LA CAROTA E IL BASTONE DI XI JINPING – MENTRE DIALOGA CON GLI AMERICANI, MANDA I CACCIA A TAIWAN – ALMENO 22 AEREI MILITARI DI PECHINO HANNO VOLATO ATTORNO ALL’ISOLA. UN MODO PER FAR SENTIRE LA PRESENZA, ALL’INDOMANI DELL’INCONTRO DEL PRESIDENTE CON IL SEGRETARIO DI STATO USA, ANTONY BLINKEN. XI HA INCASSATO LE ACCUSE SUGLI AIUTI A MOSCA NELLA GUERRA IN UCRAINA. LE DUE POTENZE SANNO DI ESSERE NEMICHE, MA ANCHE DI NON POTER FARE A MENO L’UNA DELL’ALTRA, ALMENO PER ORA…
TAIWAN RILEVA 22 AEREI CINESI IN VOLO ATTORNO ALL'ISOLA
(ANSA-AFP) - Almeno 22 aerei militari cinesi hanno volato attorno all'isola di Taiwan in meno di tre ore, secondo quanto denunciato dal ministero della Difesa di Taipei. "Abbiamo rilevato attività di 22 aerei dell'Esercito di liberazione del Popolo (le forze armate cinesi, ndr) dalle 9.30 (le 3.30 italiane)" si legge nella nota, rilasciata poco dopo il mezzogiorno locale, aggiungendo che 12 dei velivoli hanno "attraversato la linea mediana" fra la Cina e Taiwan.
CONTINUA IL DISGELO TRA I DUE GIGANTI LE MOSSE PER EVITARE L'ESCALATION
Estratto dell’articolo di Stefano Stefanini per “La Stampa”
La missione di Antony Blinken in Cina aveva lo scopo di stabilizzare, senza fare concessioni, il disgelo intervenuto nell'incontro dei due Presidenti a San Francisco lo scorso novembre. Ha trovato consenzienti i cinesi. Evidentemente le due superpotenze mondiali sono per tenere sotto controllo le numerose tensioni bilaterali.
Pechino detesta le misure tecnologiche americane ma intanto continua ad esportare massicciamente in Usa. Ne ha bisogno. Washington risente l'amicizia "senza limiti" fra Cina e Russia, ma cerca di evitare che diventi un'alleanza militare. «Siamo partner non rivali», avrebbe detto Xi Jinping al Segretario di Stato americano al termine dell'incontro conclusivo della visita, secondo i media cinesi - il che significa che questa è l'interpretazione autentica di Pechino, volutamente positiva e destinata al consumo interno.
Le fonti americane aggiungono che il Segretario di Stato americano ha chiesto di porre termine alla fornitura alla Russia di materiale poi usato nella guerra ucraina. Quindi, dal punto di vista americano, obiettivo raggiunto e messaggio trasmesso. Di più, in questa fase, non c'era da aspettarsi. […]
I rapporti fra Pechino e Washington sono e restano antagonistici. Né americani né cinesi ne fanno mistero. Al momento c'è molto poco su cui Pechino e Washington vadano d'accordo. Se non una cosa - importante - che Blinken aveva ripetutamente sottolineato dal momento in cui aveva messo piede in Cina. I rapporti economico-commerciali fra i due Paesi sono talmente fitti e spessi che il dialogo bilaterale è «prezioso e necessario».
In parallelo, una voce ufficiale di Pechino come il Global Times gli dava il benvenuto parlando di entusiasmo ("eagerness") di Washington per la cooperazione con la Cina. Il fatto che poi Blinken abbia snocciolato la lunga serie di controversie aperte con Pechino non ha scalfito il "partner non rivale" di Xi, che avrebbe solo precisato «c'è una serie di questioni e spazio per ulteriori sforzi».
Sul versante cinese è quello il giudizio che conta. Il contenzioso bilaterale è politico, economico e tecnologico. L'elenco si allunga continuamente. Il Congresso ha appena aggiunto il bando di TikTok salvo disinvestimento cinese. Per Pechino, le crescenti restrizioni Usa sui trasferimenti di tecnologia avanzata hanno lo scopo di "degradare" l'industria cinese.
Gli americani […] temono l'invasione delle esportazioni cinesi di auto elettriche e pannelli solari. Nei colloqui col Ministro degli Esteri Wang Yi e col Ministro della Pubblica sicurezza Wang Xiaohong, Blinken non ha risparmiato nessun appunto critico, compreso quelli sulle violazioni di diritti umani contro gli uiguri, ricevendo gelide risposte dalle controparti.
Con Xi Jinping il Segretario di Stato ha messo a fuoco l'amicizia con Mosca perché anche se non tracima in assistenza militare rafforza la base industriale russa su cui poggia la guerra in Ucraina. […]
incontro tra antony blinken e xi jinping a pechino
Il presidente cinese incassa e ha una buona memoria. Se ne ricorderà quando riceverà l'amico Vladimir Putin in maggio? Forse. Amico senza limiti sì, ma l'economia cinese ha ancora bisogno della globalizzazione. Cioè del rapporto con Usa e Ue. Pechino e Washington si contendono la supremazia mondiale. Senza esclusione di colpi. È la regola del gioco nella grande sfida geopolitica del XXI secolo. Ma intanto hanno bisogno l'una dell'altra. E lo riconoscono. Senza illusioni, perché la situazione può sempre scappare di mano, perché oltre Taiwan, ci sono le contese marittime fra Cina e Filippine, c'è la mina vagante di una Corea del Nord che si sente forte dell'alleanza di reciproca convenienza con Mosca, ci sono gli incidenti improvvisi come il pallone spia dell'anno scorso, la visita segnala la volontà di ragionevolezza nella rivalità sino-americana. Speriamo che continui.