cacciari sardine

CACCIARI A PESCA DI SARDINE: ''SONO UN FENOMENO INEVITABILE, NON POSSONO STRUTTURARSI, IN UNA SOCIETÀ CHE HA VOLUTO FARE A MENO DI CORPI INTERMEDI COME SINDACATI E PARTITI'' (VIDEO) - FELTRI: ''SE NON SI CANDIDANO, A CHE SERVONO? O DIVENTANO UN GRUPPO POLITICO CON UNO STRACCIO DI IDEA (QUALE?) OPPURE SONO INUTILI'' - E CONTE DÀ LORO IL BACIO DELLA MORTE: ''VEDO TANTA VOGLIA DI PARTECIPAZIONE, TANTI GIOVANI. E' UNA COSA BELLISSIMA!''. ORA IL LORO OBIETTIVO (NON FACILISSIMO) È RIEMPIRE SAN GIOVANNI

 

 

  1. MASSIMO CACCIARI SUL MOVIMENTO DELLE SARDINE:

 

 

"Non so perché la Pascale ha fatto l'endorsement alle sardine, questo centro-destra è a caccia di tutto. Il Movimento delle sardine ha cambiato il clima in Emilia-Romagna, il PD non c'era e Bonaccini era solo come un cane. Sono un fenomeno inevitabile in una crisi di democrazia rappresentativa come quella che stiamo vivendo. Le sardine non devono strutturarsi, non possono. Sono rappresentazioni".

 

massimo cacciari (3)

 

https://www.globalist.it/ - Prima con una previsione sulle elezioni in Emilia-Romagna: "Vincerà Bonaccini. Prima ero meno convinto, ora sono sicuro”. E poi sul movimento delle sardine: "Non so perché la Pascale ha fatto l'endorsement alle sardine, questo centro-destra è a caccia di tutto. Il Movimento delle sardine ha cambiato il clima in Emilia-Romagna, il Pd non c'era e Bonaccini era solo come un cane. Sono un fenomeno inevitabile in una crisi di democrazia rappresentativa come quella che stiamo vivendo. Le sardine non devono strutturarsi, non possono. Sono rappresentazioni". E infine: "La durata di questo governo indebolisce Matteo Salvini, che rappresenta la peggior destra europea”.

 

 

 

  1. SE LE SARDINE NON SI CANDIDANO, A CHE SERVONO?

Vittorio Feltri per ''Libero Quotidiano''

 

mattia santori in piazza

Scrive la Repubblica: se Salvini cala è merito delle sardine. E aggiunge che Mattia Santori, il capo dei pesci in barile, non vuole trasformare il movimento piazzaiolo in un partito. Domanda: se il suo seguito popolare non diventa un soggetto politico, con tanto di programma e di obiettivi ben fissati a cosa cavolo serve? A ravvivare i luoghi pubblici delle città come Bologna e Roma? A informare il Paese che l' attuale andamento nazionale ha nauseato gli italiani? Poi?

 

Che ce ne facciamo di tante alici disorganizzate e che si limitano a brontolare quali pensionati all' osteria? O diventano un gruppo politico con uno straccio di idea (quale?) da realizzare oppure sono inutili, quanto le previsioni del tempo che non ne azzeccano una su quel che succederà domani, però pretendono di sapere che il surriscaldamento del pianeta farà disastri fra cinquanta anni.

mattia santori dalla bignardi

 

Dato che le scatole delle sardine si sono aperte molta gente è elettrizzata e spera in qualche cambiamento. I Dem rappresentati dal giornale più progressista esistente sul mercato si attendono il miracolo che i pesciolini fritti siano in grado di ridimensionare la Lega. Aspetta e spera. A parte che Alberto da Giussano continua ad essere in testa ai sondaggi, se le sardine non si presentano alle elezioni con una propria lista, a chi possono rubare voti?

 

A nessuno. Né alla destra né alla sinistra come è evidente.

