence sui conti lasciati dall'esecutivo di Lettanipote.

Oggi Renzie ha tentato subito di trasformare una bocciatura in un assist (come ha fatto ieri con l'amputazione dell'Italicum, presentata come un "Abbiamo abolito il Senato"), annunciando che mercoledì prossimo sfornerà le riforme del lavoro e provvedimenti su scuola e casa. Ma adesso ha di fronte a sé un sentiero stretto.

Nei corridoi del ministero di via XX Settembre, dove ora regna il pallido Padoan, gli scenari che si delineano informalmente sono due. Il premier può mettere le sue riforme in cantiere subito e sperare in un buon risultato del pd alle europee, ma subito dopo, entro l'estate, o accetta l'idea di varare una patrimoniale, o gli tocca fare una manovra correttiva da almeno 5 miliardi di euro. In ogni caso, addio al sogno renziano di poter sforare di qualche decimale sul tetto del 3% nel rapporto deficit-pil.

Intanto, proprio il giorno dopo la semi-archiviazione del Renzusconi, il Cavaliere è andato a pranzo dall'ambasciatore americano a Roma, John Phillips. Il diplomatico con casa nel Chianti, discreto sponsor dell'ascesa di Renzie, ha probabilmente voluto controllare di persona la tenuta degli accordi tra il padrone di Forza Italia e il segretario del Pd.

Tenuta che per ora non è in discussione, anche se alla corte del Cavaliere anche oggi è andata in scena una curiosa inversione dei ruoli, con i falchi alla Verdini a difendere la buona fede del premier e le "pie donne" Rossi-Pascale a cercare di convincere Berlusconi che l'asse di Renzie con Alfano è sempre più forte e produrrà disastri.

E alla voce, "doppia morale", dopo le dimissioni del sottosegretario Gentile tocca al ministro Boschi difendere i quattro sottosegretari del Pd indagati, ricordando in Parlamento che un avviso di garanzia non è una condanna. Mai tanta ovvietà fu detta con esibito candore.

 

SACCOMANNI E LETTA RENZI E LETTAMANIFESTAZIONE PDL A VIA DEL PLEBISCITO AGOSTO MARIA ROSARIA ROSSI FRANCESCA PASCALE Berlusconi stringe la mano a Denis Verdini coordinatore del PDL John R Phillips ambasciatore USA in Italia

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