marine le pen matteo salvini giorgia meloni

LA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE EUROPEE È COMINCIATA CON UNA CERTEZZA: MATTEO SALVINI VUOLE METTERE IN DIFFICOLTÀ GIORGIA MELONI – IL “CAPITONE” DA CERVIA HA INSISTITO SULL’UNITÀ DEL CENTRODESTRA ANCHE IN EUROPA, INVITANDO A NON METTERE VETI SULLA LE PEN E LE SVASTICHELLE DI AFD. LA REAZIONE DI FRATELLI D’ITALIA È FREDDA (EUFEMISMO): “IL SOSTEGNO ALL’UCRAINA PER NOI È UNA LINEA ROSSA” – IL LEGHISTA LO SA BENISSIMO, MA VUOLE METTERE LA SORA GIORGIA DI FRONTE ALLE PROPRIE CONTRADDIZIONI, PER RECUPERARE VOTI A DESTRA…

Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

MATTEO SALVINI ALLA FESTA DELLA LEGA A CERVIA

[…] Matteo Salvini riparte da Milano Marittima ma non dagli eccessi del Papeete […]. Preferisce un lido a mezzo chilometro di distanza, […]  erige un muro davanti alle poche ore di vacanza con il figlio, si concede un pranzo con alcuni fedelissimi sulla spiaggia della Pinarella: ci sono Stefano Bolognini, Jacopo Morrone, l’eurodeputato Massimo Casanova.

 

Ecco il low profile del segretario di un partito pacificato che, attorno a un’immagine istituzionale, fa partire la campagna per le Europee. Non rinunciando a essere ruvido nei confronti degli alleati, a picchiare duro sulle future intese internazionali. A dividere.

 

marine le pen matteo salvini meme by edoardo baraldi

Sul palco sotto la Torre di San Michele dice ai compagni di viaggio italiani di non mettere veti su Marine Le Pen, sui tedeschi dell’Afd, sugli austriaci di Fpo. Estremisti di matrice nazionalista e populista che, ricorda Salvini, nei loro Paesi rappresentano secondo i sondaggi la prima o la seconda forza politica: «Non si posso escludere dal centrodestra europeo che si vuole costruire».

 

giorgia meloni e mateusz morawiecki alla conferenza di ecr a varsavia

La reazione, dagli ambienti di FdI, è a dir poco fredda: «Nessuna preclusione ma il pieno sostegno all’Ucraina per noi è una linea rossa», fa sapere una fonte della delegazione meloniana a Bruxelles. E i partner di Salvini, su questa materia, non rispettano i parametri richiesti. Alternative fur Deutschland, ad esempio, ha scelto come capolista Maximilian Krah, un deputato noto per le sue posizioni filorusse, che peraltro ha dichiarato di non credere a un progetto di destra europea allargata.

 

Le Pen con il Ppe non vuol dialogare (sentimento corrisposto), mentre Fpo punta a guidare senza particolare riguardo per la causa ucraina un Paese, l’Austria, che è fuori dalla Nato. La premier Giorgia Meloni, che peraltro è di ritorno da un viaggio alla Casa Bianca in cui ha promesso a Biden il pieno appoggio dell’Italia contro l’aggressione di Putin, non può permettersi un’intesa con queste forze politiche. «I problemi che ha oggi la Lega sono frutto degli errori del passato », si fa sapere da ambienti di Fratelli d’Italia in Europarlamento.

 

giorgia meloni con joe biden allo studio ovale

Il viaggio è ancora lungo ma le pregiudiziali, insomma, sono già state poste. Carlo Fidanza, il capodelegazione, dice che «la priorità è far crescere il più possibile la famiglia dei conservatori e costruire terreni di accordo con un Ppe che dimostra di non volere più guardare a sinistra. A urne chiuse si valuteranno gli allargamenti». «Ovviamente la Lega fa parte di un percorso», dice Fidanza. E non si spinge oltre.

 

Ma Salvini, a Cervia, ha comunque segnato una direzione. E non intende indietreggiare. Anzi, nei dieci mesi che mancano alle Europee, tenterà di marcare le distanze. E di fare campagna elettorale attraverso la sua azione nel governo.

 

salvini putin

La conferenza di martedì scorso alla Lanterna di via Tomacelli, a Roma, nella quale ha radunato manager pubblici e rappresentanti di ordini professionali per illustrare i progetti di grandi opere, sarà replicata in altre regioni italiane. […] Sarà il tour dell’”ingegner” Salvini, le cui foto con il casco da cantiere invadono i social. Il tutto mentre il leader leghista di stanza a Porta Pia rafforza anche la sua rete di relazioni sindacali.

 

[…]  La partita della Lega è iniziata. «I rapporti fra Matteo e Giorgia non sono mai stati migliori che in questo periodo», garantiscono dallo staff del segretario. Ma competition is competition , e Salvini deve dimostrare di riuscire a risalire la china, rispetto almeno ai sondaggi che continuano a collocare la Lega al 9 per cento. A costo di continuare a irritare gli alleati con la rivendicazione di scomode amicizie internazionali e i proclami di condoni fiscali a largo spettro.

matteo salvini e marine le pengiorgia meloni e mateusz morawiecki a varsavia giorgia meloni e mateusz morawiecki a varsavia matteo salvini con daniele capezzone a cervia

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…