Perché i suffragi sono ballerini, passano da uno schieramento all' altro: se viceversa il movimento ittico non va di qua e neppure di là e rimane lì fermo a boccheggiare, non comprendiamo a chi potrebbe giovare la sua platonica attività.

mattia santori a fake sul nove

 

Oggi tale è lo stato dell' arte: le piazzate fanno scena, tuttavia dubito che incrementino il contenuto delle urne, non quelle del Pd e nemmeno quelle del Carroccio. Specialmente in questa fase: le consultazioni per il rinnovo del Parlamento sono troppo lontane per valutare chi avrà l' opportunità di vincerle.

 

 

  1. SARDINE, BENEDIZIONE DI CONTE - A S.GIOVANNI TUTTO SI COMPLICA

Mario Ajello per ''Il Messaggero''

 

 

salvini sardina

Mettiamola in rima: «Le piazze se troppo durano / si usurano». Quindi? Occhio a Piazza San Giovanni, sabato prossimo, che sarà la piazza delle piazze delle sardine. Ma potrà diventare - e gli organizzatori, o almeno i più avvertiti tra di loro, lo sanno bene - anche l'inizio della fine. Sia per il rischio di non riuscire a riempire un luogo così ampio, difficile e storicamente ingombrante, sia per il pericolo di diventare la replica di un qualsiasi concertone del primo maggio del tipo: «Io voglio bene a voi, voi volete bene a me, evviva il volersi beneeeeee...» (questo lo spartito in quelle grandi adunate sindacal-festivaliere). L'estrema insidiosità della location è confermata dall'esito che ebbero i girotondi, spesso considerati e non a torto parenti più anziani delle attuali Sardine.

 

Decisero il colpaccio del 14 settembre 2002 e dal palco di Piazza San Giovanni, davanti a una folla straripante di persone, Nanni Moretti gridò «non perdiamoci di vista» ma da quel momento, dopo l'acme di quell'appuntamento, il girotondismo declinò e chi s'è visto s'è visto. Ora è così alta l'asticella che le Sardine hanno deciso di darsi che il loro leader, Mattia Santori, annuncia: «In quella piazza vedremo se un italiano su quattro sta con noi». Come dice un sondaggio, esagerato davvero e che spinge i pesciolini a montarsi la testa.

MATTIA SANTORI MANGIA SARDINE A UN GIORNO DA PECORA 1

 

IL TREND

Ma adesso il trend è questo: nessuno non può dirsi non sardina (perfino B&B gratis per chi arriva nella Capitale a manifestare sabato), il mainstream ha adottato il movimento, la tivvù lo sta fomentando e normalizzando, e somiglia a un bacio della morte - è mai possibile un'onda di protesta coccolata e protetta dal governo? - la benedizione proveniente dal premier Conte: «Vedo tanta voglia di partecipazione, tanti giovani. E' una cosa bellissima!». Palazzo Chigi darà il suo patrocinio dopo che lo ha dato anche Francesca Pascale? Sì, perché oltre ad essere in piazza sabato o più probabilmente a parteggiare da fuori, la fidanzata di Berlusconi pubblica sui social un quadro della serie di Magritte sull'«uomo con il cappello» ma lo modifica per l'occasione e tra il cappello l'uomo spunta proprio una sardina.

 

SLOGAN

mattia santori ad agora' 1

Lo slogan per il 14 è questo: «Pensa controcorrente, scendi in piazza». Intanto la sardina leader, Mattia, assicura che «non faremo un partito» ma aggiunge: «Dopo Roma, ci sarà una svolta ma dobbiamo ancora vedere che svolta». Dopo l'evento di San Giovanni, l'indomani mattina, i coordinatori delle Sardine nelle varie regioni e città si vedranno proprio per stilare una road map di massima. Che sarà più o meno questa: piazze sempre più piazze in Emilia Romagna per tirare la volata a Bonaccini - e sia lì si nelle altre parti d'Italia la stesura di una serie di punti programmatici (mai odio, evviva l'ambiente pulito e altre priorità di questi tipo, difficilmente non condivisibili) da presentare alla sinistra e ai suoi candidati. Tanto rumore per quasi nulla?

