renzi cacciari

“LA SINISTRA SMETTA DI IMITARE LA DESTRA” - MASSIMO CACCIARI: “SONO 30 ANNI CHE I CETI MENO ABBIENTI SOFFRONO UNA DISEGUAGLIANZA CRESCENTE E HANNO COMINCIATO CON IL VOTARE LEGA. OGGI IL PD E’ PENOSO MA LO VOTO ANCORA. IL REFERENDUM? IL MENO PEGGIO E’ VOTARE ‘SÌ’ MA SE RENZI CONTINUA COSÌ VOTO GRILLO”

Alessandra Longo per la Repubblica

cacciaricacciari

 

Dov’è finita la sinistra? Lo chiediamo a Massimo Cacciari dopo l’inchiesta di Ezio Mauro che ha viaggiato l’Italia in cerca di una risposta. Davvero, dov’è finita la sinistra? Cacciari fa un’analisi cupa ma oggettiva, evoca un «terremoto» che viene da lontano, un processo di degrado che affonda le radici nell’incapacità di rinnovarsi, nella disgregazione della composizione sociale che era alla base delle fortune della socialdemocrazia.

 

La sinistra, dice, ha cominciato a morire un po’ alla fine degli anni 70, quando è partita la grande «trasformazione economica, sociale, culturale, tecnologica». La sinistra inizia a perdere l’anima «quando si mette ad imitare quelli che la stanno sconfiggendo, un inseguimento disperato del thatcherismo, del reaganismo, degli Agnelli, di Marchionne...».

CACCIARI RENZICACCIARI RENZI

 

E oggi Cacciari?

«Oggi la sinistra è qualcosa che può ancora essere, non è del tutto scritto che sia destinata a sparire. Ci siamo vicini ma non è detto».

 

Cacciari, lei dice che la sinistra, non solo quella italiana, non ha capito che, dopo gli anni dei successi post-bellici, l’epoca keynesiana e socialdemocratica, il mondo stava cambiando, doveva rivedere le sue strategie. Torna molto indietro nel tempo...

«Se non si torna indietro non si capisce cos’è successo e quando è cominciato il declino. In tutti questi anni la sinistra non ha rivisto il sistema di welfare in senso seriamente distributivo, non ha avuto nessuna idea riformista di grande respiro, si è attaccata spasmodicamente alla Costituzione, è diventata sempre più conservatrice nelle politiche sociali».

cacciari cacciari

 

E oggi le periferie sono perse come viene fuori dall’inchiesta.

«Sono 30 anni che i ceti meno abbienti soffrono una diseguaglianza crescente, il crollo del reddito, il blocco della mobilità sociale, cosa gravissima in una democrazia. Hanno cominciato con il votare Lega, mi ricordo gli operai dei grandi comparti manifatturieri di Vicenza, di Verona... Un processo lungo che ha portato fin qui, con uno come Renzi, che di sinistra non è, che si è mangiato in due morsi il partito. Un partito che è diventato penoso. Io lo voto ancora, razionalmente, perché così bisogna fare in politica: Hollande è meglio di Le Pen. In Germania voterei Merkel perché mi garantisce di più».

 

Cacciari e l'acqua di rubinettoCacciari e l'acqua di rubinetto

E Renzi?

«Se continua così sarei tentato da Grillo».

 

Il risentimento degli esclusi, quelli che rimangono ai margini, è un’altra cosa, è di pancia.

«È gente che non si sente rappresentata e dà il voto a chi denuncia una situazione realissima. Il populismo non c’entra, rappresenta solo questi processi, li manifesta. Una volta ci si affidava al partito, perché sembrava avesse le soluzioni, ora le persone impoverite, sempre più sole, non ci credono più. Il primo step è il disagio, la protesta. Il secondo è il voto a chi denuncia, il terzo è la deriva di massa verso la destra autoritaria».

 

Quale step abbiamo raggiunto?

