CAMBIA IL CAVALIERE, MA NON IL CAVALLO - CAMBIA IL VENTO NELLA RAI TARANTOLATA E LE BANDERUOLE SI ADEGUANO PER CONSERVARE LA POLTRONA - L’IN-CLEMENTE MIMUN, “MASSIMO ESPERTO DI GIRAVOLTE E MISERIE AZIENDALI RAI”: “LÌ C’È DI TUTTO. TRADITORI, LECCAPIEDI, PARACULI INTELLIGENTI ALLA GRUBER, VOLTI INGRUGNITI ALLA BUSI, GRANDI CRONISTI. GENTE CHE DOVREBBE TOGLIERSI DAI COGLIONI A PRESCINDERE”…

Malcom Pagani per il "Fatto quotidiano"

Clemente Mimun, con sintesi felice, lo chiama "il vento della tentazione". Giuliano Ferrara evade dal sentiero dei nidi di ragno per guidare senza cinture nell'autostrada dell'ironia: "A due categorie non vorrei mai appartenere: giornalisti e uomini Rai. Ragionare sul loro turbamento e sui riposizionamenti politici di queste ore, sembrerebbe un'indebita affiliazione". Né bandiere, né pistole. Solo paura e delirio in Viale Mazzini, perché ogni cambio di Dg porta con sé il rischio della puntata al Casinò.

All'ombra del cavallo di Messina, nella mesta Las Vegas de noantri, tra morsi di Tarantola, sprofondi finanziari e privatizzazioni, vale ogni bassezza e scoloriscono le strategie. Non più duellanti né massime di Conrad: "Fa più carriera di lui e abbi fede in Bonaparte" perché, nella Arcore trasformata in Sant'Elena, credere ancora in Berlusconi non è più lecito. Travestimento quindi, fantozziane Coppe Cobram, adorazione dei nuovi padroni e tripli salti carpiati per evitare di finire nella rete dei tecnocrati.

Tempi nuovi. Francesco Storace, i vecchi, li conosceva bene. Fu nel suo ufficio romano di Via della Scrofa, tre metri sotto il cielo da dividere con gli acari, che un inviato di primo piano della tv di Stato si precipitò dall'altra parte del mondo dopo aver lungamente piatito un appuntamento.

Era l'epoca in cui il giovane Epurator formava con Taradash la coppia allo Zenit della commissione di vigilanza Rai. Un Fuenti dell'architrave repubblicana secondo Ferrara: "Solo nel nostro paese, dove per anni al centralino di quella omologa sui misteri d'Italia rispondeva una voce annoiata dal forte timbro romano ‘commissione stragi, dicaaa' è stato possibile immaginarne una".

Uno stagno in cui Storace nuotava con stile da autodidatta. L'inviato suonò. I camerati impallidirono: "Ma allora siamo diventati importanti", Storace lo fece sedere e ascoltò memorie sapientemente rielaborate a nero: "Finalmente siete arrivati, ero circondato dai comunistacci brutti". Poi, il colpo di teatro. Portafogli che si apre, vecchia foto, voce melliflua: "Guardi onorevole, è la Marcia su Roma, questo è mio nonno, magari c'è anche il suo" con Storax gelido: "Il mio era partigiano".

Agli equilibrismi di oggi, non prima di aver fatto trapelare la segretissima lista del nuovo Cda: "Befera, Visco, Amato, Grilli, Draghi, Merkel, Dracula" Storace oppone il moschetto: "Temono tutti di essere assunti dall'agenzia delle entrate. Accadrà e saranno cazzi loro". Coperto dal labaro dell'idea, ricorda ogni dettaglio anche Pietrangelo Buttafuoco: "Nei giorni in cui Prodi andò al governo io e Sottile, l'ex portavoce di Fini, eravamo diventati invisibili. Isolati. Anche prendere un caffè al bar era sospetto. Intelligenza con il nemico, rappresaglia certa".

Le stesse atmosfere de "I Tartassati" di Steno, con Fabrizi e Totò impegnati nell'equivoco sulla "buon'anima" del Duce. Afrori confermati da Mimun, in Rai per decenni prima del cerchio (chiuso) al Tg5: "Lei è fortunato, parla con il massimo esperto mondiale di giravolte e miserie aziendali". Clemente J., l'esegeta della specie. Fin dal '94. Sul tema, sulle tracce dell'omonima canzone di De Gregori: "Ho solo una camicia e francamente non mi basta" ha scritto un libro. "Souvenir".

Il primo regalo avvelenato non si dimentica: "Quando Simona Ercolani, ancora oggi abbracciata sentimentalmente a uno dei lothar di D'Alema, calunniò il povero Vigorelli inventando le sue corse mundial con la bandiera di Forza Italia nei corridoi di Saxa Rubra, ne segnò la sorte. Fu il primo di cui si pretese lo scalpo perché oggi come ieri, in Rai sono ed erano tutti de sinistra. Me lo confermò Claudio Petruccioli, un buon amico, che nel 2006, prima del previsto successo di Prodi: ‘Clemente, io ti cambio. In ogni caso'.