 

O le Sardine s'inventano qualcosa di sostanzioso, oppure finiscono come i girotondi, come il popolo viola e come altre iniziative da società civile e da ceto medio riflessivo. Il che fare - Lenin non c'entra, qui ci sono più Carola e Greta e s'è infilato pure il solito Saviano pur di avere un po' di pubblicità - è il cruccio che aleggia sull'appuntamento di San Giovanni.

 

giuseppe conte roberto gualtieri

E il che fare, se si risolverà nella reiterazione degli happening, dopo una piazza un'altra piazza e un'altra ancora (quousque tandem?), finirà per diventare lo specchio di un volontarismo tanto appassionato quanto politicamente inconcludente ma molto includente: visto che le Sardine somigliano, per dirla alla Jovanotti, a una grande chiesa che va da Che Guevara a Madre Teresa. Ma passando dal premier Conte. E un capo di governo che abbraccia una piazza alternativa di fatto la stritola.

 

 

Ultimi Dagoreport

bergoglio papa francesco salma

DAGOREPORT - QUANDO È MORTO DAVVERO PAPA FRANCESCO? ALL’ALBA DI LUNEDÌ, COME DA VERSIONE UFFICIALE, O NEL POMERIGGIO DI DOMENICA? - NELLA FOTO DELLA SALMA, SI NOTA SUL VOLTO UNA MACCHIA SCURA CHE POTREBBE ESSERE UNA RACCOLTA DI SANGUE IPOSTATICA, COME ACCADE NELLE PERSONE MORTE GIÀ DA ALCUNE ORE - I VERTICI DELLA CHIESA POTREBBERO AVER DECISO DI “POSTICIPARE” LA DATA DELLA MORTE DEL SANTO PADRE, PER EVITARE DI CONNOTARE LA PASQUA, CHE CELEBRA IL PASSAGGIO DA MORTE A VITA DI GESÙ, CON UN EVENTO LUTTUOSO - UN PICCOLO SLITTAMENTO TEMPORALE CHE NULLA TOGLIE ALLA FORZA DEL MAGISTERO DI FRANCESCO, TERMINATO COME LUI VOLEVA: RIABBRACCIANDO NEL GIORNO DELLA RESURREZIONE PASQUALE IL SUO GREGGE IN PIAZZA SAN PIETRO. A QUEL PUNTO, LA MISSIONE DEL “PASTORE VENUTO DALLA FINE DEL MONDO” ERA GIUNTA AL TERMINE...

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT – MA ‘STI “GENI” ALLA FIAMMA DI PALAZZO CHIGI PENSANO DAVVERO DI GOVERNARE IL PAESE DEI CAMPANELLI? E COME SI FA A NON SCRIVERE CHE DIETRO L’APPLICAZIONE DEL GOLDEN POWER ALL’UNICREDIT, C’È SOLO L’ESPLICITA VOLONTÀ DEL GOVERNO DEI MELONI MARCI DI MANGANELLARE ANDREA ORCEL, IL BANCHIERE CHE HA OSATO METTERSI DI TRAVERSO AL LORO PIANO “A NOI LE GENERALI!”? - UNA PROVA DELL’ATTO ‘’DOLOSO’’? IL GOLDEN POWER, UNO STRUMENTO CHE NASCE PER PROTEGGERE GLI INTERESSI NAZIONALI DALLE MIRE ESTERE, È STATO APPLICATO ALL’OPERAZIONE ITALIANISSIMA UNICREDIT-BPM, EVITANDO DI UTILIZZARLO ALLE ALTRE OPERAZIONI BANCARIE IN CORSO: MPS-MEDIOBANCA, BPM-ANIMA E BPER-SONDRIO - ORA UNICREDIT PUÒ ANCHE AVERE TUTTE LE RAGIONI DEL MONDO. MA NON SERVE A UN CAZZO AVERE RAGIONE QUANDO IL TUO CEO ORCEL STA SEDUTO DALLA PARTE SBAGLIATA DEL POTERE…

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…