tosi renzi berlusconi

BYE BYE RENZI, TOSI TORNA TRA LE BRACCIA DEL CAV E CHIEDE UN SEGGIO PER LA FIDANZATA TROMBATA - L'EX SINDACO DI VERONA È LA PEDINA DI UN POLO CENTRISTA (CON ZANETTI E FITTO) PER FIACCARE IL CARROCCIO IN VENETO - LE MOSSE DI GIORGETTI, TRA I PRINCIPALI CONSIGLIERI DI SALVINI E PONTIERE CON BERLUSCONI

Patrizia Bisinella Flavio TosiPatrizia Bisinella Flavio Tosi

Alessandro Da Rold per La Verità

 

Doveva essere una delle punte di diamante del partito della Nazione di Matteo Renzi, ma Flavio Tosi, ex sindaco di Verona (ed ex leghista) e segretario di Fare!, è tornato tra le braccia del leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Non è una notizia che il Cavaliere abbia iniziato le grandi manovre in vista delle politiche 2018. In particolare in Veneto sta iniziando a formarsi una tela di relazioni, con la regia del fidato avvocato Niccolò Ghedini, per la creazione di un nuovo partito liberale, di centro, che affianchi Fi il prossimo anno alle urne.

 

Ghedini e Tosi ne hanno parlato appena terminate le comunali di Verona che hanno visto sconfitta Patrizia Bisinella, compagna dell' ex primo cittadino, per di più appoggiata al ballottaggio da Renzi in persona. L' obiettivo di Berlusconi è duplice: depotenziare all' interno della coalizione di centrodestra il segretario della Lega Nord, Matteo Salvini, con cui i rapporti sono sempre più difficili, e arginare il tentativo di conquistare voti centristri da parte di Renzi.

Berlusconi e Ghedini Berlusconi e Ghedini

 

Al momento i protagonisti non commentano, ma secondo indiscrezioni rilanciate da Repubblica e dall' Arena di Verona nel pacchetto ci sarebbe pure la ricandidatura della senatrice Bisinella, forse persino tra le fila azzurre. Di sicuro al progetto tosiano partecipano anche il segretario di Scelta civica ed ex viceministro, Enrico Zanetti, e il presidente di Direzione Italia, Raffaele Fitto.

 

È più o meno il gruppo che ha partecipato lo scorso 6 maggio, al Teatro Carcano di Milano, all' evento «Libera Italia» con Guy Verhofstadt, presidente dell' Alde group a Bruxelles. C' è chi sostiene che il nome del contenitore o del futuro partito possa essere appunto Libera Italia, ma al momento non ci sono conferme.

RENZI DIREZIONE PD 2RENZI DIREZIONE PD 2

 

Di certo c' è che dietro l' operazione Tosi-Ghedini c' è la Fondazione Einaudi, centro di ricerca che promuove il pensiero politico liberale e che vede tra i suoi più importanti associati il professore di diritto Costituzionale Marcello Pera, il giornalista Davide Giacalone e persino l' ex direttore generale della Rai, Mauro Masi. Il nuovo dialogo con Tosi fa male soprattutto a Salvini (che lo cacciò due anni fa dalla Lega, ndr) con cui ormai il Cavaliere ha quasi interrotto i rapporti.

 

La copertina del settimanale Chi diretto da Alfonso Signorini, periodico di Mondadori di proprietà di Berlusconi, con il «tradimento» di Elisa Isoardi promessa sposa del segretario del Carroccio, non fa che aumentare la tensione tra i due.

 

A questo punto in via Bellerio, sede della Lega Nord, c' è particolare attenzione alle prossime mosse di Giancarlo Giorgetti. L' ex sottosegretario all' Economia, tra i principali consiglieri di Salvini e ufficiale di collegamento con Berlusconi (la candidatura vincente di Federico Sboarina a Verona nasce grazie ai suoi buoni uffici) ha auspicato nei giorni scorsi che «Berlusconi gestisca la transizione» all' interno del centrodestra.

fdccmr20 berlusconi ghedini lettafdccmr20 berlusconi ghedini letta

 

È stata una sorta di apertura, ma che un giorno sì e l' altro pure viene bloccata da Salvini che invece ha intensificato i segnali di apertura verso il Movimento 5 stelle di Beppe Grillo. Su quest' ultimo punto va segnalato come persino Giorgia Meloni, leader di Fratelli d' Italia, spieghi in un' intervista al Corriere della Sera di trovare «abbastanza limitativo, a fronte di un centrodestra maggioritario, che Matteo si faccia sbattere la porta in faccia da Di Maio».

