rocco casalino - giuseppe conte

“CONTE E GIANROBERTO CASALEGGIO SONO UN ESEMPIO DI COSA VOGLIA DIRE ESSERE UOMO E PADRE” - TA-ROCCO CASALINO IN LODE DEL SUO “GIUSEPPI”: “SONO LEGATO AD ENTRAMBI DA UN PROFONDO SENTIMENTO DI STIMA E AFFETTO - SPERO CHE I DESTINI DI CONTE E DEL MOVIMENTO SIANO DESTINATI A INTERSECARSI - SONO CONVINTO CHE ALLE PROSSIME ELEZIONI, MAGARI TRA UN ANNO O UN ANNO E MEZZO, IL M5S POSSA RECUPERARE CONSENSI. VORREI SI AGISSE GIÀ IN OTTICA DI CAMPAGNA ELETTORALE - LA TV? SO USARLA IN MANIERA EFFICACE…”

Annalisa Cuzzocrea per “la Repubblica”

 

CONTE CASALINO

Rocco Casalino sa di essere molte cose insieme. Il ragazzo che faceva strategie nel confessionale del Grande fratello e l'uomo che spiega il Movimento ad Angela Merkel mentre mangiano una coscia di pollo panata.

 

Il bambino che ha sofferto l' indigenza estrema, il bullismo e il razzismo in Germania e lo stratega delle Ong taxi del mare e del balcone su cui Di Maio annunciò di aver abolito la povertà. Quel che racconta, nella sua biografia - Il portavoce , in uscita per Piemme il 16 febbraio - è insieme la storia di un' ossessione, il reality vissuto come uno stigma, e quella di un riscatto, «quando sono entrato nel Movimento mi guardavano con schifo, mi sono guadagnato il loro rispetto».

GIUSEPPE CONTE VENDITORE DI CALDARROSTE

 

Questo libro si apre in modo molto crudo: la violenza di suo padre su sua madre, soprattutto, poi su lei e sua sorella. Il "devi morire" che ha pronunciato l'ultima volta in cui l'ha visto. Ha davvero perdonato, l'estate scorsa, in quel cimitero in cui è corso a dirgli addio?

«È difficile, quando hai una ferita così grande. Anche solo poterne parlare, raccontarlo, ha richiesto un lavoro enorme su me stesso. Perché da un lato c'è la rabbia, il dolore, ma dall'altro c'è il fatto che quello è tuo padre e questo legame, ti piaccia o no, non puoi reciderlo. Parlarne in quel modo, nel libro, è stata una violenza per me, un nuovo dolore.

GIUSEPPE CONTE E ROCCO CASALINO - MEME

Però è servito, mi ha aiutato a superare questa lacerazione, forse grazie a questo sono riuscito a perdonarlo davvero».

 

Ci sono due figure di cui parla come fossero paterne: Giuseppe Conte e Gianroberto Casaleggio.

«Entrambi rappresentano per me un esempio di cosa voglia dire essere uomo e padre. Sono legato ad entrambi da un profondo sentimento di stima e affetto».

 

Di Casaleggio dice: nessuno mi ha mai fatto sentire così protetto. Noi osservatori ricordiamo il Casaleggio punitivo, dall' espulsione facile.

«Quello che gli osservatori esterni vedevano erano il suo rigore morale e la sua granitica coerenza. Agiva come fa una leonessa con i suoi cuccioli».

 

CONTE CASALINO

Questo libro esce nei giorni in cui "il portavoce" lascia Palazzo Chigi. E contiene almeno cinque vite: quella del bambino figlio di immigrati bullizzato dai tedeschi; del ragazzo che in Puglia scopre i sentimenti e il comunismo; il grande Fratello e i soldi facili; poi ancora il giornalismo e l' inizio dell' avventura con il M5S. Cosa pensa di fare ora?

