COSA C’E’ DIETRO IL TRASLOCO IPER-PUBBLICIZZATO DI MATTARELLA? GEREMICCA: "IL CAPO DELLO STATO USCENTE SA CHE LA SUA RICONFERMA SAREBBE UNA POSSIBILE SOLUZIONE ALLO STALLO ROMANO. E NON È CHE FORSE NON AVVERTA LA SENSAZIONE DI UN LAVORO LASCIATO A METÀ, CON LA PANDEMIA NON ANCORA BATTUTA, LA RICOSTRUZIONE DEL PAESE DA PROGETTARE E MARIO DRAGHI, SÌ, IL PREMIER "IMPOSTO" DA LUI, LASCIATO A NAVIGARE IN ACQUE TEMPESTOSE…"
P. P. per "il Messaggero"
Dopo gli scatoloni del suo portavoce Grasso, ecco i materassi del presidente. Sono giorni di traslochi per gli inquilini del Quirinale, a conferma del fatto che - per chi non l'avesse ancora capito - il settennato finisce qui e non ci saranno supplementi. Ieri mattina presto a Palermo, in via della Libertà , sotto alla residenza siciliana di Sergio Mattarella sono arrivati i trasportatori della ditta incaricata di trasferire arredi e oggetti dalla casa palermitana del capo dello Stato a quello che diventerà il suo nuovo domicilio privato a Roma. Gli operai hanno portato fuori dall'appartamento al sesto piano, e caricato sul loro camion, scatole, materassi, suppellettili, mobili imballati.
La loro destinazione è la Capitale, a viale di Villa Grazioli, nella casa che Mattarella ha preso in affitto per trasferirsi nei prossimi giorni, quando uscirà dal palazzo del Quirinale per la sua nuova vita da ex presidente.
Una casa di 120 metri quadrati, salone, cucina e tre camere da letto, scelta in quella zona anche per stare più vicino alla figlia Laura e al fratello Nino. Un indirizzo comunque non troppo distante dal Senato, dove dal prossimo mese dovrà andare assiduamente in qualità di senatore a vita.
IL SOGGIORNO IN SICILIA In questi ultimi giorni di mandato il capo dello Stato sta assistendo alle trattative per la sua successione e alle votazioni di Montecitorio proprio da Palermo. Nella sua città d'origine il presidente, quando esce in strada, viene salutato dagli applausi e dai ringraziamenti dei suoi concittadini. È successo ad esempio domenica: Mattarella è andato in chiesa per la messa, accompagnato dai figli (a Palermo anche loro per aiutarlo nel trasloco).
Anche a Roma, dove il presidente dovrebbe rientrare oggi, ieri è stato dedicato uno spontaneo, singolare omaggio al capo dello Stato uscente: gli studenti delle scuole ebraiche della Capitale hanno affisso uno striscione al Portico D'Ottavia, nel quartiere del Ghetto: «grazie presidente Mattarella» si leggeva.
Nel frattempo al Quirinale si preparano al trasloco tutti i componenti dello staff. Ad esempio Giovanni Grasso, il portavoce che, come si ricordava, sabato scorso ha postato sui social la foto del suo ufficio con gli scatoloni già quasi pieni di documenti e libri da portare via, e la didascalia: Fine settimana di lavori pesanti.
2 - IL PRESIDENTE USCENTE E QUEL TRASLOCO IPERPUBBLICIZZATO
Federico Geremicca per "la Stampa"
Una foto ed un commiato al giorno. Talvolta anche due. Foto, se si vuole, perfino intime. O, almeno, molto personali: tipo il divano di famiglia e la cassapanca portati a spalla e caricati su un camion Palermo-Roma: destinazione la nuova casa da abitare, non lontanissima dal Quirinale. Possiamo serenamente dire che né affitto né trasloco fu mai tanto documentato e pubblicizzato.
È la linea Maginot di Sergio Mattarella, pianificata una volta convintosi che i primi e ripetuti "no" non fossero stati sufficienti. Quel misto di cinismo e ambizione che muove la politica, infatti, non prevede rifiuti e rinunce a cariche prestigiose: figurarsi alla più prestigiosa. Non gli avevano creduto. «Di fronte al rischio che crolli tutto, vedrete che ci ripenserà: è un uomo responsabile», assicuravano i ben informati.
SERGIO MATTARELLA IN VERSIONE UMARELL
E allora via con i saluti. Al Papa, ai giornalisti, al personale diplomatico, ai vincitori di medaglie d'oro, ad attori e cantanti, al Csm, ad ambasciatori... Saluti, però, non privi di incidenti, tipo quello alla Scala, con l'interminabile standing ovation e l'irricevibile richiesta: bis, bis. Lo stesso trasloco da Palermo è rumoroso, con la gente a gridare «contiamo su di lei». E allora avanti con gli scatoloni. Un commiato ed una foto, e vediamo se la smettono (intendiamo a Roma) di sperare in un bis. Sa che la sua riconferma sarebbe una possibile soluzione allo stallo romano.
sergio mattarella al plenum del csm
E non è che forse non avverta la sensazione di un lavoro lasciato a metà, con la pandemia non ancora battuta, la ricostruzione del Paese da progettare e Mario Draghi - sì, il premier "imposto" da lui - lasciato a navigare in acque tempestose. Ma la Repubblica - pensa - deve superare questa fase senza forzature o scorciatoie. Del resto, lui ha dato. Lunedì prossimo, 31 gennaio, saranno sette anni esatti dalla sua elezione: l'ultimo anniversario... Gli piacerebbe esserne certo, mentre segue l'esito della prima votazione. Ma nonostante le foto, i commiati e gli scatoloni, ancora teme possa non esser così.
TRASLOCO DA CASA MATTARELLA A PALERMO mattarella berlusconi gianni lettamattarellamattarella draghisergio mattarella al plenum del csm SERGIO MATTARELLA A PALERMO