joe biden documenti segreti top secret

MA ALLORA E’ UN VIZIO! - ALTRE CARTE SEGRETE SONO STATE RITROVATE NELLA CASA DI JOE BIDEN A WILMINGTON, NEL DELAWARE. NON NEL GARAGE VICINO ALLA SUA AMATA CORVETTE, MA IN UN'ALTRA STANZA. AD ANNUNCIARE LA SCOPERTA È DIRETTAMENTE LA CASA BIANCA – ORA ANCHE I MEDIA LIBERAL INIZIANO A CRITICARE IL SILENZIO E LA MANCANZA DI TRASPARENZA DELL'AMMINISTRAZIONE SULLE CARTE SEGRETE, RIVENUTE NELL'EX UFFICIO DI BIDEN PRIMA DELLE ELEZIONI DI NOVEMBRE E OCCULTATE…

DOCUMENTI CLASSIFICATI TROVATI NELL UFFICIO DI BIDEN

(di Serena Di Ronza) (ANSA) - NEW YORK, 14 GEN - Altre carte segrete sono state ritrovate nella casa di Joe Biden a Wilmington, Delaware. Non nel garage vicino alla sua amata Corvette, ma in un'altra stanza. Ad annunciare la scoperta è direttamente la Casa Bianca che cerca così di smarcarsi dalla pioggia di critiche che le sono piovute addosso negli ultimi giorni, da quando i primi documenti - alcuni anche top secret, ovvero il grado più elevato di segretezza - sono stati trovati in un ex ufficio del presidente a Washington.

 

DOCUMENTI CLASSIFICATI BIDEN E TRUMP

La nuova scoperta a Wilmington alimenta uno scandalo che con il passare dei giorni si allarga a macchia d'olio fra la frustrazione dei democratici che, dopo i risultati positivi inattesi alle elezioni di metà mandato, pensavano di aver scampato il peggio. Invece il garage-gate di Biden complica i piani dei liberal e quelli per la corsa alla Casa Bianca per il 2024: il presidente non ha ancora annunciato ufficialmente la sua candidatura ma è probabile, secondo indiscrezioni, che si presenti per un secondo mandato.

 

joe biden

Se lo confermasse si troverebbe probabilmente a correre contro Donald Trump, dando vita a una battaglia fra un presidente e un ex presidente sotto indagine di due diversi procuratori speciali per la gestione di carte segrete. Una situazione che si rischierebbe di tradursi in un incubo e che potrebbe disincentivare gli elettori al voto. I nuovi documenti trovati in casa Biden sono stati scoperti giovedì e consegnati al Dipartimento di Giustizia, afferma il legale della Casa Bianca Richard Sauber.

 

Si tratta in tutto di altre cinque pagine contrassegnate dal bollo "classificate". Nell'annunciare la nuova scoperta, la Casa Bianca prova a mostrarsi più aperta dopo le accuse degli ultimi giorni. Molti - anche fra i media liberal - hanno criticato il silenzio e la mancanza di trasparenza dell'amministrazione sulle carte segrete, rivenute nell'ex ufficio di Biden prima delle elezioni di novembre.

joe biden

 

"Si sta cercando di trovare un equilibrio fra l'importanza della trasparenza pubblica e le norme e i limiti necessari a proteggere l'integrità dell'indagine. Queste considerazioni richiedono di evitare la diffusione pubblica di dettagli rilevanti per l'inchiesta mentre è in corso", spiega il legale personale di Biden Bob Bauer.

 

Mentre sale la tensione alla Casa Bianca e fra i democratici, i repubblicani della commissione giustizia della Camera annunciano una loro indagine sulle carte riservate trovate a casa di Biden e in uno dei suoi ex uffici. In una lettera al ministro della Giustizia Merrick Garland, i conservatori hanno chiesto dettagli sull'inchiesta in corso, notando come i documenti sono stati scoperti prima delle elezioni di metà mandato di novembre.

 

Da qui l'accusa al Dipartimento di Giustizia di non aver agito come in altre circostanze simili, come ad esempio con Donald Trump. Proprio per evitare di essere tirato per la giacchetta dalla politica Garland ha nominato un procuratore speciale per il caso Biden.

 

joe biden 1

E' Robert Hur e dovrà far luce sul come e sul perché i documenti classificati - che risalgono agli anni di Biden vicepresidente - non sono stati consegnati come previsto della legge agli Archivi Nazionali ma sono finiti a casa del presidente. Hur dovrà ricostruire quel gennaio del 2017 in cui Biden ha lasciato dopo otto anni con Barack Obama, trovandosi per la prima volta in 44 anni fuori dal governo, fuori dal Senato e lontano dall'azione di Washington. In quelle giornate sono stati preparati in fretta e furia i suoi scatoloni che ora rischiano di offuscare, per il loro contenuto, i risultati dei primi due anni di Biden alla Casa Bianca.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...