 

Roberto Maroni Giancarlo GiorgettiRoberto Maroni Giancarlo Giorgetti

L' operazione portata avanti da Berlusconi in Veneto è a livello locale quella che il Cavaliere ha in mente a livello nazionale, con il casting di possibili delfini da candidare come premier. «Il dibattito da spiaggia», come l' ha soprannominato il governatore della Liguria, Giovanni Toti, pare invece essere utile al leader forzista che grazie a una girandola infinita di nomi fatta filtrare sui giornali, dal numero uno di Fca, Sergio Marchionne, fino al presidente di Eni, Emma Marcegaglia, è tornato a parlare con gli ambienti industriali e della finanza italiana.

 

Del resto l' operazione di rientrare nelle stanze del potere economico italiano fu lanciata in primis da Stefano Parisi, ex candidato sindaco di Milano, e amico di lunga data del presidente della Bce, Mario Draghi.

 

Dalla lista infinita di possibili delfini sarebbe stato negli ultimi tempi depennato il ministro Carlo Calenda, che tra le mura di Arcore è stato soprannominato «l' impiegato». Si sa, il Cav cambia presto opinione sui suoi possibili successori.

 

BISINELLA TOSIBISINELLA TOSI

Ultimi Dagoreport

woody allen ian bremmer la terrazza

FLASH! – A CHE PUNTO E' LA NOTTE DELL’INTELLIGHENZIA VICINA AL PARTITO DEMOCRATICO USA - A CASA DELL'EX MOGLIE DI UN BANCHIERE, SI È TENUTA UNA CENA CON 50 OSPITI, TRA CUI WOODY ALLEN, IMPEGNATI A DIBATTERE SUL TEMA: QUAL È IL MOMENTO GIUSTO E IL PAESE PIÙ ADATTO PER SCAPPARE DALL’AMERICA TRUMPIANA? MEGLIO IL CHIANTISHIRE DELLA TOSCANA O L’ALGARVE PORTOGHESE? FINCHE' IL POLITOLOGO IAN BREMMER HA TUONATO: “TUTTI VOI AVETE CASE ALL’ESTERO, E POTETE FUGGIRE QUANDO VOLETE. MA SE QUI, OGGI, CI FOSSE UN OPERAIO DEMOCRATICO, VI FAREBBE A PEZZI…”

meloni musk trump

DAGOREPORT – TEMPI DURI PER GIORGIA - RIDOTTA ALL'IRRILEVANZA IN EUROPA  DALL'ENTRATA IN SCENA DI MACRON E STARMER (SUBITO RICEVUTI ALLA CASA BIANCA), PER FAR VEDERE AL MONDO CHE CONTA ANCORA QUALCOSA LA STATISTA DELLA GARBATELLA STA FACENDO IL DIAVOLO A QUATTRO PER OTTENERE UN INCONTRO CON TRUMP ENTRO MARZO (IL 2 APRILE ENTRERANNO IN VIGORE I FOLLI DAZI AMERICANI SUI PRODOTTI EUROPEI) - MA IL CALIGOLA A STELLE E STRISCE LA STA IGNORANDO (SE NE FOTTE ANCHE DEL VOTO FAVOREVOLE DI FDI AL PIANO “REARM EUROPE” DI URSULA). E I RAPPORTI DI MELONI CON MUSK NON SONO PIÙ BUONI COME QUELLI DI UNA VOLTA (VEDI IL CASO STARLINK), CHE LE SPALANCARONO LE PORTE TRUMPIANE DI MAR-A-LAGO. PER RACCATTARE UN FACCIA A FACCIA CON "KING DONALD", L'ORFANELLA DI MUSK (E STROPPA) E' STATA COSTRETTA AD ATTIVARE LE VIE DIPLOMATICHE DELL'AMBASCIATORE ITALIANO A WASHINGTON, MARIANGELA ZAPPIA (AD OGGI TUTTO TACE) - NELLA TREPIDANTE ATTESA DI TRASVOLARE L'ATLANTICO, OGGI MELONI SI E' ACCONTENTATA DI UN VIAGGETTO A TORINO (I SATELLITI ARGOTEC), DANDO BUCA ALL’INCONTRO CON L'INDUSTRIA DELLA MODA MILANESE (PRIMA GLI ARMAMENTI, POI LE GONNE)... 

