CAPITALE UNGULATA! A ROMA ESPLODE LA GUERRA DEI CINGHIALI TRA LA RAGGI E ZINGARETTI – LA SINDACA HA PRESENTATO UN ESPOSTO IN PROCURA. SECONDO IL COMUNE IL CONTROLLO DELLE FAUNA SELVATICA E GLI INTERVENTI PER LIMITARE LA PROLIFERAZIONE DEGLI ANIMALI COMPETE ALL’ENTE GUIDATO DA ZINGA.. LA REPLICA: “E’ L’ENNESIMO TENTATIVO DI MENARE IL CAN PER L’AIA. LA RAGGI CITA RIFERIMENTI NORMATIVI CHE…”
Maria Egizia Fiaschetti per roma.corriere.it
Grufolano tra l’immondizia, sconfinano nelle aree giochi, assaltano i clienti all’uscita dei supermercati per rubargli il cibo: iniziata con la «danza dei topi» tra i cassonetti di Tor Bella Monaca, l’esperienza amministrativa di Virginia Raggi nella Capitale si conclude con lo scontro sui cinghiali, sul fronte opposto la Regione, mentre si moltiplicano gli avvistamenti segnalati dai cittadini sui social (la scorsa settimana un cucciolo senza vita è rimasto per ore su un marciapiede del quartiere Trionfale, poco distante dal Vaticano).
Ieri la sindaca, consapevole del ritorno negativo d’immagine ancor più in campagna elettorale, ha presentato un esposto in procura contro l’ente guidato da Nicola Zingaretti riguardo alla gestione degli ungulati nelle aree urbane che ricadono nel territorio comunale. Tra i temi posti all’attenzione della magistratura, «l’inadempienza» della Regione che, in base al protocollo d’intesa con il Comune e la Città metropolitana, avrebbe dovuto individuare «strutture in grado di ricevere gli animali vivi, catturati nell’ambito delle attività di controllo numerico».
cinghiali a spasso per roma il video di michetti 5
All’approccio muscolare si sarebbe arrivati, secondo quanto filtra dal Campidoglio, dopo numerosi appelli, l’ultimo pochi mesi fa, rimasti inascoltati: «La competenza sui cinghiali, che rientrano nella fauna selvatica, è regionale — insistono dall’entourage raggiano —. Diranno che gli esemplari sono aumentati a causa della spazzatura, ma la popolazione è in forte crescita in tutta Italia: a Milano, Genova, Bari, La Spezia... Guarda caso, sono stati trovati anche a Formello (comune a nord della Capitale, ndr), amministrato dalla Lega. Il protocollo firmato tre anni fa prevede che gli animali catturati vivi e narcotizzati vengano portati in luoghi di ripopolamento dove la caccia è vietata, ma la Regione non è mai intervenuta».
La notizia viene recepita negli ambienti della giunta Zingaretti come l’ennesimo tentativo di «menare il can per l’aia», mentre nella replica diramata in serata si confutano i riferimenti normativi: «Siamo in attesa di ricevere l’esposto e conoscere i punti contestati, proclamati in poche righe di agenzia. Teniamo a ricordare alla sindaca che il richiamo da lei fatto alla legge nazionale (la numero 157 del ‘92, ndr) risulta incompleto della norma regionale (articolo 35 della legge 17 del ‘95). La sindaca avrebbe dovuto sapere che tale articolo è stato modificato con legge regionale dell’11 agosto 2021 (il collegato al bilancio, ndr)». In sintesi, si controbatte che il controllo delle specie selvatiche «nelle aree non ricadenti nella superficie agro-silvo-pastorale» spetta ai «comuni territorialmente competenti».
DALLA LUPA AI CINGHIALI - LA PARABOLA DI ROMA CON VIRGINIA RAGGI
La questione dei cinghiali è solo l’ultimo terreno di scontro, dopo la guerra dei rifiuti e le polemiche sul green pass e il «nì vax», che ripropone l’eterna rivalità, in antitesi all’alleanza penta-dem al governo e nella giunta regionale: un’incompatibilità insormontabile che ha affossato l’ipotesi di accordo alle comunali.
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