AR-CORE NON SI COMANDA MA IL CAV PREFERISCE ROMA PER I SERVIZI SOCIALI (A PALAZZO GRAZIOLI RESTEREBBE AL CENTRO DELLA SCENA POLITICA ANCORA PIÙ DI ADESSO)

Adalberto Signore per "Il Giornale"

Dovrebbe arrivare a Roma in mattinata, dopo aver rinviato la partenza per ben due volte con l'obiettivo neanche tanto velato di tenersi a debita distanza dalle beghe interne al Pdl. Silvio Berlusconi, però, sembra abbia deciso che è arrivato il momento di fare ordine nella guerra di posizioni in corso dentro il partito ormai da una settimana.

Non a caso, tra i primi appuntamenti di un'agenda intensissima oggi c'è quello con Raffaele Fitto (che da giorni chiede il congresso del Pdl). Un Cavaliere, dunque, che cercherà di trovare la quadra mediando tra le posizioni di Angelino Alfano – che dopo il successo incassato con la fiducia di mercoledì scorso ha ieri riunito i ministri del Pdl per una conferenza stampa congiunta – e quelle dei cosiddetti lealisti (tra cui Fitto).

Il primo vorrebbe si ridiscutessero alcuni incarichi di rilievo nel partito, mentre i secondi chiedono a Berlusconi di azzerare tutte le cariche e avocare a sé ogni decisione in merito. Due posizioni contrapposte con l'ex premier che potrebbe provare a cercare una mediazione, convinto com'è che l'unità del Pdl vada preservata sopra ogni cosa.

Anche perché non sono proprio questi i giorni giusti per una full immersion sugli equilibri interni al partito, argomento che peraltro non ha mai particolarmente solleticato la fantasia del Cavaliere. Di più adesso, visto che Berlusconi è concentrato h24 sui suoi problemi giudiziari. La richiesta di affido ai servizi sociali, infatti, incombe. La domanda pare che l'ex premier non l'abbia ancora fatta (anche perché da qualche giorno Niccolò Ghedini è alle prese con una brutta influenza) anche se avrebbe deciso che quella sarà la strada e non certo gli arresti domiciliari.

Nonostante il cambio della residenza a Palazzo Grazioli, però, il dubbio sarebbe tra scegliere come sede Roma o Milano. Nel primo caso il Cavaliere avrebbe l'agibilità politica che cerca, nel secondo la comodità di restare «in famiglia» ad Arcore piuttosto che nella residenza-ufficio di via del Plebiscito.

Una scelta che sembrerebbe di secondaria importanza ma che invece potrebbe essere un vero e proprio spartiacque per il futuro di Berlusconi. Scegliere Milano, infatti, significa relazionarsi con una certa distanza (non solo fisica) a quel che accade nei palazzi della politica, mentre se l'affido ai servizi sociali avvenisse a Roma la situazione sarebbe esattamente ribaltata. Il Cavaliere si troverebbe impegnato qualche ora al giorno, ma per il resto della giornata sarebbe libero di presenziare ad iniziative e convocare riunioni a Palazzo Grazioli una dietro l'altra. Resterebbe di fatto al centro della scena, forse anche più di adesso.

Nonostante i dubbi, al momento sarebbe proprio questo secondo scenario quello su cui propenderebbe un Berlusconi che ad alcuni parlamentari avrebbe assicurato non solo di voler restare in campo ma anche di giocare in prima linea la campagna elettorale per le Europee. Secondo i calcoli di chi s'intende di queste cose, infatti, tra valutazioni psicologiche e adempimenti burocratici l'affido ai servizi sociali dovrebbe iniziare al più presto a febbraio, ma più probabilmente a marzo o aprile.

Ecco perché il Cavaliere promette battaglia per le elezioni Europee di fine maggio, con l'obiettivo non solo di mettere nero su bianco che continua ad esserci un pezzo consistente di elettorato che lo considera il leader del centrodestra ma anche per rintuzzare il progetto centrista che dovrebbe partire proprio con la prossima tornata elettorale. Non è un caso che il ministro Mario Mauro ieri abbia auspicato la nascita di una lista che «metta insieme la matrice popolare con la sensibilità liberale e riformatrice». Una sorta di vera e propria culla di quella che potrebbe essere una nuova Dc.

 

Silvio berlu silvio berlu occhiali BerlusconiSILVIO BERLUSCONI FRANCO COPPI E NICCOLO GHEDINI

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