Era giusto. Con Romano condividevo solo la data del genetlìaco. Petruccioli mi propose lo sport, ma se avessi amato i film a luci rosse mi avrebbe offerto la divisione pornorai". Per Mimun la questione è antropologica: "Lì c'è di tutto. Traditori, leccapiedi, paraculi intelligenti alla Gruber, volti ingrugniti alla Busi, grandi cronisti e stanchi imitatori della parabola di Moretti: ‘Mi si nota di più se vengo e mi metto in disparte o se non vengo proprio?'. Gente che dovrebbe togliersi dai coglioni a prescindere".

Respiro, affondo. "Prenda Giorgino. Il destino nel cognome. Uno che ha osato volare dove non rischiavano neanche aquile come Biagi e Montanelli. Vergando, con foto, un manuale di giornalismo. Annusò l'aria e si reinventò a gauche svoltando di 360°". Meglio Vincenzo Mollica: "Gli proposi la vicedirezione per 15 anni. Mi rispose sempre no ‘preferisco vivere'. O Fassino: "L'ingenuo Piero. Mi raccomandava sempre Daniela Tagliafico, poi se la ritrovò tagliata da Giulio Borrelli. Il fuoco amico di D'Alema". Pausa: "Intuire la direzione dei colpi è l'arte più difficile".

 

clemente mimun FRANCESCO STORACE BUTTAFUOCO PIETRANGELO cpbltmspgg29 fabrizio rondolino simona ercolaniPIERO VIGORELLI BUSI MARIA LUISA gr18 lilli gruber

Ultimi Dagoreport

fedez chiara ferragni game over matrimonio x

“CHIARA, TI RICORDI QUANDO HAI AMMESSO A FEDEZ CHE TI SEI SCOPATA ACHILLE LAURO?” - IL “PUPARO” DEL RAPPER, FABRIZIO CORONA, BUTTA BENZINA SUL FUOCO: “RACCONTERÒ LA MOGLIETTINA PERFETTA CHE SEI, QUANTE STRONZATE RACCONTI DA 15 ANNI, I TUOI AFFARI SPORCHI E L'AMORE CHE PERÒ HAI VISSUTO TRADENDOLO COSTANTEMENTE" - L’IRRESISTIBILE SCENEGGIATA, RICCA DI MIRATISSIMI COLPI ALL'INGUINE MESSA IN SCENA DALL’EX DUO FERRAGNEZ, CONFERMA LA PIÙ CLASSICA CONVINZIONE FILOSOFICA-EUCLIDEA: L'IDIOZIA È LA PIÙ GRAZIOSA DISTANZA FRA DUE PERSONE (SALVO POI SCOPRIRE CHE, AL LORO CONFRONTO, I COSIDDETTI MEDIA TRASH SCANDALISTICI SONO INNOCENTI COME TUBI) - AMORALE DELLA FAVA: IL LORO MATRIMONIO CELEBRATO NEL 2018 IN UNA LOCATION DI LUSSO DI NOTO, TRASFORMATO IN LUNA PARK VERSIONE FLOWER POWER, CON RUOTE PANORAMICHE E CONSOLLE DI DEEJAY, ERA UNA PROMESSA DI FUTURO: PAGLIACCIATA ERA, PAGLIACCIATA È STATA - VIDEO

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps

DAGOREPORT - NEL GRAN RISIKO BANCARIO, L’UNICA COSA CERTA È CHE MONTE DEI PASCHI DI SIENA È ORA NELLE MANI DI DUE IMPRENDITORI PRIVATI: MILLERI E CALTAGIRONE. ALTRO CHE BANCA LEGHISTA COME CIANCIA SALVINI - ALTRA CERTEZZA: L’OPS SU MEDIOBANCA SARÀ COMPLETATA DOPO L’ASSALTO A GENERALI - SE L’IMMOBILIARISTA CALTARICCONE SOGNA LA CONQUISTA DELLA SECONDA COMPAGNIA EUROPEA CHE GESTISCE 32 MILIARDI DI EURO DI BENI IMMOBILI, ALCUNI EREDI DEL VECCHIO ACCUSANO MILLERI DI ESSERE SUBALTERNO AL DECISIONISMO DI CALTA - SULLA PIAZZA DI MILANO SI VOCIFERA ANCHE DI UNA POSSIBILE DISCESA IN CAMPO DI UN CAVALIERE BIANCO CHE LANCI UN’OPA SU MEDIOBANCA PIÙ RICCA DELL’OPS DI CALTA-MILLERI-LOVAGLIO...