«Una parte di me, quella profondamente legata al Movimento, mi spinge a tornare lì, anche in vista di una campagna elettorale che non vedo poi così lontana. So che potrei dare un contributo fondamentale. Un'altra parte di me, però, è tentata da nuove esperienze e progetti».

 

Scrive che ottiene sempre quello che vuole. Lo pensa ancora?

Conte Casalino

«Sono fortemente convinto che alle prossime elezioni, magari tra un anno o un anno e mezzo, il Movimento possa recuperare consensi. Vorrei si agisse già in un' ottica di campagna elettorale subito».

 

La sua vita in Germania, gli insulti, la sabbia messa dai colleghi nel cibo di sua madre, le baracche, la povertà che ha conosciuto rendono difficile capire come possa essere stato lei a promuovere slogan come le Ong taxi del mare.

«L' immigrazione è un tema complesso, sono convinto che bisogna trovare un modo per regolarizzare i flussi in modo da evitare che la situazione degeneri facendo crescere intolleranza e razzismo».

 

La televisione le ha fatto tirar fuori il lato peggiore di sé. Ma è stato lei a spingere il M5S a superare il tabù per la tv, a usarla. È come se fosse convinto di saperla manipolare.

ROCCO CASALINO E GIUSEPPE CONTE

«Manipolarla è una parola che non mi piace, preferisco piuttosto dire che so usarla in maniera efficace. La tv è uno strumento da maneggiare con cura: ancora oggi vengo ricordato per alcuni interventi televisivi dove chiaramente interpretavo un personaggio costruito, paradossale, come se quella fosse la mia natura».

 

Scrive che era meglio quando l'omosessualità si doveva nascondere. Ne è sicuro?

«In quel passaggio mi riferisco all' erotismo che derivava anche dalla costrizione di vivere le proprie esperienze segretamente. È chiaro che sono molto felice che oggi sia (più o meno) accettata dalla società».

INQUADRATURA FUORI ASSE PER RIPRENDERE CASALINO

 

Dice: «Se ci fosse una pillola per diventare etero, la prenderei».

«Ho vissuto questa esperienza con sofferenza, per la difficoltà di trovare un amore stabile. Oggi sono convinto che se fossi stato etero avrei trovato il grande amore della mia vita».

 

Del suo passato in Rifondazione aveva detto, ma di quella volta in cui Veltroni - su intercessione di Rutelli - voleva candidarla a Brindisi no. Si è mai pentito di non essere entrato in politica allora?

«No, con il senno di poi riconosco che all' epoca non ero ancora pronto».

 

ROCCO CASALINO CONFERENZA STAMPA DI CONTE

L'addio di Di Battista potrebbe essere l' inizio di una scissione. Secondo lei è ancora evitabile?

«Conosco Di Battista benissimo e sono convinto della sua buona fede e grandezza d'animo. Non credo che farà qualcosa che possa danneggiare il M5S. Io penso che si possa ricucire, magari serve la persona giusta che possa riportare l'armonia».

 

Potrebbe essere Conte?

«Spero proprio che i destini di Conte e del Movimento siano destinati a intersecarsi».

Ultimi Dagoreport

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...

elon musk sam altman

NE VEDREMO DELLE BELLE: VOLANO GIÀ GLI STRACCI TRA I TECNO-PAPERONI CONVERTITI AL TRUMPISMO – ELON MUSK E SAM ALTMAN HANNO LITIGATO SU “X” SUL PROGETTO “STARGATE”. IL MILIARDARIO KETAMINICO HA SPERNACCHIATO IL PIANO DA 500 MILIARDI DI OPENAI-SOFTBANK-ORACLE, ANNUNCIATO IN POMPA MAGNA DA TRUMP: “NON HANNO I SOLDI”. E IL CAPOCCIA DI CHATGPT HA RISPOSTO DI PETTO AL FUTURO “DOGE”: “SBAGLI. MI RENDO CONTO CHE CIÒ CHE È GRANDE PER IL PAESE NON È SEMPRE OTTIMALE PER LE TUE COMPAGNIE, MA NEL TUO RUOLO SPERO CHE VORRAI METTERE PRIMA L’AMERICA…” – LA GUERRA CIVILE TRA I TECNO-OLIGARCHI E LE MOSSE DI TRUMPONE, CHE CERCA DI APPROFITTARNE…