CACCIARI SMORFIE CACCIARI SMORFIE

«Il secondo. Se continua così sono cavoli duri. Grillo non è né Trump né Le Pen, ha una storia diversa per fortuna. Il suo movimento sta facendo da argine. Ma noi siamo sulla soglia di un mutamento di stato. È come con il terremoto, la faglia esplode e il terreno trova un altro equilibrio diverso dal passato, però passando attraverso morti e macerie».

 

La sinistra può governare senza essere fatalmente vissuta come establishment?

«Certo. Non occorre fare opposizione alla Confindustria, alle banche. Bisogna fare semplicemente politica, tornare a rappresentare i ceti in sofferenza, fare discorsi di verità, smetterla di sbandare, di assecondare e imitare la destra perché poi le contraddizioni si pagano».

 

CACCIARI DITO MEDIO CACCIARI DITO MEDIO

C’è un modello Milano che pare funzionare, l’alleanza tra la sinistra di governo e la borghesia.

«Sala ancora ce la fa. È stato vissuto come il meno peggio. Ma vorrei ricordare che a Milano i Cinque Stelle non c’erano. E, come a Torino, le periferie vivono forte il disagio».

 

È la sottile linea rossa tra la sinistra e gli esclusi di cui parla Ezio Mauro, cui va aggiunta la sofferenza dei giovani.

«I giovani, li vedo all’università, si appassionano quando parli di Europa, quando fai discorsi netti, radicali, coerenti, scappano dalla predica del politico di turno. C’è da capirli: che leggano, che studino e si bevano una birra».

RENZI E GRILLO BARBIERE RENZI E GRILLO BARBIERE

 

Intanto la faglia si allarga.

«Chi ha sale in zucca deve cercare disperatamente di riannodare i fili della politica, di pensare al welfare abbandonando i modelli universalistici, di rivedere la politica di redistribuzione del reddito, altro che gli 80 euro, e poi ancora le politiche fiscali, sociali. E questo vale anche per l’Europa. Occorre un disegno politico unitario...».

 

In questo senso l’appuntamento con il referendum rappresenta un prima e un dopo?

«Sì, non c’è dubbio, credo che la scelta meno peggio sia votare Sì. Mi auguro solo che, se vince il Sì, come credo, non ci sia un’ubriacatura da vittoria. Sarebbe peggio di perdere».

Ultimi Dagoreport

antonio tajani cecilia sala giorgia meloni ali khamenei

DAGOREPORT - CON UN MINISTRO DEGLI ESTERI (E UN GOVERNO) ALL'ALTEZZA, CECILIA SALA NON SAREBBE FINITA IN UNA GALERA DI TEHERAN - LA NOTIZIA DELL'ARRESTO A MILANO DELLA ''SPIA'' IRANIANA ABEDINI, SU "ORDINE" USA, E' DEL 17 DICEMBRE. DUE GIORNI DOPO LA SALA VIENE IMPRIGIONATA - BENE, CONOSCENDO LA "DIPLOMAZIA DEGLI OSTAGGI" PRATICATA DALL'IRAN (ARRESTI UNO DEI MIEI, IO SEQUESTRO UNO DEI TUOI), PERCHE' LA FARNESINA E PALAZZO CHIGI, SOTTOVALUTANDO I "SEGNALI" DELL'INTELLIGENCE-AISE, NON SI SONO SUBITO ATTIVATI PER METTERE IN SICUREZZA GLI ITALIANI IN IRAN? - SCAZZO CROSETTO-TAJANI - NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE IL GOVERNO MELONI SI TROVA A GESTIRE NEL PEGGIORE DEI MODI UN DETENUTO NEL MIRINO DI WASHINGTON (NEL 2023 IL RUSSO ARTEM USS). IL VICEMINISTRO AGLI ESTERI, EDMONDO CIRIELLI (FDI), GIÀ ANNUNCIA CHE LA “SPIA” IRANIANA ''POTREBBE NON ESSERE ESTRADATO, HA COMMESSO UN REATO SOGGETTIVO, NORDIO STA STUDIANDO LE CARTE” (A NORDIO E MELONI CONVIENE FARE IN FRETTA, PRIMA CHE TRUMP SBARCHI ALLA CASA BIANCA) - VIDEO