giorgia meloni nordio mantovano almasri francesco franco lo voi

DAGOREPORT - QUANDO LA MELONI DICE "NON SONO RICATTABILE", DICE UNA CAZZATA: LA SCARCERAZIONE DEL TORTURATOR ALMASRI È LA PROVA CHE LA LIBIA USA I MIGRANTI A MO' DI PISTOLA PUNTATA SULL'ITALIA - CHE POI PALAZZO CHIGI NON SAPPIA GESTIRE LE SITUAZIONI DI CRISI E' LAMPANTE: SAREBBE BASTATO METTERE IL SEGRETO DI STATO, INVECE CHE MANDARE PIANTEDOSI A CIANCIARE DI " ALMASRI, PERICOLO PER LA SICUREZZA", E NESSUNO SI SAREBBE FATTO MALE - L'ATTO GIUDIZIARIO DELLA PROCURA DI ROMA NON C'ENTRA NIENTE CON IL CASO SANTANCHÈ - LO STRETTO RAPPORTO DI LI GOTTI CON I MAGISTRATI - LE VOCI DI VOTO ANTICIPATO PER CAPITALIZZARE ''GIORGIA MARTIRE DELLA MAGISTRATURA''. CHE NON È SUL TAVOLO: SOLO MATTARELLA DECIDE QUANDO SCIOGLIERE LE CAMERE (E SERVIREBBE CHE O LEGA O FORZA ITALIA STACCASSERO LA SPINA AL GOVERNO...)

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

DAGOREPORT - AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO SARANNO DOLORI PER LA MELONI INEBRIATA DAL TRUMPISMO - IL PRIMO NODO DA SCIOGLIERE SARÀ LA RATIFICA, UNICA MANCANTE DEI 27 PAESI, ALLA RIFORMA DEL MECCANISMO EUROPEO DI STABILITÀ (MES), A GARANZIA DI UNA CRISI BANCARIA SISTEMICA. LA DUCETTA AVEVA GIA' PROMESSO DI RATIFICARLO DOPO LA FIRMA DEL PATTO DI STABILITÀ. MA ORA NON POTRÀ INVENTARSI SUPERCAZZOLE DAVANTI A MACRON, SCHOLZ, TUSK, SANCHEZ, LEADER CHE NON NASCONDONO DIFFIDENZA E OSTILITÀ NEI CONFRONTI DELL'UNDERDOG CHE SI È MESSA IN TESTA DI ESSERE IL CAVALLO DI TROIA DELLA TECNODESTRA AMERICANA IN EUROPA - MA IL ROSPO PIÙ GROSSO DA INGOIARE ARRIVERÀ DALL’ESTABLISHMENT DI BRUXELLES CHE LE FARÀ PRESENTE: CARA GIORGIA, QUANDO VAI A BACIARE LA PANTOFOLA DI TRUMP NON RAPPRESENTI LE ISTANZE EUROPEE. ANZI, PER DIRLA TUTTA, NON RAPPRESENTI NEMMENO L’ITALIA, MEMBRO DELLA UE QUINDI SOGGETTA ALLE REGOLE COMUNITARIE (CHE HANNO TENUTO A GALLA IL PIL ITALIANO CON I 209 MILIARDI DI PNRR), MA RAPPRESENTI UNICAMENTE TE STESSA…

donald trump elon musk

DAGOREPORT – SIC TRANSIT GLORIA MUSK: A TRUMP SONO BASTATI MENO DI DIECI GIORNI DA PRESIDENTE PER SCAZZARE CON IL MILIARDARIO KETAMINICO – LA VENDITA DI TIKTOK A MICROSOFT È UN CAZZOTTO IN UN OCCHIO PER MR. TESLA (BILL GATES È UN SUO ACERRIMO NEMICO). POI C’È LA DIVERSITÀ DI VEDUTE SUL REGNO UNITO: MUSK VUOLE ABBATTERE IL GOVERNO DI STARMER, CHE VUOLE REGOLAMENTARE “X”. E TRUMPONE CHE FA? DICE CHE IL LABURISTA STA FACENDO UN “GOOD JOB” – L’INSOFFERENZA DEL VECCHIO MONDO “MAGA”, L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE E I DAZI ALL’EUROPA: IL TYCOON ASPETTA PERCHÉ VUOLE DISCUTERE CON LONDRA…

stefano boeri cino zucchi beppe sala

DAGOREPORT! LA "POLITECNICO CONNECTION" MILANESE, CHE HA PORTATO AI DOMICILIARI STEFANO BOERI E CINO ZUCCHI ERA STATA RACCONTATA SUL “FATTO” DA EMILIO BATTISTI NELL’AGOSTO DEL 2022 – L’ARCHITETTO SQUADERNAVA LA RETE DI RELAZIONI PROFESSIONALI TRA I VINCITORI DEL CONCORSO E I COMMISSARI BOERI E ZUCCHI LA “RIGENERAZIONE URBANA” A COLPI DI GRATTACIELI, SULLA QUALE IL SINDACO SALA TRABALLA, NASCE SEMPRE NELLA SCUOLA DI ARCHITETTURA DEL POLITECNICO, DOVE IMPAZZA DA DECENNI UNA LOTTA INTESTINA TRA DOCENTI, QUASI TUTTI DI SINISTRA - L’INUTILITÀ DEI CONCORSI, OBBLIGATORI, PERÒ, PER LEGGE, QUANDO SAREBBE PIÙ ONESTO CHE...