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT: ELLY IN BILICO DOPO LA VERGOGNOSA SPACCATURA DEL PD ALL’EUROPARLAMENTO (UNICA VOCE DISSONANTE NEL PSE) SUL PIANO "REARM" DELLA VON DER LEYEN – SENZA LE TELEFONATE STRAPPACUORE DI ELLY AI 21 EUROPARLAMENTARI, E LA SUCCESSIVA MEDIAZIONE DI ZINGARETTI, CI SAREBBERO STATI 16 SÌ, 2 NO E TRE ASTENUTI. E LA SEGRETARIA CON 3 PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SI SAREBBE DOVUTA DIMETTERE – NEL PD, CON FRANCESCHINI CHE CAMBIA CASACCA COME GIRA IL VENTO E COL PRESIDENTE BONACCINI CHE VOTA CONTRO LA SEGRETARIA, E’ INIZIATA LA RESA DEI CONTI: PER SALVARE LA POLTRONA DEL NAZARENO, SCHLEIN SPINGE PER UN CONGRESSO “TEMATICO” SULLA QUESTIONE ARMI - ZANDA E PRODI CONTRARI: LA VOGLIONO MANDARE A CASA CON UN VERO CONGRESSO DOVE VOTANO GLI ISCRITTI (NON QUELLI DEI GAZEBO) – A PROPOSITO DI "REARM": IL PD DI ELLY NON PUÒ NON SAPERE CHE, VENENDO A MANCARE L'OMBRELLO PROTETTIVO DEGLI STATI UNITI TRUMPIANI, CON QUEL CRIMINALE DI PUTIN ALLE PORTE, IL RIARMO DEI PAESI MEMBRI E' UN "MALE NECESSARIO", PRIMO PASSO PER DAR VITA A UNA FUTURA DIFESA COMUNE EUROPEA (PER METTERE D'ACCORDO I 27 PAESI DELLA UE LA BACCHETTA MAGICA NON FUNZIONA, CI VUOLE TEMPO E TANTO DENARO...)

davide lacerenza giuseppe cruciani selvaggia lucarelli

TE LO DÒ IO IL “MOSTRO”! – SELVAGGIA LUCARELLI, CHE SBATTE AL MURO GIUSEPPE CRUCIANI, REO DI ESSERE NIENT’ALTRO CHE IL “MEGAFONO” DI LACERENZA, DIMENTICA CHE L’AUTORE DEL PRIMO ARTICOLO CHE HA PORTATO ALLA RIBALTA LE NEFANDEZZE DELLO SCIROCCATO DELLA GINTONERIA E’ PROPRIO LEI, CON UNA BOMBASTICA INTERVISTA NEL 2020 SULLE PAGINE DI T.P.I. (“LA ZANZARA” ARRIVA SOLO NEL 2023) – POI TUTTI I MEDIA HANNO INZUPPATO IL BISCOTTO SULLA MILANO DA PIPPARE DI LACERENZA. IVI COMPRESO IL PALUDATO “CORRIERE DELLA SERA" CHE HA DEDICATO UNA PAGINATA DI INTERVISTA AL "MOSTRO", CON VIRGOLETTATI STRACULT (“LA SCOMMESSA DELLE SCOMMESSE ERA ROMPERE LE NOCI CON L’UCCELLO, VINCEVO SEMPRE!”) - ORA, A SCANDALO SCOPPIATO, I TRASH-PROTAGONISTI DELLE BALORDE SERATE MILANESI SPUNTANO COME FUNGHI TRA TV E GIORNALI. SE FILIPPO CHAMPAGNE È OSPITE DI VESPA A “PORTA A PORTA”, GILETTI RADDOPPIA: FILIPPO CHAMPAGNE E (DIETRO ESBORSO DI UN COMPENSO) LA ESCORT DAYANA Q DETTA “LA FABULOSA”… - VIDEO

andrea scanzi

DAGOREPORT - ANDREA SCANZI, OSPITE DI CATTELAN, FA INCAZZARE L’INTERA REDAZIONE DEL “FATTO QUOTIDIANO” QUANDO SPIEGA PERCHÉ LE SUE “BELLE INTERVISTE” VENGONO ROVINATE DAI TITOLISTI A LAVORO AL DESK: “QUELLO CHE VIENE CHIAMATO IN GERGO ‘CULO DI PIETRA’ È COLUI CHE NON HA SPESSO UNA GRANDE VITA SOCIALE, PERCHÉ STA DENTRO LA REDAZIONE, NON SCRIVE, NON FIRMA E DEVE TITOLARE GLI ALTRI CHE MAGARI NON STANNO IN REDAZIONE E FANNO I FIGHI E MANDANO L'ARTICOLO, QUINDI SECONDO ME C'È ANCHE UNA CERTA FRUSTRAZIONE” - “LO FANNO UN PO’ PER PUNIRMI” - I COLLEGHI DEL “FATTO”, SIA A ROMA CHE A MILANO, HANNO CHIESTO AL CDR DI PRENDERE INIZIATIVE CONTRO SCANZI - CHE FARA’ TRAVAGLIO? - LE SCUSE E LA PRECISAZIONE DI SCANZI - VIDEO!