carlo freccero dago ferragni fagnani de martino meloni giambruno

TE LO DO IO IL 2024! - CARLO FRECCERO: “NELL’EPOCA DELLA NOTIZIA TAROCCATA, IL GOSSIP RAPPRESENTA IL PRESENTE DELL’INFORMAZIONE. E DAGOSPIA VINCE (IL 2024 È L’ANNO DEL SUO MAGGIORE SUCCESSO)’’ – ‘’ IDEOLOGIE NELLA POLVERE, IDEE NEL CASSETTO, IDEALI NEI CASSONETTI. ANCHE LA POLITICA È CONIUGATA A PARTIRE DAL GOSSIP. I DUE FAMOSI FUORIONDA DI GIAMBRUNO IN CALORE SONO DIVENTATI UN EVENTO POLITICO - DI FRONTE AL NUOVO DISORDINE MONDIALE, LA TELEVISIONE HA CHIUSO FUORI DALLA PORTA LA CRUDA REALTÀ E L’HA SOSTITUITA CON IL MONDO REALITY, IN CUI NULLA È SERIO, TUTTO È ARTIFICIO - OGGI IL VERO MISTERO DEL MONDO DIVENTA IL VISIBILE, NON L’INVISIBILE. E, COME BEN SAPPIAMO, TUTTO CIÒ CHE NON VIVE IN TELEVISIONE NON HA UNA DIMENSIONE REALE”

matteo salvini daniela santanche giorgia meloni renzi giovanbattista giovambattista fazzolari

DAGOREPORT – MATTEO FA IL MATTO E GIORGIA INCATENA LA SANTANCHÈ ALLA POLTRONA: SALVINI, ASSOLTO AL PROCESSO OPEN ARMS, TURBA QUOTIDIANAMENTE I SONNI DELLA MELONI CON IL “SOGNO DI TORNARE AL VIMINALE” – PER LA DUCETTA, PERÒ, IL RIMPASTO È INDIGERIBILE: TEME, A RAGIONE, UN EFFETTO A CASCATA DAGLI ESITI INCONTROLLABILI, SPECIE IN CASO DI RINVIO A GIUDIZIO PER DANIELA SANTANCHÈ – E COSÌ, ECCO IL PIANO STUDIATO INSIEME A “SPUGNA” FAZZOLARI: IL PROCESSO DI SALVINI ERA DI NATURA POLITICA, QUELLO DELLA “PITONESSA” È “ECONOMICO”, COME QUELLO SULLA FONDAZIONE OPEN CHE VEDEVA IMPUTATO RENZI. E VISTO CHE MATTEONZO È STATO POI ASSOLTO IN PRIMO GRADO, PERCHÉ LA “SANTADECHÈ” DOVREBBE LASCIARE? (C’È UNA GROSSA DIFFERENZA NEL CASO VISIBILIA: NON ERA MAI ACCADUTO DI UN MINISTRO ACCUSATO DI AVER TRUFFATO LO STATO IN MERITO A VERSAMENTI ALL’INPS…)

angelo bonelli nicola fratoianni giorgia meloni simona agnes

FLASH – LA DISPERATA CACCIA AI VOTI PER ELEGGERE SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA RAI FA UN’ALTRA VITTIMA: AVS! NICOLA FRATOIANNI SI È ADIRATO PER L’ARTICOLO DI “REPUBBLICA” SUL POSSIBILE INCIUCIONE DELL’ALLEATO, ANGELO BONELLI, CON LA DESTRA. E HA MESSO AL MURO IL LEADER VERDE SBIADITO: NON TI PERMETTERE DI FARE UN’INTESA CON IL NEMICO, O SALTA TUTTO – I RAS MELONIANI DELLA RAI CI AVEVANO GIÀ PROVATO CON GIUSEPPE CONTE E IL M5S, MA LA FRONDA INTERNA DI CHIARA APPENDINO SI È MESSA DI TRAVERSO…

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI, IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO, COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025...

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…