donald trump elon musk jamie dimon john elkann

DAGOREPORT – I GRANDI ASSENTI ALL’INAUGURATION DAY DI TRUMP? I BANCHIERI! PER LA TECNO-DESTRA DEI PAPERONI MUSK & ZUCKERBERG, IL VECCHIO POTERE FINANZIARIO AMERICANO È OBSOLETO E VA ROTTAMATO: CHI HA BISOGNO DEI DECREPITI ARNESI COME JAMIE DIMON IN UN MONDO CHE SI FINANZIA CON MEME-COIN E CRIPTOVALUTE? – L’HA CAPITO ANCHE JOHN ELKANN, CHE SI È SCAPICOLLATO A WASHINGTON PER METTERSI IN PRIMA FILA TRA I “NUOVI” ALFIERI DELLA NEW ECONOMY: YAKI PUNTA SEMPRE PIÙ SUL LATO FINANZIARIO DI EXOR E MENO SULLE VECCHIE AUTO DI STELLANTIS (E ZUCKERBERG L'HA CHIAMATO NEL CDA DI META)

antonino turicchi sandro pappalardo armando varricchio nello musumeci ita airways

DAGOREPORT – DA DOVE SPUNTA IL NOME DI SANDRO PAPPALARDO COME PRESIDENTE DELLA NUOVA ITA “TEDESCA” BY LUFTHANSA? L’EX PILOTA DELL’AVIAZIONE DELL’ESERCITO È STATO “CALDEGGIATO” DA NELLO MUSUMECI. IL MINISTRO DEL MARE, A DISPETTO DEL SUO INCARICO, È MOLTO POTENTE: È L’UNICO DI FRATELLI D’ITALIA AD AVERE I VOTI IN SICILIA, ED È “MERITO” SUO SE SCHIFANI È GOVERNATORE (FU MUSUMECI A FARSI DA PARTE PER FAR CORRERE RENATINO) – E COSÌ ECCO CHE IL “GIORGETTIANO” TURICCHI E L’AMBASCIATORE VARRICCHIO, CARO A FORZA ITALIA, SONO STATI CESTINATI…

friedrich merz donald tusk giorgia meloni trump emmanuel macron olaf scholz mario draghi

C’ERA UNA VOLTA IL TRENO PER KIEV CON DRAGHI, MACRON E SCHOLZ. ORA, COMPLICE IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO DI GIORGIA MELONI, L’ITALIA È SPARITA DALLA LEADERSHIP DELL’UE - LA DUCETTA PREFERISCE ACCUCCIARSI AI PIEDI DI WASHINGTON (CHE VUOLE VASSALLI, NON ALLEATI ALLA PARI) CHE RITAGLIARSI UN RUOLO IN EUROPA - FRIEDRICH MERZ, PROBABILE NUOVO CANCELLIERE TEDESCO, HA "ESPULSO" L'ITALIA DAL GIRO CHE CONTA: A CHI GLI HA CHIESTO QUALE PAESE ANDREBBE AGGIUNTO A UN DIRETTORIO FRANCO-TEDESCO, HA CITATO LA POLONIA, GUIDATA DAL POPOLARE DONALD TUSK (NEMICO NUMERO UNO DEL PIS DI MORAWIECKI E KACZYNSKI, ALLEATI DELLA DUCETTA IN ECR) - “I AM GIORGIA” SOGNAVA DI ESSERE IL “PONTE” TRA USA E UE E SI RITROVA A FARE LA CHEERLEADER DELLA TECNO-DESTRA DI MUSK E TRUMP…